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Mps: chiesto proscioglimento per Profumo e Viola, il titolo vola

Il Pm di Milano ha chiesto il proscioglimento per non luogo a procedere per i due manager e per il presidente del collegio sindacale Paolo Salvatori. La richiesta riguarda anche la stessa banca imputata per la legge sulla responsabilità amministrativa. Il procedimento riguardava la vicenda dei derivati Alexandria e Santorini

Mps: chiesto proscioglimento per Profumo e Viola, il titolo vola

Il pm di Milano Stefano Civardi ha chiesto il proscioglimento per Fabrizio Viola, Alessandro Profumo e per l’ex presidente del collegio sindacale, Paolo Salvatori. Gli ex vertici del Monte dei Paschi erano accusati di aggiotaggio e falso in bilancio.

La richiesta della Procura è arrivata alla fine della requisitoria nel corso dell’udienza preliminare sulla vicenda relativa alla presunta non corretta contabilizzazione dei derivati Alexandria e Santorini nei bilanci della banca senese.

La notizia ha immediatamente inciso sulla prestazione di Borsa del titolo Mps che, dopo la cavalcata di ieri (+9%) arrivata grazie alle rassicurazioni dell’ad Marco Morelli alla City, oggi sale del 5,19% a 2,92 euro. In sole tre sedute il Monte dei Paschi ha quasi azzerato le perdite degli ultimi mesi. A spingere le quotazioni c’è anche la revisione al rialzo di Barclays, che ha innalzato la raccomandazione sulla azioni da “underweight” a “equalweight”, pur avendo ridotto il target  a 3,1 euro.

Tornando al fronte giudiziario, la procura di Milano non ritiene necessario il processo e ha dunque chiesto il proscioglimento già in udienza preliminare per “non luogo a procedere”. La richiesta non riguarda solo i due manager e l’ex presidente del consiglio sindacale,ma anche la stessa Banca, imputata per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, davanti al gup Alessandra Del Corvo che ha già fissato altre udienze per la conclusione dell’udienza preliminare fino a maggio.

La vicenda riguarda, nel dettaglio, la contabilizzazione a “saldi aperti” dei due derivati Alexandria e Santorini. In una precedente richiesta di archiviazione (respinta nell’aprile del 2017) i pm milanesi avevano già sostenuto che Viola e Profumo, considerati  il ‘restatement’ dei conti di Mps da loro effettuato e la scoperta dei “trucchi” che sarebbero stati utilizzati dai loro predecessori per nascondere le perdite, avrebbero agito senza la volontà di falsificare i bilanci.

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