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Mps, rischio politico e basso flottante fanno soffrire il titolo

Non ci sono motivi gestionali alla base delle tribolazioni di Borsa del Monte dei Paschi ma l’incertezza politica (il Tesoro ha in mano il 68% della banche) e il basso flottante favoriscono le più semplici operazioni speculative al ribasso.

Non c’è una ragione vera dietro il ribasso continuo del titolo Mps, che in cinque mesi ha perso in Borsa il 40% e che soffre anche oggi, a Piazza Affari, ma l’assenza di visibilità sul futuro prossimo sta mettendo a dura prova la banca senese. In realtà sono principalmente due le concause che pesano sulla quotazione di Mps in Borsa che non hanno nulla a che vedere con il reale andamento gestionale della banca.

Il primo è il limitatissimo flottante, che è meno del 30% del capitale perchè il 68,2% del capitale è in mano all’azionista Tesoro e il 4,3% alle Generali, e in quanto tale favorisce le più banali operazioni speculative. Non occorre essere un hedge fund, che pure sono visti in manovra, ma basta un trader un po’ esperto che sappia muoversi in Borsa e giocare short, per far schizzare il titolo in giù pur investendo somme abbastanza modeste.

Ovviamente il titolo è particolarmente esposto a tutti i venti del mercato perchè nessuno sa chi sarà e cosa farà sul Monte dei Paschi il prossimo ministro dell’Economia: chiederà ai vertici della banca di cambiare il piano, cercherà di sostituire gli amministratori, suggerirà operazioni di aggregazione con altre banche? Chissà.

In una situazione così incerta e in assenza di nuovi dati di bilancio, che saranno resi noti con la trimestrale dei primi di maggio e che probabilmente deluderanno i pessimisti, è evidente che la volatilità del titolo della banca senese diventa massima. E che anche novità di minor rilievo, come il recente cambio del cfo dovuto alle dimissioni di Francesco Mele, che voleva tornare a lavorare a Milano dove diventerà ad della Spaxs di Corrado Passera e che è già stato sostituito dall’interno con Andrea Rovellini, vengono ingigantiti ad arte.

Marco Morelli, l’ad del Monte dei Paschi che sta cercando di pilotare la banca fuori dalle secche, proverà giovedì a tranquillizzare la comunità finanziaria incontranto gli investitori internazionali nella City di Londra ma finchè dalla politica non verranno segnali chiari e fincheè non si conosceranno i nuovi dati di bilancio, sarà difficile per la banca ritrovare la serenità in Borsa.

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