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Mossa (Banca Generali): “Per ripresa serve capitale di rischio”

RICETTE DI RIPRESA – Di fronte alla pandemia “molti imprenditori hanno dovuto investire la loro liquidità per tenere in piedi le loro aziende che ora avranno bisogni di capitali non solo per sopravvivere ma anche di capitali di rischio per ripartire”: è quanto ha sostenuto ieri in un dibattito online l’Ad di Banca Generali, Gian Maria Mossa

Mossa (Banca Generali): “Per ripresa serve capitale di rischio”

Come reagire alla crisi da coronavirus? Se ne è parlato nel dibattito online “Ricette di ripresa”, moderato da Nicola Porro e al quale ha preso parte l’Ad di Banca Generali Gian Maria Mossa, insieme al presidente di Venchi Daniele Ferrero e al Managing partner e fondatore di Ambienta SGR Nino Tronchetti Provera. “Siamo di fronte ad una crisi diversa rispetto al passato – ha detto Mossa -. Molti imprenditori hanno dovuto investire la loro liquidità per tener in piedi la propria azienda”. Quanto al risparmio, secondo il numero uno della banca del Leone alato “il vero problema relativamente alle performance è legato al colpo subito dall’obbligazionario rispetto ai titoli. Ho però notato, in generale, un comportamento maturo”.

Mossa ha poi elencato tre priorità per la ripartenza: “Le aziende avranno bisogno di capitali non solo per sopravvivere ma anche di capitali di rischio per ripartire, dal momento che molte, come si sa, in Italia non sono quotate. L’altro tema sono i giovani. La disoccupazione giovanile temo sarà ormai al 50% ed è proprio qui che bisogna fare qualcosa. Infine ci avviciniamo all’estate che sarà importante per il turismo italiano, che è un settore strategico: bisogna assolutamente evitare una falsa partenza”. L’Ad di Banca Generali ha anche espresso perplessità sull’ipotesi patrimoniale, in realtà per ora accantonata dallo stesso Governo dopo un timido tentativo di metterla sul tavolo delle possibili opzioni.

“Il tema della patrimoniale è superato dai fatti – ha detto Mossa -. Già oggi ogni anno gli imprenditori lasciano allo Stato, a spanne, 5-10 miliardi. Prendere soldi privati per tappare buchi pubblici è una pessima idea anche per il messaggio di scarsa fiducia che passa. Servono progetti credibili e persone credibili”. “Abbiamo bisogno di certezze per ripartire. Altrimenti sarà sempre più difficile investire nel nostro Paese. È però il momento in cui ci sono opportunità ragionando sul medio lungo periodo. Sono i momenti in cui se uno ha stomaco fa un piano di accumulo e nell’arco di un paio di anni sarà certamente soddisfatto”, ha concluso Mossa.

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