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Moody’s, banche: Basilea 3 non risolleverà i rating

Secondo l’agenzia americana, in audizione alla Camera, l’accordo rappresenta “un passo positivo, ma che porterà inevitabili rischi di transizione e che andrà incontro a rigidi limiti nella realizzazione della solvibilità del sistema bancario europeo”.

Moody’s, banche: Basilea 3 non risolleverà i rating

“Non ci aspettiamo che con Basilea 3 i rating delle banche torneranno ai livelli di prima della crisi”. Ancora un brutto presagio dalle agenzie di valutazione americane: stavolta a parlare è Alain Laurin, senior vice president credit policy di Moody’s, intervenuto in audizione alla Camera.

Secondo gli analisti dell’agenzia, Basilea 3 “è un passo positivo, ma che porterà inevitabili rischi di transizione e che andrà incontro a rigidi limiti nella realizzazione della solvibilità del sistema bancario europeo. Un innalzamento del capitale e della liquidità renderà le banche più sicure ma non renderà sicura l’attività bancaria e nel breve periodo non verranno risolte le cause strutturali dell’attuale turbativa del mercato dei finanziamenti, cioè la crisi del debito sovrano. Il nuovo regolamento non colpirà allo stesso modo tutte le banche l’impatto sarà diverso a seconda della loro grandezza. Sui più piccoli l’impatto sarà più duro. Comunque Basilea 3 non renderà le banhce più sicure – insiste -. I rischi a breve termine aumenteranno. Sarà importante la fiducia che le banche saranno in grado di mantenere”.

“Le richieste dell’Eba possono portare le banche ad una riduzione della capacità operativa e a una stretta creditizia. È una possibilità”. E in ogni caso – ha aggiunto il direttore generale di Moody’s Italia, Alex Cataldo -, “ben venga una agenzia di rating europea. Basta che si rispettino le stesse regole, perché la buona competizione aiuta, la cattiva danneggia”. Forse sarebbe opportuno – aggiunge Laurin – “un compromesso sui tempi” per realizzare le richieste dell’Eba alle banche, una operazione comprensibile, “ma che crea ulteriore pressione sui bilanci delle banche e può causare rischi. La sfida è trovare un compromesso sui tempi, tra una accelerazione troppo rapida e una troppo lenta”.

Quanto a possibili errori di valutazione nell’emettere i rating, il vice presidente di Moody’s sostiene che “è difficile credere che, nonostante tutte le cose positive che possono verificarsi, le banche non continueranno a restare un’attività opaca. Noi facciamo del nostro meglio giorno dopo giorno per valutare i rating stand alone. Usiamo la nostra metodologia che cerca di garantire correttezza, il che non vuol dire alla fine non ci sarà una situazione Lehman che ha un forte capitale di classe 1 e il giorno dopo dichiara insolvenza”. In ogni caso “noi valutiamo esclusivamente il rischio del debito sovrano di un Paese- interviene e puntualizza Alex Cataldo- e non commentiamo mai aspetti politici. Valutiamo solo gli aspetti che possono impattare sulla capacità di pagare il debito”.

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