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Monti: “Dalla crisi si esce solo con gli eurobond”

Per fortuna dell’Europa e della signora Merkel – scrive il rettore della Bocconi – i due principali partiti d’opposizione tedeschi, la Spd e i Verdi, sono europeisti. Questa è un’occasione unica per sostenere l’utilizzo delle emissioni

Monti: “Dalla crisi si esce solo con gli eurobond”

“Gli eurobond sono l’unica risposta alla crisi europea”. Questo è il titolo dell’intervento, alla vigilia del vertice dell’Eurogruppo dell’ex commissario europeo Mario Monti (e della coatrice, la parlamentare europea Sylvie Goulard) che verrà pubblicato sul Financial Times di domani. “I leader dell’Eurozona – scrive il presidente della Bocconi – hanno di fronte a loro un’alternativa precisa, al momento di incontrarsi stamane al vertice: o si limiteranno a dichiarare di esser pronti a fare tutto il necessario per superare la crisi, oppure agiranno per davvero”. Nel primo caso, causa lo scetticismo dei mercati, l’inazione dei leader europei renderà sempre più costosa la difesa di Paesi come l’Italia o la Spagna. In alternativa, finalmente, “i capi di Stato dovranno far mostra di leadership”, mettendo in pratica una strategia davvero comune. Tocca ad Angela Merkel, in particolare, convincere i tedeschi che l’unità europea, in una visione di lungo termine, è più conveniente per i contribuenti che una politica esclusivamente basata sulla protezione degli interessi a breve, “Per fortuna dell’Europa e della signora Merkel – scrive Monti – i due prinicali partiti d’opposizione tedeschi, la Spd e i Verdi, sono europeisti “. “Questo offre – continua l’economista – un’occasione unica alla Merkel e al ministro delle Finanze Wolfgang Schauble per sostenere l’utilizzo degli eurobonds, un’iniziativa che rafforzerebbe, sai nei fatti che nella percezione dei cittadoini, il legame stretto tra la Germania e l’euro”. Il commissario Olli Rehn ha già fatto sapere, spiega Monti, che, entro l’anno, la Commissione sarà in grado di proporre euro-emissioni. Dovranno essere strumenti finanziari destinati a governare, nel modo più efficiente, il debito esistente e non a finanzare nuove uscite. I meccanismi possibili sono innumerevoli, compresa la scelta di dare nuovi poteri all’European Financial Stability Facility . “Non è affatto detto che la novità possa provocare un aumento del costo per i Paesi che dispongono delle ragioni di credito più forti – ammonisce Monti – se si tiene conto della liquidità garantita da uno strumento di questo tipo e della turbolenza di questo periodo sul fronte dei debiti sovrani”. “Ormai – conclude l’ex commissario alla concorrenza – cresce il consenso attorno all’idea che dalla crisi dell’eurozona non si esce senza far ricorso agli eurobond. Il vertice di domani potrebbe dare quanto meno un’indicazione precisa sull’atteggiamento dei governi in merito: una visione europea, basata sull’adozoione di questo strumento. Con una precisa tabella di marcia, potrebbe essere una via efficace per rilanciare la fiducia e la credibilità”

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