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Monte dei Paschi punta sui Tremonti Bond

Oggi dovrebbe arrivare il via libera della Banca d’Italia all’emissione di Tremonti bond fino a un miliardo di euro – I titoli saranno sottoscritti dal Tesoro – L’operazione dovrebbe consentire all’istituto di soddisfare entro fine mese i requisiti di capitale imposti dall’Eba – Rinviato a domani il Cda sul piano industriale.

Monte dei Paschi punta sui Tremonti Bond

Monte dei Paschi chiede aiuto allo Stato. Secondo indiscrezioni diffuse dall’agenzia Radiocor, oggi la Banca d’Italia autorizzerà l’Istituto ad emettere Tremonti bond fino a un miliardo di euro. I titoli saranno sottoscritti dal Tesoro, che non ha voluto commentare la notizia. In attesa del via libera di Palazzo Koch, la Banca ha rinviato da oggi a domani il Cda sul piano industriale. All’ordine del giorno anche la cessione della maggioranza di Biver alla Cassa di Risparmio di Asti.

A Piazza Affari le azioni di Mps girano in negativo a metà mattina, arrivando a cedere oltre il 2% e allineandosi alle perdite registrate dal settore bancario. In apertura il titolo aveva tenuto grazie all’accordo raggiunto nel week end tra l’azionista Fondazione Mps e le banche finanziatrici per la rinegoziazione del debito. 

Entro il 30 giugno, Montepaschi ha bisogno di 3,2 miliardi di euro per soddisfare i requisiti di capitale imposti dall’Eba, l’autorità bancaria europea. Mps ha coperto gran parte dell’ammanco: circa 2-2,2 miliardi sono già sul piatto grazie alle azioni di capital management (imputazione a capitale dei prestiti convertibile Fresh 2003 e 2008), l’accantonamento degli utili 2012, l’adozione dei modelli avanzati per la ponderazione del rischio sulle attività, la vendita per circa 200 milioni del 60% di Biverbanca (operazione non ancora ufficializzata ma data per conclusa). 

Due anni e mezzo fa Rocca Salimbeni ha già emesso 1,9 miliardi di euro di Tremonti-bond, che vengono imputati, in base alle regole di vigilanza, nel patrimonio bancario di primo livello. Fra le altre ipotesi circolate negli ultimi giorni figurava anche la possibile emissione di Co.Co bond, ma i Tremonti-bond risultano meno diluitivi sull’utile per azione.

Il management della Banca ha invece sempre escluso il ricorso all’aumento di capitale. L’ ipotesi appare poco praticabile in quanto l’azionista di riferimento, la Fondazione Mps (al 36,3% del capitale), non avendo le risorse per partecipare,sarebbe costretta a diluire la propria quota. Per ridurre il debito con le banche, la Fondazione ha già rinunciato alla maggioranza dei diritti di voto, riducendo anche la propria partecipazione di circa il 13%.

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