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Monte dei Paschi: piano di ristrutturazione al vaglio della Commissione europea

L’Unione europea da oggi inizierà la valutazione del piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena. E’ attesa una risposta a fine mese. Il piano prevede un aumento fino a 2,5 miliardi di euro per rimborsare il 70% del prestito del Tesoro entro il 2014.

Monte dei Paschi: piano di ristrutturazione al vaglio della Commissione europea

Il piano di ristrutturazione con cui la Banca Monte dei Paschi di Siena cerca di ottenere da Bruxelles il definitivo via libera ai 4,07 miliardi di euro di fondi ricevuti in prestito dal Tesoro italiano è da stamani ufficialmente sul tavolo della Commissione Ue. Lo ha detto l’addetto stampa del commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia.

La banca senese ha in programma un consiglio di amministrazione il prossimo 14 novembre per esaminare i conti del trimestre e, se avrà ricevuto l’ok di Bruxelles, anche l’esame definitivo del piano.

Da Bruxelles fanno sapere che i tempi non saranno lunghi e che una decisione dovrebbe arrivare entro fine mese, perché il piano è stato già ampiamente discusso tra Roma e Bruxelles prima della sua approvazione da parte delle autorità italiane.

Le linee guida del piano di ristrutturazione sono state già illustrate alla comunità finanziaria e prevedono un aumento fino a 2,5 miliardi di euro per rimborsare il 70% del prestito del Tesoro entro il 2014. Indiscrezioni di stampa, non smentite dalla banca, hanno però indicato in 3 miliardi l’importo probabile dell’aumento, con ulteriori fondi che servirebbero ad evitare che il Tesoro sia pagato in azioni come corrispettivo degli interessi che deve ricevere sul capitale dato in prestito alla banca.

Considerando che il via libera di Bruxelles possa arrivare nella settimana che termina, lavorativamente, il 22 novembre, l’assemblea dei soci dovrebbe essere convocata a ridosso della pausa natalizia o a cavallo tra Natale e Capodanno. In ogni caso la prima finestra utile per lanciare l’aumento sarebbe a gennaio. Se invece Ubs e gli amministratori di Mps valuteranno più conveniente avere più tempo e i numeri definitivi della chiusura del bilancio 2013, allora si va alla seconda finestra utile in primavera.

Nel frattempo Fondazione, il socio di riferimento attuale che ha 33,5%, sta correndo contro il tempo per riuscire a valorizzare la sua quota senza depauperare il patrimonio, dovendo ripagare 350 milioni di debiti a 12 banche creditrici. Farlo dopo l’aumento avrebbe pesanti controindicazioni: dovrebbe lasciare inoptato un terzo circa dell’aumento lanciato dalla banca, rischiando che il prezzo si deprima oltre il naturale effetto diluitivo legato a una ricapitalizzazione che vale almeno quanto l’attuale valore di borsa.

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