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Moneta e sistemi di pagamento: piano con i Bitcoin

In un libro edito da il Mulino (“Moneta – Dai buoi di Omero ai Bitcoin”), Riccardo De Bonis e Maria Iride Vangelisti della Banca d’Italia sostengono che, quale che sia il futuro dei sistemi di pagamento elettronici e delle criptovalute, il ruolo delle banche centrali resterà determinante sul piano dei controlli e della fiducia del sistema finanziario

Moneta e sistemi di pagamento: piano con i Bitcoin

Riccardo De Bonis – Maria Iride Vangelisti “Moneta – Dai buoi di Omero ai Bitcoin”, Il Mulino, Bologna, 2019, pagg. 202, Euro 14,00

Come giustamente sottolinea nella Prefazione di questo libro Fabio Panetta, già Direttore Generale della Banca d’Italia e attualmente membro italiano del Comitato Esecutivo della Banca Centrale Europea, “le regole della moneta e degli strumenti di pagamento riguardano tutti noi cittadini”. Una valida ragione in più per accostarsi a un’analisi che, senza pagare dazio al rigore della ricerca e della puntuale documentazione, come testimoniano i numerosi e qualificati riferimenti bibliografici, prende per mano e accompagna anche il lettore meno esperto in un percorso conoscitivo di grande suggestione, ma di altrettanta complessità.

Il linguaggio semplice e chiaro usato dai due autori, entrambi funzionari della Banca d’Italia, unitamente al glossario e ai riferimenti normativi che arricchiscono la dotazione complessiva di questo libro, supportano ulteriormente il lodevole intento di allargare, al di là della cerchia dei  “soliti interessati”, la diffusione dei temi della moneta e del sistema dei pagamenti, della loro evoluzione e dei cambiamenti anche più recenti, fatti registrare sotto l’impulso irresistibile della dirompente innovazione tecnologica.

L’impianto del libro, articolato in 9 agili capitoli, prevede inizialmente una ricostruzione storica della moneta, partendo dalla moneta come merce pura per approdare alla moneta metallica coniata e successivamente alle banconote e alle origini delle banche moderne, in particolare delle Banche Centrali. Le nozioni e le relative problematiche sono sapientemente calate dai due autori nei contesti storici in cui sono maturale, con una panoramica internazionale di sicuro interesse, indispensabili per affrontare, sia il tema dei sistemi di pagamenti soffermandosi sull’uso del contante e degli altri strumenti, sia sull’altro degli intermediari che offrono servizi di pagamento.

Gli accenni all’innovazione tecnologica, cui si fa riferimento in questa parte, schiudono al lettore il percorso per l’ulteriore tappa, dedicata all’evoluzione degli strumenti di pagamento. In questo ambito va sottolineata la specifica analisi dedicata ai costi e ai rischi del sistema dei pagamenti e alla ricerca di soluzioni adeguate per mitigarne gli effetti negativi, sia in un’ottica nazionale, sia in una prospettiva internazionale .

Alla trattazione degli aspetti evolutivi della moneta e del sistema dei pagamenti non poteva, poi, mancare il puntuale riferimento all’affascinante tema delle criptovalute, caratterizzato dal loro iniziale, sorprendente quanto effimero, successo e alla possibilità per le Banche Centrali di creare e gestire una propria moneta digitale. Trova, così, spazio in questo contesto una riconsiderazione dell’ipotesi formulata dall’economista e Premio Nobel James Tobin, maturata negli anni ’80 del secolo scorso, in un momento di grave crisi del sistema bancario statunitense, circa la possibilità per le Banche Centrali di quel Paese di accettare depositi della clientela. Un’ipotesi giustificata, come si è già detto, dal desiderio di preservare la stabilità monetaria interna, messa a dura prova dai fallimenti di alcune banche, ma che, qualora fosse stata accettata, avrebbe scardinato uno dei principi fondamentali su cui si basa il sistema finanziario dei Paesi contemporanei: la non concorrenzialità tra le Banche Centrali e gli altri intermediari, in primis le banche commerciali.

Anche la recente proposta di Facebook di lanciare una moneta digitale, Libra, prefigurando la creazione di una valuta internazionale alternativa al di fuori dei sistemi di controllo e delle regole delle Banche Centrali e delle Autorità di Vigilanza sovranazionali, si iscrive nel novero di iniziative che di fatto rimettono in discussione il quadro regolamentare attuale, destando non poche perplessità e non riscuotendo, ovviamente,  il plauso degli autori. 

Il suggestivo paragone finale tra il sistema dei pagamenti e il sistema circolatorio del corpo umano, evocato fin dalla metà del secolo decimosettimo da Hobbes nel suo Leviatano, porta acqua al mulino di quanti sostengono a spada tratta la crucialità del ruolo delle Banche Centrali sul piano dei controlli e della fiducia complessiva del sistema finanziario. Un ruolo che sarà, comunque, riaffermato, ne sono certi i due autori, indipendentemente dalle potenziali avveniristiche soluzioni adottate per il sistema dei pagamenti, in qualsiasi scenario, in cui non potranno mai mancare “regole del sistema dei pagamenti e fiducia nel denaro”.

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