Condividi

Moda: addio a Pierre Cardin, pioniere del pret-à-porter

Si è spento a 98 anni lo stilista francese di origine italiana: iniziò come sarto da Christian Dior nel 1947, per poi costruire un vero e proprio impero.

Moda: addio a Pierre Cardin, pioniere del pret-à-porter

E’ morto a 98 anni lo stilista Pierre Cardin, nell’ospedale americano di Neuilly vicino Parigi. Di origini italiane (era nato a San Biagio di Callalta, in Veneto) ma sin da giovane naturalizzato francese, ha segnato la moda del Novecento con il suo stile innovativo: è stato lui infatti uno dei pionieri del pret-à-porter. Emigrato in Francia insieme alla famiglia (aveva 9 fratelli) per fuggire dal regime mussoliniano, il suo talento è emerso sin dal Dopoguerra: dopo aver fatto l’apprendista sarto, nel 1947 Christian Dior lo mette a capo della sua sartoria (Balenciaga invece lo rifiuta) e la sua carriera decolla. Nel ’50 si mette in proprio fondando la maison che porta il suo nome, nel ’51 si fa conoscere al grande pubblico grazie alla creazione di numerosi e spettacolari costumi per il ballo in maschera organizzato a Venezia da Carlos de Beistegui, e presenta la sua prima collezione couture nel 1953.

L’alta moda però è fino ad un certo punto il suo mondo: costantemente proiettato in avanti, intuisce che il futuro della moda è in strada, addosso alla gente “comune”, e presto inizia a lavorare con questo obiettivo, diventando appunto uno dei pionieri del pret-à-porter. È il primo couturier in assoluto a entrare sul mercato giapponese nel ’59 (e nel 1979 sfila per primo sulla Grande Muraglia cinese) e poi a creare una collezione low price per i grandi magazzini francesi Printemps: la Chambre Syndacale de la Couture non apprezza e lo caccia, salvo poi riammetterlo poco dopo.

Ossessionato con la tecnologia e con l’immaginare come ci si vestirà nei decenni successivi, spinge le sue creazioni sempre oltre, preferendo i tessuti artificiali e le geometrie enfatizzate: è del ’67 Cosmos, lungo fourreau circondato da “anelli-satellite”, e negli anni successivi arrivano i vestiti di pvc, gli occhiali a mascherina, i pullover-bozzolo, gli shorts e gli stivaloni di vernice. La sua creazione più famosa è forse il Bubble Dress, creato in omaggio alla sua celeberrima casa sulla costiera francese, la Bubble House, costruita in collaborazione con l’architetto Antti Lovag e composta da una serie di “bolle” arredate in puro stile futurista anni ’60.

La sua ultima apparizione ufficiale risale al 22 settembre del 2020, al Teatro Chatelet di Parigi dove nel pieno della fashion week parigina, circondato da amici e ammiratori, festeggia i 70 anni della sua maison.

Commenta