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Minori online: Ue lancia app per la verifica dell’età, test in Italia

La Commissione Ue lancia un’app per la verifica dell’età e nuove regole per tutelare i minori online. Inizia il test in 5 Paesi, Italia inclusa. Privacy garantita, ecco come

Minori online: Ue lancia app per la verifica dell’età, test in Italia

Minori online, l’Europa alza il livello di guardia. La Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto di misure per rafforzare la protezione dei minori nel cyberspazio. Al centro dell’iniziativa ci sono linee guida aggiornate e più stringenti per le piattaforme digitali e un prototipo di app per la verifica dell’età, progettato per impedire ai giovanissimi l’accesso a contenuti inappropriati. Il tutto nel pieno rispetto della privacy e nel quadro del Digital services act (Dsa).

L’obiettivo è garantire ai minori un accesso sicuro e consapevole al mondo digitale, riducendo i rischi legati a contenuti dannosi, cyberbullismo, contatti indesiderati e dinamiche che incentivano la dipendenza online. L’app, già pronta per la fase di test, sarà sperimentata in cinque Paesi, tra cui l’Italia.

Un’app che tutela la privacy, come funzionerà?

Il prototipo dell’applicazione, definito dalla Commissione come un vero e proprio “gold standard” per la verifica dell’età online, consente di dimostrare di avere più di 18 anni senza rivelare informazioni personali come nome, età precisa o identità. Grazie a tecnologie avanzate e a un sistema basato sull’anonimato e sulla separazione tra chi emette e chi riceve le credenziali, l’app impedirà il tracciamento o la ricostruzione dei contenuti visualizzati dagli utenti.

Il sistema, costruito secondo le specifiche tecniche dei futuri portafogli europei di identità digitale (eID), sarà compatibile con gli e-wallet che verranno introdotti entro la fine del 2026. In prospettiva, la soluzione potrà essere estesa anche ad altri contesti, come l’acquisto online di alcolici o prodotti soggetti a limiti di età.

Al via la fase pilota, c’è l’Italia

Il progetto entra ora in fase sperimentale: Italia, Francia, Spagna, Grecia e Danimarca saranno i primi Paesi a testare la soluzione, con l’obiettivo di sviluppare app nazionali o integrarla direttamente nei propri sistemi di identità digitale. Le piattaforme online, comprese quelle che offrono contenuti per adulti, sono invitate a partecipare alla fase di test.

I primi test con gli utenti sono già iniziati alla fine di giugno, con il supporto dei Centri europei per Internet più sicuro. La Commissione ha inoltre previsto una scalabilità progressiva del progetto, che coinvolgerà tutti gli Stati membri e potrà essere adattato ai singoli contesti nazionali.

Linee guida: più controllo, meno rischi

Accanto al lancio dell’app, Bruxelles ha pubblicato nuove linee guida sulla protezione dei minori online. Si tratta di un documento strategico che, partendo da un approccio basato sul rischio, fornisce raccomandazioni concrete alle piattaforme digitali su come tutelare i giovani utenti. Ecco i principali ambiti di intervento:

  • Design eccessivamente coinvolgente: i servizi digitali dovranno limitare l’uso di meccanismi che stimolano comportamenti compulsivi, come le “strisce” (streaks) o le conferme di lettura nei messaggi, che possono incentivare un uso smodato delle app.
  • Cyberbullismo: le piattaforme dovranno garantire ai minori la possibilità di bloccare o silenziare altri utenti, impedendo inoltre che vengano aggiunti a gruppi senza il loro consenso. È raccomandato anche il divieto per altri utenti di scaricare o fare screenshot dei contenuti pubblicati da minori, per prevenire la diffusione indesiderata di materiali intimi o sessualizzati.
  • Contenuti dannosi: sistemi di raccomandazione e algoritmi dovranno adattarsi alle preferenze esplicite espresse dai giovani utenti. Se un contenuto viene segnalato come indesiderato, non dovrà più essere suggerito.
  • Contatti da sconosciuti: gli account dei minori dovranno essere privati per impostazione predefinita, ovvero invisibili a chi non figura nella lista degli amici, per limitare i rischi di contatto con estranei.

L’Ue punta ad un “Internet migliore per i ragazzi”

Le nuove iniziative si inseriscono in una visione più ampia della Commissione europea, che da anni lavora alla creazione di un ecosistema digitale più sicuro per l’infanzia e l’adolescenza. Le linee guida e l’app rappresentano un’evoluzione della strategia “Better Internet for Kids”, ma sono anche strettamente legate all’attuazione dell’articolo 28 del Dsa, che impone alle piattaforme obblighi precisi a tutela dei minori.

Con questa iniziativa, l’Ue punta ad alzare l’asticella delle tutele digitali e si propone come modello per il resto del mondo. “Garantire la sicurezza dei nostri bambini e ragazzi online è di fondamentale importanza per questa Commissione”, ha dichiarato la vicepresidente Henna Virkkunen, ribadendo che “le piattaforme non hanno più scuse per continuare a mettere a rischio i minori”.

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