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Mini Flat tax e più Iva: le simulazioni di Prometeia per il 2020

Nel suo ultimo Rapporto di previsione, il centro di ricerca ipotizza anche un allargamento della platea del Reddito di cittadinanza, accompagnato da una riforma delle tax expenditure – La ripresa stimata del Pil nel 2020-2021 non basterà a fare scendere il debito

Mini Flat tax e più Iva: le simulazioni di Prometeia per il 2020

Una mini Flat tax e un ampliamento della platea del Reddito di Cittadinanza, più misure espansive aggiuntive finanziate anche con una riforma delle tax expenditures e un aumento delle aliquote Iva ridotte. Questo il pacchetto di misure che aspetta l’Italia con la manovra 2020, almeno secondo il centro di ricerca Prometeia, che mercoledì ha pubblicato il suo ultimo Rapporto di previsione.  

“MINI” FLAT TAX

In particolare, per dipingere uno scenario che consentirebbe all’Italia di mantenere i conti in ordine e non cadere nella procedura d’infrazione, Prometeia simula uno schema di Flat tax al 15% per i redditi familiari complessivi sotto i 29mila euro. La platea dei beneficiari si limiterebbe così a 3,6 milioni di persone, per un costo totale di 4,1 miliardi di euro, meno di un terzo di quanto promesso finora da Matteo Salvini, che ha sempre parlato di “almeno 15 miliardi”.

ALLARGAMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA

Il centro di ricerca ipotizza anche uno scenario di allargamento della platea di beneficiari del reddito di cittadinanza, con soglia Isee a 10.800 euro annui, con il coinvolgimento di 400mila famiglie in più (1,7 milioni totali), per una spesa addizionale di 3,1 miliardi di euro.

AUMENTO DELLE ALIQUOTE IVA RIDOTTE

Dal lato delle entrate, Prometeia ritiene che sarà difficile evitare un aumento delle aliquote Iva e ipotizza un aumento di quelle ridotte (dal 4% al 6% e dal 10% al 12%), equivalenti a circa 6 miliardi di euro di maggiore gettito, che si dovrebbe però accompagnare a una riprogrammazione delle spese per circa 3,3 miliardi e a una riforma delle tax expenditure.

LE PREVISIONI SULL’ANDAMENTO DEL PIL

In questo quadro, senza interventi robusti a sostegno della crescita potenziale, Prometeia sottolinea che dopo la stagnazione del 2019 (+0,1%), la ripresa prevista per il 2020 (+0,5%) e per il 2021 (+0,7%) non sarà sufficiente a ridurre il debito pubblico.

Inoltre, se anche l’Italia riuscirà a evitare quest’anno la procedura d’infrazione per violazione delle regole sul debito, “qualsiasi accordo con la Commissione dovrà prevedere, per il 2020, un saldo di bilancio in linea con quello 2019 – conclude Prometeia – comportando un inevitabile aumento delle entrate”.

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