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Minali (Cattolica Assicurazioni): “L’arrivo di Buffett ci inorgoglisce”

INTERVISTA AD ALBERTO MINALI, Ad di Cattolica Assicurazioni – “L’investimento di Buffett in Cattolica va letto in un’ottica di lungo periodo ed è un segno di apprezzamento per una società cooperativa dinamica che ha saputo aprirsi al mercato senza rinunciare al voto capitario” – “Il suo ingresso ha innalzato l’attenzione verso di noi e se altri vorranno entrare nel nostro capitale saremo felici di accoglierli”

Minali (Cattolica Assicurazioni): “L’arrivo di Buffett ci inorgoglisce”

Veronese doc, poco più che cinquantenne, laurea in Bocconi, Alberto Minali ha passato tutta la sua vita nelle assicurazioni. Prima nelle Generali, dove è stato Direttore Generale, e in Allianz Ras e ora in Cattolica Assicurazioni, dove da meno di due anni è l’amministratore delegato. Il suo arrivo alla guida della compagnia veronese ha segnato l’avvio del grande cambiamento e dell’apertura al mercato della Cattolica. Ma all’inizio forse nemmeno Minali pensava che la sua compagnia avrebbe attirato l’attenzione di Warren Buffett, del mago della finanza mondiale che ha investito e chiesto di diventare socio della Cattolica.  “La scelta di Buffett – commenta Minali in questa intervista a FIRSTonline – è sicuramente un segno di apprezzamento per il lavoro fatto in questi mesi dalla Compagnia” che è finora l’unica società di assicurazioni in Italia nella quale la Berkshire Hathaway di Buffett abbia investito. Ma sentiamo da Minali come sono andate le cose e che prospettive apre per la Cattolica l’ingresso di un personaggio del calibro di Buffett che della Compagnia veronese è diventato il maggiore investitore.

Qualche settimana fa la General Reinsurance AG, società del gruppo Berkshire Hathaway di Warren Buffett, ha chiesto l’iscrizione al libro-soci di Cattolica Assicurazioni: ve l’aspettavate dopo l’acquisto di azioni che dall’anno scorso ne hanno fatto il primo azionista, o è stata una sorpresa anche per voi? 

“La scelta di Buffett è un sicuramente un segno di apprezzamento per il lavoro fatto in questi mesi dalla Compagnia. Siamo una società cooperativa dinamica, che ha saputo aprirsi al mercato pur senza rinunciare al voto capitario. È motivo di orgoglio per noi e per tutti i Soci che un investitore importante e di lungo periodo come Berkshire Hathaway voglia avvicinarsi stabilmente alla Compagnia e partecipare alla sua governance”. 

Perchè Buffett è tanto interessato alla Cattolica Assicurazioni? Ve lo ha spiegato? 

“L’investimento di Buffett va letto in un’ottica di lungo periodo: Cattolica è una società solida che si sta trasformando in una cooperativa ancora più innovativa, agile e reattiva ed è normale che i grandi operatori del mercato guardino a questa evoluzione. Mi piace sempre ricordare che il vero valore di un’assicurazione è dato dalle competenze e dall’esperienza delle sue persone: è un valore intangibile che però fa la differenza, come sanno bene in Berkshire Hathaway. Con loro abbiamo anche dei rapporti di natura tecnica e riassicurativa, a dimostrazione che il modello di business e il lavoro di Cattolica sono apprezzati da un grande player come Berskshire Hathaway. A ulteriore conferma di questo, ricordo che siamo l’unica assicurazione italiana nella quale hanno investito”.

Se al termine della prossima Assemblea un rappresentante della lista di Buffett entrerà nel CdA, quali saranno gli effetti sulla Compagnia? 

“L’introduzione della lista “di capitale” è parte delle modifiche di governance che hanno aggiornato il modello cooperativo di Cattolica alle esigenze del mercato, temperandolo e dando valore anche al capitale, perché senza capitale non si cresce. Come stabilito dall’ultima Assemblea, nel caso in cui un gruppo di investitori presenti una lista e questa sia votata dal 10% o dal 15% del capitale sociale, saranno eletti rispettivamente uno o due Consiglieri che potranno, dunque, partecipare alla governance della Compagnia. Al momento è ancora prematuro parlarne perché le liste devono ancora formarsi e al momento non è stata ancora espressa alcuna intenzione. In linea generale, avere dei consiglieri capaci e competenti è sempre di valore per ogni azienda”. 

L’arrivo di Buffett può fare da apripista verso altri investitori internazionali in Cattolica Assicurazioni? 

“L’attenzione verso Cattolica è alta, come dimostrano i riscontri che abbiamo nei roadshow internazionali con la comunità finanziaria e questo ci inorgoglisce perché significa che stiamo lavorando bene. Se altri vorranno entrare nel nostro capitale saremo felici di accoglierli. Certamente l’ingresso di Buffett nell’ottobre 2017 ha innalzato l’attenzione verso la nostra Compagnia. Questo ci dà ulteriori opportunità e ci spinge a fare sempre meglio”. 

Oltre all’arrivo di Buffett, il 2018 è stato un anno pieno di novità per la Cattolica con il nuovo piano industriale e la nuova governance, pur nella conferma del voto capitario e del regime di società cooperativa: per quest’anno quali saranno le maggiori novità in programma? 

“Come ricorda giustamente lei, abbiamo appena traguardato il primo anno di Piano Industriale. Siamo quindi fortemente impegnati a raggiungere i target al 2020, ambiziosi ma realistici, che abbiamo presentato a soci e azionisti. In primavera l’Assemblea dei soci avrà all’ordine del giorno il rinnovo dell’intero organo di governo societario: sarà compito del nuovo CdA raccogliere il testimone del CdA uscente, facendo tesoro della solidità di Cattolica per imprimere il proprio orientamento sulla vita sociale della nostra Compagnia e proiettarla verso le nuove sfide del mercato”. 

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