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Milan-Tonali: ci siamo. L’Inter sogna Kanté. E Messi?

I rossoneri spenderanno in tutto 38 milioni per il talento del Brescia – Vidal sospeso fra Juve e Inter – Conte aspetta anche Kolarov – Fra il Barcellona e Messi è guerra aperta

Milan-Tonali: ci siamo. L’Inter sogna Kanté. E Messi?

Milan-Tonali, affare fatto. Manca ancora l’ufficialità, ma il matrimonio tra i rossoneri e il centrocampista bresciano è davvero vicino. L’offerta di Maldini, come già anticipato nei giorni scorsi, ha fatto breccia nel cuore di Cellino, ma soprattutto in quella di Sandro e non solo per via del suo tifo. Il ragazzo infatti ha capito la centralità del suo ruolo nello scacchiere di Pioli, come testimoniato dai 38 milioni complessivi (10 subito, 28 tra un anno per il riscatto) messi sul tavolo da via Aldo Rossi: scenario differente da quello prospettatogli dall’Inter, il cui interesse si è evidentemente affievolito.

Conte ha chiesto giocatori d’esperienza, in grado di dare quel qualcosa che ancora manca alla sua squadra per provare a vincere subito e Tonali, per ovvi motivi, non rispecchia l’identikit. Non ci fosse stato l’inserimento del Milan, probabilmente, l’affare sarebbe andato in porto, magari a cifre inferiori a quelle attuali, ma dopo il tackle a gamba tesa di Maldini, Marotta ha scelto di non rilanciare. Pioli potrà così aggiungere un tassello di assoluto valore al suo centrocampo, un altro bel regalo dopo quello di Ibrahimovic, pronto a iniziare la preparazione assieme ai compagni. In settimana poi sono attese novità anche su Brahim Diaz (resta da definire la clausola di recompra, che il Real Madrid vuole inserire a tutti i costi) e Bakayoko, quest’ultimo molto vicino a tornare in rossonero dopo l’esperienza di due anni fa. Infine è quasi fatto anche lo scambio (questa volta a titolo definitivo) tra Rebic e André Silva, col portoghese che verrà ceduto all’Eintracht Francoforte.

Milan dunque grande protagonista, ma anche le altre non stanno certo a guardare. L’Inter aspetta Kolarov (balla un milione per l’accordo con la Roma) e strizza l’occhio a Vidal, che ricambia senza però disdegnare la Juve. Già, perché nell’intervista rilasciata ieri il cileno ha prima fatto i complimenti a Conte (“come allenatore è una macchina, tatticamente il numero uno”), poi si è ripetuto con Pirlo e la sua vecchia società, alla quale, evidentemente, è rimasto legato (“se mi chiamassero sarei contento”). Va detto però che l’Inter è molto più interessata, anche perché la Juve ha già esaurito i due slot per gli extracomunitari con Kulusevski e McKennie. Marotta proverà ad accontentare il suo allenatore anche su Kanté, il sogno numero uno: i costi però sono molto alti, ragion per cui l’assalto verrà tentato solo dopo alcune cessioni di peso (una potrebbe essere Skriniar, molto gradito al Tottenham di Mourinho, l’altra Brozovic).

Capitolo a parte, per ovvie ragioni, quello relativo a Messi, ormai in guerra a tutti gli effetti con il Barcellona. L’argentino, come anticipato nei giorni scorsi, ha scelto la linea dura, non presentandosi al raduno del club blaugrana. Una mossa che ha inasprito pesantemente i rapporti, anche perché il suo piano è tutt’altro che conciliante: andar via gratis forzando una clausola presente nel contratto. Non sarà semplice visto che la stessa valeva solo fino al 31 maggio, tanto che ieri la Liga ha precisato con un comunicato ufficiale che “il giocatore potrà rescindere unilateralmente solo a fronte del pagamento della clausola rescissoria”. Che, è bene ricordarlo, è di 700 milioni, cifra folle anche per uno come lui: i suoi avvocati invece sostengono che il Covid, oltre a far slittare campionati e coppe, abbia spostato anche i termini contrattuali. Insomma, sarà battaglia legale senza esclusione di colpi, con il Manchester City in prima fila a godersi lo spettacolo e Psg e Inter subito dietro.

Per il resto, da segnalare il rinnovo sempre più vicino tra la Lazio e Immobile (Lotito ha messo sul piatto 4 milioni a stagione fino al 2025), il forte interesse del Leeds per De Paul (si parla di 35 milioni), l’ufficialità di Miranchuk all’Atalanta (“ringrazio la Lokomotiv Mosca che mi ha permesso di realizzare un sogno”, le sue prime parole da nerazzurro) e il duello tra Benevento e Genoa per accaparrarsi Bonaventura, lasciato libero dal Milan e dunque occasione a parametro zero.

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