Condividi

Milan, Inter, Roma: tre sfide al cardiopalma

Si accende il duello al vertice tra le milanesi: il Milan, rafforzato dal calciomercato, ospita la scalpitante Atalanta mentre l’Inter affronta l’ostica trasferta di Udine – Fonseca si gioca tutto nella replica di Roma-Spezia.

Milan, Inter, Roma: tre sfide al cardiopalma

Un sabato al cardiopalma. Dopo l’antipasto di ieri sera tra Benevento e Torino (2-2) la 19esima giornata, l’ultima del girone d’andata, entra nel vivo con ben quattro partite, tutte molto delicate. Si parte alle 15 con Roma-Spezia, decisiva per il futuro di Fonseca, per poi proseguire alle 18 con Milan-Atalanta e Udinese-Inter e chiudere alle 20.45 con Fiorentina-Crotone. Il clou, evidentemente, sta nel mezzo con la sfida in contemporanea delle milanesi: da qui, infatti, uscirà il campione d’inverno 2021. Titolo che conta poco, ma che spesso anticipa quello “vero” di maggio, anche se è giusto sottolineare come le gare in questione siano importanti anche per Atalanta e Udinese, a caccia di punti Champions e salvezza.

Il match di San Siro è senza dubbio quello che promette di più in termini di spettacolo, viste le caratteristiche molto offensive delle due squadre. Per Pioli è stata una settimana strana, passata dall’ormai cronica situazione d’emergenza a una quasi abbondanza, figlia di tamponi negativi (Hernandez, Rebic, Krunic) e, soprattutto, di un mercato attivo come non mai, che dopo Meité ha portato in dote Mandzukic e Tomori, entrambi già convocati e pronti a partire dalla panchina. “Ringrazio proprietà e società che si sono fatte trovare pronte, comunque il nostro obiettivo non cambia, vogliamo provare ad arrivare tra le prime quattro ed è una corsa a sette squadre – ha ribadito il tecnico -. Ora però pensiamo all’Atalanta, è una squadra forte, bisogna farle i complimenti: dovremo fare una gara di intensità e provare a vincere”.

La voglia di far bene è tanta, anche perché il ritornello del quarto posto, conferenza dopo conferenza, è sempre meno credibile. Inoltre c’è quel 5-0 della scorsa stagione da vendicare, anche se poi, a guardar bene, la riscossa rossonera è partita proprio da lì. Sul fronte Atalanta invece ci sono un po’ meno certezze di qualche giorno fa, per via dei due pareggi con Genoa e Udinese che hanno fiaccato l’entusiasmo generale. “Siamo a pari punti con la Juve e vicini a Napoli e Roma, la nostra classifica non mi sembra male – ha ribattuto Gasperini -. Ora ci aspetta una partita tanto attesa, tra due squadre che vogliono imporsi sul campo. Noi arriviamo con un buon morale, ci presentiamo davanti alla prima in classifica e cercheremo di fare la miglior gara possibile”.

Pioli, come detto in precedenza, ha finalmente una rosa ricca di alternative, ma oggi si affiderà al solito 4-2-3-1, al netto dello squalificato Romagnoli e degli infortunati Bennacer e Saelemaekers. In difesa, davanti a Donnarumma, agiranno Calabria, Kalulu, Kjaer e Hernandez, con Kessié e Tonali a centrocampo, Castillejo, Diaz e Leao sulla trequarti, Ibrahimovic in attacco. Classico 3-4-1-2 anche per Gasperini, che risponderà con Gollini tra i pali, Toloi, Romero e Djimsiti nel reparto arretrato, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens in mediana, Pessina alle spalle di Ilicic e Zapata. Non ci sarà, ovviamente, il Papu Gomez, in attesa di una squadra che lo porti via da Bergamo.

In Italia la destinazione più credibile è quella dell’Inter, molto più gradita al giocatore rispetto al Siviglia (che però è più gradito a Percassi), ma a questo si penserà solo nei prossimi giorni: prima c’è la partita di Udine da giocare e, possibilmente, vincere, magari sperando che l’Atalanta faccia risultato contro il Milan. Che poi sarà il prossimo avversario nel derby di Coppa di martedì, ma anche questo a Conte, almeno a parole, non sembra interessare. “I ragionamenti vanno fatti esclusivamente sull’Udinese – ha tagliato corto il tecnico nerazzurro -. Sappiamo l’importanza del campionato perché dà due possibilità tra scudetto e zona Champions, per questo è prioritario su tutto. Dovremo affrontare l’Udinese con la giusta concentrazione, il resto lo vedremo successivamente”.

In effetti il match della Dacia Arena è importante, tanto più dopo la bella vittoria sulla Juve, che ha ridato slancio alle ambizioni scudetto dell’Inter. Ora però serve continuità, ragion per cui Conte si affiderà al miglior 3-5-2 possibile con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal e Young a centrocampo, Lukaku e Lautaro Martinez in attacco. Gotti, rinfrancato dal pareggio infrasettimanale con l’Udinese, risponderà con un 3-5-1-1 con Musso tra i pali, Becao, Bonifazi e Samir nel reparto arretrato, Stryger Larsen, De Paul, Arslan, Mandragora e Zeegelar in mediana, Pereyra alle spalle dell’unica punta Lasagna. Il picco di tensione però lo si vivrà a Roma, dove andrà in scena il secondo atto del match contro lo Spezia, dopo il disastro di Coppa Italia.

Oltre a perdere malamente sul campo, infatti, i giallorossi si sono ripetuti anche a tavolino, visto che il giudice sportivo, dopo il tragicomico sesto cambio effettuato da Fonseca, non ha potuto far altro che sancire lo 0-3, il secondo stagionale dopo quello di Verona. Una gaffe che ha mandato su tutte le furie i Friedkin, ma anche messo a soqquadro uno spogliatoio ormai sul piede di guerra. I licenziamenti del team manager Gombar e del Global Sport Officer Zubiria hanno provocato l’insurrezione dei giocatori, come dimostra l’ammutinamento di giovedì (con tanto di allenamento spostato al pomeriggio), oltre a un duro confronto con Fonseca, ritenuto troppo debole di fronte alla società. Il risultato è che oggi, contro il sorprendente Spezia di Italiano, non ci sarà Edin Dzeko: ufficialmente per una contusione, ufficiosamente per l’ennesimo duro scontro con il tecnico.

Oltre a lui mancheranno anche Pedro e Mkhitaryan, fermati da problemi muscolari: di fatto tutto l’attacco titolare. “È vero, abbiamo sbagliato, dobbiamo conoscere le regole – ha spiegato Fonseca -. Il problema è che ogni anno cambiano, ci sono competizioni in cui i sei cambi sono previsti. Sento la fiducia del presidente e la squadra è ancora dalla mia parte, questo è un progetto nuovo, non sono il tipo di persona che si arrende. Dzeko ha una contusione, ha sentito un fastidio e non sarà pronto per la partita. Il mio rapporto con lui? Sono concentrato sulla partita, devo focalizzarmi sui giocatori che sono pronti per giocare”.

E allora, mentre impazzano le voci su Allegri ed El Shaarawy sbarca per dare una mano (arriva a parametro zero dallo Shanghai Shenhua), il tecnico cercherà un successo vitale con un 3-4-2-1 che vedrà Pau Lopez in porta, Ibanez, Kumbulla e Smalling in difesa, Karsdorp, Villar, Veretout e Spinazzola a centrocampo, Pellegrini e Carles Perez alle spalle dell’unica punta Borja Mayoral. Italiano proverà ad approfittare del caos giallorosso con un 4-3-3 con Provedel tra i pali, Bastoni, Terzi, Chabot e Marchizza nel reparto arretrato, Estevez, Agoumé e Pobega in mediana, Gyasi, Piccoli e Farias in attacco.

Commenta