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Metalmeccanici, nuovi scioperi per il contratto

Bentivogli, Landini, Palombella: “Federmeccanica e Assistal ancora al palo. Il negoziato va sbloccato: dodici ore di sciopero nei mesi di maggio e giugno a livello territoriale e regionale, e manifestazioni regionali il 9 e 10 giugno”. Negativo l’incontro di stamattina

Metalmeccanici, nuovi scioperi per il contratto

E’ ancora stallo nel negoziato tra i sindacati e Federmeccanica per il rinnovo del contratto del metalmeccanici. Ecco il comunicato congiunto di Fim, Fiom e Uilm, che hanno anche annunciato dodici ore di sciopero nei mesi di maggio e giugno a livello territoriale e
regionale, e manifestazioni regionali il 9 e 10 giugno:

Anche nell’incontro di questa mattina 24 maggio 2016 Federmeccanica e Assistal hanno ribadito le proprie posizioni, impedendo così l’avvio di un vero negoziato. Riteniamo un errore tali posizioni, peraltro in senso opposto all’esigenza di innovazione contrattuale. Si sta mettendo in discussione contemporaneamente il modello contrattuale – fondato su due livelli contrattuali, e il ruolo e il valore del Contratto nazionale quale reale strumento di tutela dei salari e dei diritti di tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche.

Dopo sei mesi di trattativa, Federmeccanica è ferma di fatto sullo schema proposto lo scorso 22 dicembre, secondo cui il Ccnl non riconosce più alcun aumento salariale alla stragrande maggioranza della nostra categoria, e addirittura si penalizza chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro.

L’unica disponibilità, dopo tutto questo tempo, è la semplice riedizione e applicazione dello stesso schema, ovvero un Ccnl a valere per una quota di lavoratori inferiore al 5% della categoria. Anche gli approfondimenti svolti sui testi relativi a tutte le tematiche da noi richieste, in ben 4 sedute (10,11,16 e 17 maggio) non hanno prodotto avanzamenti sostanziali delle posizioni di Federmeccanica e
Assistal. Di fronte a questa situazione le segreterie nazionali Fim Fiom Uilm ritengono che non ci sia più tempo da perdere ed è necessario intensificare la mobilitazione con iniziative nei luoghi di lavoro e sul territorio. 

Questa è la condizione per far cambiare idea alle controparti e sostenere finalmente lo svolgimento di una vera trattativa per realizzare un buon Contratto nazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici. Per queste ragioni le segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm proclamano: 

– lo sciopero dello straordinario e della flessibilità da effettuarsi nelle giornate di sabato 28 maggio e sabato 11 giugno;
– un pacchetto di 12 ore di sciopero da effettuarsi nel mese di maggio con iniziative articolate e nel mese di giugno con manifestazioni regionali da svolgersi il 9 e il 10 giugno 2016. 

Le segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm, impegnano tutte le strutture territoriali e le Rsu per la massima riuscita delle iniziative e invitano tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare. Il nostro obiettivo è riaffermare un Ccnl che garantisca il potere d’acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che qualifichi le relazioni industriali, estenda la contrattazione di 2° livello su tutti gli aspetti che compongono la prestazione lavorativa, migliori l’organizzazione del lavoro e le condizioni di lavoro e introduca nuovi diritti di formazione, welfare, partecipazione e valorizzazione delle professionalità per tutti, tuteli tutte le forme di lavoro e l’occupazione, faccia ripartire gli investimenti e rilanci una vera politica industriale: questo è il rinnovamento che vogliamo e di cui c’è bisogno.

“Abbiamo riscontrato – dichiara il segretario generale della FIM-CISL Marco Bentivogli – che Federmeccanica non ha la volontà di rinnovare il contratto, sapeva già dall’inizio del negoziato che quella proposta di sistema salariale e contrattuale non poteva diventare una soluzione contrattuale. In tutti questi 7 mesi di incontri questa rigidità di non modificare le proprie posizione, di non fare alcun passo in avanti, ma al massimo di diluirla con il tempo porta solo ad una contrapposizione inutile e sbagliata. Tutto questo porta solo ad uno scontro con i lavoratori e le organizzazioni sindacali che non serve nessuno. La proposta di dare una risposta salariale solo al 5% dei metalmeccanici è per noi inattuabile. E’ un’impostazione piena di contraddizioni, sia per i lavoratori che per le imprese. Siamo di fronte a delle evidenti storture della realtà quando si parla di salario a pioggia, quando invece in questi anni la crisi ha colpito fortemente i redditi dei lavoratori, o quando si assume il costo del lavoro al centro del confronto negoziale e come elemento di snodo per rilanciare il sistema industriale industriale. Non si può dire che il contratto nazionale è importante e poi presentare una proposta che dà risposta al 5% della categoria e realmente fa diventare residuale il contratto, tanto da trasformalo in un elemento di regolazione che non sarà utilizzato né dai lavoratori né dalle imprese. Nella proposta di Federmeccanica vengono smontati i due livelli di contrattazione e si arriva alla alternatività dei due livelli. Non si spinge sulla contrattazione aziendale ma la si colpisce con una operazione di assorbimento con il livello nazionale. Il rinnovamento del sistema industriale deve basarsi anche su aspetti culturali, ma portare il sistema contrattuale ad un solo livello ed esaltare la politica dei salari individuali fa parte di relazioni industriali del primo novecento. Sono passi apprezzabili quelli fatti su welfare, formazione, ma ci deve essere uno spazio necessario per la tutela del potere d’acquisto e che venga distribuita a tutti i lavoratori. Per fare questo è necessario riprendere in mano il negoziato e far avanzare le posizioni. C’è una eccessiva lentezza nel negoziato e il tempo se non viene speso per trovare soluzione uccide il negoziato, e fa male ai lavoratori e alle imprese. Anche sull’inquadramento professionale serve un approccio diverso rispetto a quello avuto sino ad oggi. La partenza non può essere la riscrittura dei profili professionali, questa non è la vera riforma che chiediamo, bisogna rivedere completamente l’impostazione per attuare il vero cambiamento. Difronte a questa posizione non possiamo che rimettere in campo una forte ed immediata reazione per modificare questo atteggiamento e queste posizioni che non ci consentono di rinnovare il contratto. Per questo abbiamo deciso di mettere in campo il blocco del lavoro straordinario già per sabato 28 maggio e per l’11 giugno, e un pacchetto di 12 ore di sciopero da effettuarsi con iniziative articolate e con manifestazioni regionali in tutta Italia per il 9 e 10 giugno. Sabato i metalmeccanici resteranno a casa con le loro famiglie, per il Contratto e per il futuro”.

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