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Messina: “Per Intesa Sanpaolo il 2023 è il miglior anno di sempre: siamo al servizio del Paese e primi in Europa per dividendi”

Il Ceo di Intesa Sanpaolo spiega le ragioni che fanno dalla sua banca un modello unico al servizio dell’Italia con risultati record che premiano sia gli azionisti che gli stakeholders

Messina: “Per Intesa Sanpaolo il 2023 è il miglior anno di sempre: siamo al servizio del Paese e primi in Europa per dividendi”

Per dirla con le parole di Carlo Messina, quello di Intesa Sanpaolo è stato “il migliore anno”, arrivando a superare, con due anni di anticipo, i target fissati al 2025. Ca de Sass ha chiuso il 2023 con un utile netto in crescita del 76,4% a 7,7 miliardi, da 4,3 del 2022 e rispetto ai 6,5 miliardi previsti nel 2025. “Considerando anche i 300 milioni investiti nel sociale nel 2023, l’utile arriva a 8 miliardi”, precisa il top manger. Le previsioni per il 2024 e il 2025 sono altrettanto promettenti. “L’attuazione del piano di impresa procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate”, ha aggiunto Messina.

Indubbiamente, i dieci rialzi dei tassi nel corso del 2023 hanno lasciato il segno, portando il costo del denaro a superare il 4% (l’ultima variazione risale allo scorso settembre). Ma al netto di questo, il bilancio di Intesa è tutto, o quasi, all’insegna del più.

Messina: “Significativo dividendo cash, su buyback decidiamo anno per anno”

“La nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield (al 12%)”, ha dichiarato il banchiere. Questo conferma l’impegno della banca nei confronti dei suoi azionisti, che non mancherà nemmeno quest’anno. “La proposta alla prossima assemblea sarà di 5,4 miliardi di euro di dividendi, cui si somma l’intenzione di eseguire un buyback pari a 55 centesimi di punto di Cet1 Ratio da avviare a giugno 2024, una volta approvato dalla Bce”. Inoltre, l’istituto deciderà “anno per anno” eventuali distribuzioni di capitale in eccesso e in particolare ogni anno stabilirà modalità e importi di eventuali buyback. “Non c’è bisogno di cambiare questo approccio per il momento”, ha concluso.

Messina ha sottolineato che circa il 40% dei dividendi sarà destinato alle famiglie italiane e alle Fondazioni azioniste, consentendo importanti interventi sociali. “Il credito a medio e lungo termine erogato in Italia nel 2023 supera i 40 miliardi di euro e le aziende da noi sostenute nel ritorno da temporanee difficoltà alla normale operatività sono 3.600 nei dodici mesi, con beneficio nella salvaguardia dei posti di lavoro”. L’istituto di credito prevede che a trainare i ricavi siano ancora l’aumento degli interessi netti, delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa nell’ambito del Wealth Management.

Messina: “Interessi netti previsti in crescita anche nel 2024”

Per quanto riguarda il 2023, gli interessi netti – spinta dalla politica monetaria restrittiva della Bce – hanno registrato un aumento del 54,2% a 14.646 milioni di euro, con i ricavi saliti del 17,2% a 25,14 miliardi. E per il 2024 è attesa “un’ulteriore crescita anche grazie ad un maggior contributo dell’hedging delle poste a vista”. Le commissioni nette sono invece pari a 8.558 milioni di euro. Inoltre, lo stock di crediti deteriorati è calato di 5,4 miliardi, confermando lo status di “banca a zero Npl”.

Messina ha evidenziato la posizione unica di Intesa Sanpaolo per la crescita dei ricavi nel Wealth Management, Protection & Advisory, anche in un contesto di tassi di interesse in riduzione. “In qualunque scenario – ha spiegato – i nostri ricavi, se i tassi resteranno nella gamma del 3%, continueranno a crescere. E intanto stiamo lavorando anche sulla base dei costi. Le uniche aree in cui vediamo un aumento è la parte tecnologica, con gli investimenti che stiamo facendo”.

Messina: “M&A? Purtroppo non possiamo guardare a Italia”

“Il campo di gioco perfetto per noi è l’Italia dove abbiamo già dimostrato di essere in grado di fare operazioni che creano valore per azionisti, dipendenti, territori – ha detto l’ad -, ma abbiamo un problema legato alla dimensione della banca e alle quote di mercato”. Quanto a possibili obiettivi esteri, Messina lo esclude: “Al di fuori dell’Italia oggi non abbiamo target possibili. Il settore di interesse è il Wealth Management, ma i prezzi sono molto alti, esistono goodwill e non saremmo in condizione di creare valore per i nostri investitori. Oggi è solo teoria, totalmente inimmaginabile per sinergie che non si possono fare, perché non esiste l’Unione bancaria, perché molti governi renderebbero questo percorso impossibile da realizzare”. Messina ha ricordato inoltre che Intesa ha già individuato internamente 100 miliardi di asset che potranno essere trasformati in Wealth Management e questo “vale più di qualsiasi acquisizione potremmo pensare di fare nel prossimo anno”.

Messina: “Certo che accetterò un prossimo mandato”

Infine, Messina ha annunciato la sua intenzione di rimanere amministratore delegato per i prossimi anni. “Resterò amministratore delegato per i prossimi anni, previa approvazione degli azionisti – ha concluso il ceo -. È una mia ferma intenzione. Accetterò il prossimo mandato. Anche per completare questo piano d’impresa e fare il prossimo. E allo stesso tempo lavorerò per avere dei giovani manager per rafforzare la solidità della banca”. L’attuale mandato dei vertici di Intesa Sanpaolo andrà in scadenza con l’assemblea di bilancio della primavera 2025.

Messina: “Difficile cambiare presidente nel 2025”

“Ritengo che Francesco Profumo sia una figura che può assumere qualsiasi tipo di responsabilità apicale nel nostro Paese, ma per Intesa Sanpaolo credo che Gian Maria (Gros-Pietro) stia facendo un lavoro eccellente come presidente di questa banca”. Così il ceo di Intesa ha replicato a una domanda sul rinnovo dei vertici dell’istituto nel 2025. “Nella prossima scadenza – ha spiegato – circa il 50% dei consiglieri perderanno i requisiti di indipendenza e non potranno essere rinnovati, tra cui tutti i presidenti dei comitati. In una condizione di questo tipo parlare di un cambiamento potenziale del presidente potrebbe esporre la banca a un rischio operativo”. Messina ha premesso che naturalmente l’ultima parola sui vertici della banca spetterà agli azionisti e che in ogni caso “farò” di tutto affinché “Profumo abbia posizioni importanti ovunque”.

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