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Mes, Governo ad alta tensione: Di Maio vuole il rinvio

Di Maio non vuole che il Governo firmi la riforma del Mes e chiede il rinvio – Dura replica del Pd: così si rischia l’isolamento in Europa e la bocciatura dei mercati – Oggi Conte illustra la linea del Governo in Parlamento ma il premier è tra due fuochi

Mes, Governo ad alta tensione: Di Maio vuole il rinvio

E’ tempesta nel Governo sul Mes, la riforma del Fondo Salva-Stati. Il vertice interministeriale convocato dal premier Giuseppe Conte, che oggi interverrà in Parlamento, ha provato a ricomporre i cocci ma l’operazione non è per ora riuscita e il Governo rischia di sfasciarsi o di subire l’isolamento in Europa e la bocciatura dei mercati.

Contestato nel partito e in calo di consensi elettorali, il leader dei grillini Luigi Di Maio cerca di recuperare un ruolo puntando tutto sul rinvio del Mes su cui in settimana si terrà un Ecofin nel quale il ministro dell’Economia dovrà rappresentare la posizione dell’Italia, che è attesa al varco dai partner. La linea di Di Maio è intransigente: rinvio della firma della riforma del Mes così com’è oggi. Ma questa posizione, che rischia di isolare l’Italia in Europa e di provocare la reazione dei mercati finanziari, è duramente contrastata dal ministro dell’economia, Roberto Gualtieri e dal Pd, che per ora hanno l’appoggio anche del premier Conte che promette di smentire tutte le bugie di Salvini sul Mes in Parlamento.

“Il Mes – sostiene di Di Maio – ha bisogno di molti miglioramenti, non possiamo pensare di firmare al buio la riforma di un trattato come il Mes che è solo una parte: quando avremo letto tutto, verificheremo se conviene il pacchetto”.

Secca la replica del Pd, con il capodelegazione al Governo Dario Franceschini e il capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, che suonano l’allarme: “Sul Mes in queste ore ci giochiamo la credibilità del Paese, l’andamento dello spread e dei mercati. Non si può scherzare col fuoco. Da qui a lunedì vedremo se alle intenzioni seguiranno anche i comportamenti”.

Rincara la dose il segretario del partito, Nicola Zingaretti: “Quella di Di Maio è una sfida senza senzo alla Ue”.

Ma Di Maio alza le barricate e Conte è tra due fuochi in vista non solo del dibattito parlamentare di oggi ma soprattutto del Consiglio Ue del 12 e 13 dicembre. Gongola Salvini che cerca di insinuarsi nelle divisioni del Governo e che, non per caso, è tornato a manifestare apprezzamento per Di Maio. Stasera a Palazzo Chigi il primo round.

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