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Mediobanca e Telefonica, la partita Telecom

Mediobanca vorrebbe un acquirente per la partecipazione dei soci italiani in Telco, holding di controllo di Telecom Italia, ma Telefonica punta a mantenere lo status quo, anche se è pronta a intervenire se il controllo del gruppo italiano fosse a rischio.

Mediobanca e Telefonica, la partita Telecom

Mediobanca vorrebbe un acquirente per la partecipazione dei soci italiani in Telco, holding di controllo di Telecom Italia, ma Telefonica punta a mantenere lo status quo, anche se è pronta a intervenire se il controllo del gruppo italiano fosse a rischio.

La totalità delle azioni in mano ai soci italiani rappresenta infatti la quota di maggioranza relativa del gruppo e un acquisto del pacchetto complessivo renderebbe la società voulnerabile a un cambio di controllo. Telco, che detiene il 22,4% di Telecom, è partecipata da Telefonica (con il 46,18% del capitale), Intesa Sanpaolo (11,62%), Mediobanca (11,62%) e Generali (30,58%).

“E’ difficile per Telefonica cambiare la situazione attuale su Telco, a causa dei vincoli antitrust sulle controllate in Brasile e Argentina”, dice una fonte vicina alla vicenda. Telecom (+1,36% oggi) controlla Tim Brasil e Telecom Argentina. “Ma penso che reagirà immediatamente (per mantenere la presa sul gruppo telefonico italiano) se il controllo di Telecom Italia fosse a rischio”, aggiunge.

Secondo altre due fonti vicine alla vicenda, Mediobanca (+0,42%) punta a cedere la sua partecipazione entro il 28 settembre, scadenza oltre la quale si chiude la finestra per l’uscita da Telco. Se non trovasse un acquirente, uscirà dalla holding e venderà sul mercato. Più attendista la posizione di Generali e Intesa , disposte a rimanere nella holding anche dopo la scadenza di fine mese, ma aperte a tutte le possibilità per valorizzare la loro partecipazione. 

“Telefonica sarebbe invece favorevole all’ingresso in Telco di investitori finanziari, fondi di private equity o altro”, dice la prima fonte. Non è stato possibile avere un commento ufficiale dai gruppi coinvolti. “Intesa ha una posizione più attendista ed è disponibile a rimanere nel patto anche oltre settembre”, dice una terza fonte. “Ma è aperta a tutte le possibilità, per valorizzare al meglio il suo investimento”.

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