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Mediobanca, arriva l’ok dei soci a bilancio e governance

L’assemblea degli azionisti di ha approvato il bilancio al 30 giugno 2021 e la distribuzione di un dividendo lordo unitario di 0,66 euro per azione – Nagel: “Nessuna acquisizione in vista”

Mediobanca, arriva l’ok dei soci a bilancio e governance

Il giorno dopo la presentazione dei conti, che hanno sottolineato il buon andamento di un gruppo avviato a raggiungere e battere gli obiettivi del piano 2023, l’assemblea degli azionisti di Mediobanca ha approvato il bilancio al 30 giugno 2021. Con questo è stata approvata anche la distribuzione di un dividendo lordo unitario di 0,66 euro per azione, l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie fino al 3% del capitale, subordinata al rilascio dell’autorizzazione della Bce, le politiche di remunerazione e incentivazione del biennio 2021-2022, l’autorizzazione alla stipula della polizza assicurativa per la copertura della responsabilità civile dei componenti gli organi sociali di tutte le società del gruppo nei confronti di terzi, nel limite di un costo complessivo di 800 mila euro all’anno.

In sede straordinaria l’assemblea ha dato l’ok all’annullamento delle azioni proprie in portafoglio, la revoca della delega ad aumentare gratuitamente il capitale e soprattutto alle modifiche statutarie approvate nelle scorse settimane dal board.

Lo scorso settembre la Delfin di Leonardo Del Vecchio (primo socio al 18,9%) ha proposto di eliminare il requisito statutario secondo cui tre amministratori devono essere dirigenti di Mediobanca da almeno tre anni e di alzare il numero dei consiglieri di minoranza, con l’idea che più liste possano concorrere alla nomina di queste figure. Le richieste sono state esaminate dal board di piazzetta Cuccia che ha ribattuto con una controproposta. Ovvero l’eliminazione del vincolo sui tre dirigenti e l’aumento della rappresentanza destinata alle minoranze (fino a un massimo di tre consiglieri) con un posto riservato ai rappresentanti degli istituzionali. Dopo la mossa del cda, Delfin ha ritirato le proprie richieste «al fine di semplificare il processo assembleare evitando la possibile confusione che potrebbe essere creata dalla presenza di due proposte parzialmente divergenti». È stato quindi assegnato alle minoranze un numero variabile di amministratori in funzione della dimensione del cda nella misura pari al 20% dei componenti, ossia tre amministratori nel caso in cui il cda abbia almeno 13 membri.

Ieri Piazzetta Cuccia ha approvato i conti del primo trimestre 2021-2022 che si è chiuso con ricavi per 706 milioni (+13%), un margine di interesse di 358 milioni (+4%) e commissioni record che superano per la prima volta i 200 milioni (+17% sul trimestre precedente e del 7% annuo), mentre l’utile netto è salito a 261,9 milioni (+30,9%). A sostenere il flusso delle commissioni è stata la crescita del business del wealth management (96 milioni, +27%) oltre al contributo del corporate&investment banking (8 milioni, +23% sul trimestre e -4% su base annua).

L’ad, Alberto Nagel, ha fatto sapere che la banca continuerà a focalizzarsi sulla crescita organica, anche perché a oggi «non ci sono grandi opportunità di acquisizioni nel wealth management». Il riferimento va al fatto che, in questa fase, potenziali acquisizioni presenterebbero valori molto alti.

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