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Mediaset, vittoria in Tribunale su Facebook per copyright

Il Biscione ha ottenuto una sentenza a suo favore su una doppia controversia intrapresa tempo fa: accolte le richieste sia sull’illecito per diffamazione che sul tema delicato della tutela del diritto d’autore. La sentenza è la prima di questo genere e segna un precedente importante

Mediaset, vittoria in Tribunale su Facebook per copyright

Mediaset ha vinto in Tribunale contro Facebook per una doppia controversia su diritto d’autore (copyright) e diffamazione. “Per la prima volta in Italia, Facebook è stata condannata dal Tribunale di Roma per violazione del diritto d’autore e per diffamazione, illeciti commessi ospitando link non autorizzati sulle pagine della propria piattaforma” annuncia Mediaset con un suo comunicato.

Il Biscione non nasconde la sua soddisfazione per quella che presenta come una “svolta nella giurisprudenza italiana a tutela del copyright”. Tutto nasce da una causa avviata da Mediaset, in un contenzioso dal valore economico modesto ma cruciale nei principi che intendeva tutelare e dai risvolti delicati per il precedente che crea.

Ma cosa è successo esattamente? Nel 2012, alcuni utenti anonimi aprono una pagina Facebook dedicata a un cartoon trasmesso da Italia Uno e intitolato Kilari. Alcuni link della pagina conducevano da un lato a contenuti tutelati da diritto d’autore illecitamente caricati su Youtube, dall’altro a pesanti insulti e commenti denigratori indirizzati all’interprete della sigla della serie animata. Nonostante numerose diffide – sottolinea la nota di Mediaset – Facebook ha scelto negli anni di non rimuovere i contenuti e i link incriminati. Da qui il ricorso alla magistratura fino alla sentenza del Tribunale di Roma con la quale i giudici hanno condannato Facebook sia per diffamazione che per la violazione del diritto di autore.

La sentenza del Tribunale di Roma è dunque innovativa e crea un precedente significativo nel momento in cui a Bruxelles Parlamento, Commissione e Consiglio Ue, pochi giorni fa, hanno trovato l’intesa sulla riforma del copyright. Le nuove norme impongono ai colossi del web come Google, Facebook o YouTube di concludere accordi con i detentori dei diritti d’autore e di pagare per il materiale che viene utilizzato su internet. Si tratta ora di passare all’approvazione della direttiva che lascerà due anni di tempo agli Stati per recepirne l’attuazione.

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