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Mattarella-Macron, intesa su migranti e asse Italia-Francia

Visita del Capo dello Stato a Parigi: “In Italia qualcuno si illude che si possa mettere il cartello divieto di ingresso dall’Africa”. Intesa su tutti i fronti col presidente francese

Mattarella-Macron, intesa su migranti e asse Italia-Francia

Clima disteso in occasione della visita ufficiale del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, a Parigi al suo omologo francese Emmanuel Macron. I rapporti tra i due suono buoni da anni, tanto che nei momenti di tensione con l’Europa alimentati dalle attitudini sovraniste del governo Conte 1, Mattarella era stato uno dei fautori della diplomazia, vestendo più volte il ruolo di “pompiere” e stringendo amicizia in particolare con Macron. Questa volta non c’è bisogno di mettere pezze, perché l’intesa tra il presidente transalpino e Mario Draghi e già eccellente, come si è visto ai recenti G20 e Consiglio europeo: un asse, quello tra Francia e Italia, che la visita di Mattarella ha rinsaldato, in vista del trattato che sarà firmato in autunno dai due governi, per disciplinare molti ambiti dei rapporti industriali e culturali tra i due Paesi. Una tappa cruciale per l’Italia per mettersi al passo del già solido asse Parigi-Berlino e di giocare un ruolo sempre più importante nella partita europea, ad incominciare dalle politiche del Next Generation EU.

Altro tema centrale dell’incontro sono stati i migranti, e in generale i fronti di politica internazionale. “In Italia – ha detto duramente Mattarella parlando all’Eliseo, e alludendo ad una forza della maggioranza di governo – qualcuno si illude che si possa mettere il cartello divieto di ingresso dall’Africa. Il sostegno all’Africa è un’esigenza, oltre che un obbligo anche storico di solidarietà”. Il Capo dello Stato ha ribadito che bisogna aiutare concretamente l’Africa per evitare che le persone lascino il loro paese e fermare così le migrazioni: “Tra 20 anni secondo i demografi l’Africa avrà tre volte gli abitanti dell’Europa. È una sfida che dobbiamo raccogliere perché potrebbe diventare un tema esplosivo”. D’accordissimo ovviamente Macron, che ha tuttavia ammesso che “sulla Libia ci sono state in passato frizioni e tensioni tra Italia e Francia. Ora lavoriamo insieme in maniera stretta, e stiamo avendo primi risultati anche se ci sono ancora reticenze turche e russe, dobbiamo continuare a mettere pressione. L’importante è lavorare su G20, vaccini, e agenda africana. Ringrazio l’Italia per l’impegno Sahel nella forza Takuba. Noi stiamo riposizionando missione per concentraci su lotta al terrorismo”.

Quindi sui migranti si può finalmente aprire una fase nuova, già sancita da un patto Macron-Draghi a maggio. Mattarella e Macron hanno indicato una rotta che resta alternativa alle tentazioni sovraniste dei cartelli della destra nostrana di Salvini, Meloni e Orban. Collaborazione, multilateralismo, solidarietà e il cuore in Europa: la pandemia ci ha insegnato che da solo nessuno si salva. 

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