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Marchionne, stoccata a Confindustria: “Non mi manca, non vedo le condizioni per un nostro rientro”

“Meglio l’Unione industriale di Torino che la Confindustria, che non mi manca e per la quale non vedo le condizioni di un nostro rientro” – A Volkswagen: “Alfa non è in vendita” – Oggi il manager confermato presidente dell’Acea, risolti i contrasti con i tedeschi.

Fiat non rientrerà in Confindustria e minaccia di uscire anche dall’Acea se passerà la linea dei tedeschi, che vogliono le sue dimissioni e sono contrari a una linea comune dell’Europa per affrontare il problema della sovraccapacità produttiva. Lo ha detto ieri Sergio Marchionne al salone dell’auto di Parigi.

Minacce che hanno funzionato, visto che oggi il manager italo-canadese è stato confermato presidente dell’Associazione dei costruttori europei di autovetture. “Nessun cambio al vertice, tutto sotto controllo”, ha detto il Ceo di Renault-Nissan, Carlos Ghosn, al termine della riunione dell’Acea di questa mattina.

L’ad di Fiat e Chrysler ha però voluto pungere anche Squinzi: “La Confindustria non mi manca, non sono cambiati né l’atteggiamento né le prospettive che consentirebbero un nostro rientro. Sono contento di come sto (cioè fuori da Confindustria, ndr), ma ho un rapporto ottimo con l’Unione Industriale di Torino, con cui esiste un forte legame anche per ragioni storiche”.

Marchionne ha poi replicato ai tedeschi di Volkswagen anche sull’Alfa “Non è in vendita: l’altro giorno l’ho detto in piemontese ma se volete lo dico anche in tedesco”. Poi però il numero uno del Lingotto e il Ceo di Volkswagen, Martin Winterkorn, hanno fatto la pace, uscendo insieme dalla riunione dell’Acea al salone dell’auto di Parigi: “Nessun contrasto. Siamo buoni amici, abbiamo risolto”. 

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