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Manovra, l’Ue dice sì alla procedura d’infrazione sul debito

La violazione italiana alle regole di bilancio, sostiene Bruxelles, è “particolarmente grave” e apre la strada alla procedura per deficit eccessivo – Conte pronto a spiegare i dettagli della manovra a Juncker sabato – Dombrovskis: “Il deficit strutturale dell’Italia salirà dell’1% nel 2019” – Moscovici: “Rischi i per i cittadini, le banche e le imprese italiane”

Manovra, l’Ue dice sì alla procedura d’infrazione sul debito

Tutto, purtroppo, come previsto. La Commissione Europea ha bocciato la Manovra italiana, rigettando definitivamente il documento programmatico di Bilancio del governo italiano per il 2019.

La manovra italiana vede un “non rispetto particolarmente grave” delle regole di bilancio, in particolare della raccomandazione dell’Ecofin dello scorso 13 luglio, spiega l’Ue nella valutazione adottata oggi. E’ con “rammarico” quindi che Bruxelles “conferma” la sua precedente valutazione della bozza del bilancio dell’Italia.

La Commissione ha anche adottato il rapporto sul debito, aprendo così la strada a una procedura d’infrazione per deficit eccessivo nelle prossime settimane.

La notizia ha impatto sulla Borsa che riduce i guadagni (+0,47%) dopo il forte rimbalzo registrato in precedenza. Su lo spread, che risale al 319 punti base dai 314 dell’apertura.

Tornando a Bruxelles, sin dalla vigilia, la decisione dei commissari sembrava diventata inevitabile dopo il rifiuto del Governo Lega-M5s di apportare modifiche le “sostanziali e considerevoli» richieste dalla Ue lo scorso 23 ottobre a causa delle considerevoli deviazioni stabilite rispetto agli impegni presi in sede europea.

“La nostra analisi di oggi – rapporto 126.3 – suggerisce che il criterio del debito deve essere considerato non rispettato. Concludiamo che l’apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul debito è quindi giustificata”. Lo scrive la Commissione Ue nel suo rapporto sul debito italiano.

Nella conferenza stampa successiva, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis conferma anche a parole quanto scritto nella valutazione: “La nostra analisi mostra che il deficit strutturale dell’Italia dovrebbe aumentare dell’1% del Pil nel 2019. Sono cifre eloquenti. Mi dispiace confermare oggi la nostra valutazione secondo la quale la Finanziaria italiana è particolarmente a rischio di seria violazione della raccomandazione del Consiglio del 13 luglio scorso”.

“In una situazione di debito molto alto – continua Dombrovskis – l’Italia sta essenzialmente pianificando una spesa aggiuntiva significativa, invece della necessaria prudenza di bilancio. Inoltre, voglio dire che l’impatto di questa manovra sulla crescita sarà probabilmente negativo dal nostro punto di vista. Non contiene misure significative per rafforzare il potenziale di crescita, anzi, possibilmente il contrario”.

“Si procederà a un’apertura di procedura per deficit eccessivo. La situazione italiana preoccupa tutti, perché tutti i Paesi europei fanno parte della stessa squadra”. Il vicepresidente dell’esecutivo Ue ha poi ribadito la propria disponibilità a dialogare con le autorità italiane, “ma crediamo che questa situazione debba essere affrontata”.

Ancora più duro il commissario Ue agli affari economici, Pierre Moscovici. “Abbiamo più volte incontrato Giovanni Tria. Io stesso ho trascorso due giorni a Roma il mese scorso. Ma tuttora le nostre domande sulla crescita e sul debito permangono” e, nonostante i chiarimenti chiesti, questi “non abbiamo risposte a queste domande. Da dove viene la crescita aggiuntiva? Chi pagherà il costo delle maggiori spese?“. “Continuiamo a credere che questo bilancio abbia rischi per i cittadini, le imprese e i contribuenti italiani: stiamo prendendo decisioni nel loro interesse”.

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Attenzione però, la procedura d’infrazione non è automatica. “Spetta agli Stati membri esprimere il loro punto di vista entro le prossime due settimane”, ha spiegato Moscovici. Parallelamente si apriranno dei negoziati per evitarla. Nel caso in cui nemmeno questi andassero a buon fine, la decisione dell’Ue diventerà definitiva il prossimo 22 gennaio e potrebbe servire circa un anno perché le sanzioni vengano comminate.

Da sottolineare che l’Italia è stato anche l’unico Paese a ricevere una bocciatura. Per quanto riguarda gli altri Stati membri, dieci Stati conformi al Patto di stabilità e crescita, tre sostanzialmente in linea, quattro a rischio: Belgio, Francia, Portogallo e Slovenia.

“Il governo è convinto della validità dell’impianto della manovra: ci confronteremo con Juncker sabato sera e spero che confronteremo le nostre posizioni”. Questo il commento del premier, Giuseppe Conte. La manovra non sarà dunque modificata, ma Palazzo Chigi è pronto a fornire una dettagliata spiegazione degli obiettivi e dei parametri contenuti nella legge di Bilancio al presidente dell’esecutivo Ue, Jean-Claude Juncker, nell’incontro previsto per sabato 24 novembre, “al di là dei numerini”. Perché, si ribadisce, “i nostri economisti la ritengono adeguata”. La spiegazione sarà contenuta in un dossier di “tante pagine e molto tecnico”.

Il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha espresso il suo “rammarico” per la bocciatura della manovra attraverso una nota: “Restiamo convinti – ha spiegato Tria – che essa assicuri il totale controllo dei nostri conti pubblici nei limiti della moderata politica espansiva resa necessaria dal rallentamento dell’economia europea e italiana” e che “garantisca l’obiettivo della riduzione del rapporto debito-Pil”.

“Ritengo tuttavia che la drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggi l’economia italiana e di conseguenza l’economia europea”, ha concluso il ministro.

“E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Aspetto anche quella di Babbo Natale”. Così il vice premier, Matteo Salvini risponde a chi gli annunciava l’arrivo della lettera di Bruxelles per l’apertura della procedura di infrazione. “Discuteremo educatamente come sempre abbiamo sempre fatto – ha aggiunto – Ci confronteremo. Vado avanti. Se qualcuno vuole convincermi che la Fornero sia giusta io non ne sono convinto”.

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