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MALASANITA’ E ASSICURAZIONI – La pioggia di denunce contro i medici mette ko le compagnie

INTERVENTO DI DARIO FOCARELLI, direttore generale Ania – La valanga di denunce contro medici e strutture sanitarie ha fatto esplodere le perdite del ramo assicurativo della responsabilità civile sanitaria: il costo dei sinistri eccede i premi raccolti del 50% – Gli alti costi stanno rarefacendo l’offerta – I rimedi possibili e i ritardi della politica.

MALASANITA’ E ASSICURAZIONI – La pioggia di denunce contro i medici mette ko le compagnie

In Italia si assiste da anni ad un preoccupante aumento delle denunce connesse con la malpractice medica, con importanti ricadute negative sulla spesa sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale, sugli equilibri tecnici del ramo r.c. sanitaria e, in ultima analisi, su medici e strutture. Le motivazioni del trend di aumento del rischio sono note: la dilatazione della definizione della responsabilità del medico, l’aumento dell’entità dei risarcimenti e la maggiore litigiosità. Il fenomeno è comune a tutti i paesi sviluppati ma altrove (USA, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, Irlanda, Francia) leggi di riforma sono intervenute nei primi anni del nuovo secolo a contenerne gli effetti economici.

In Italia nulla è stato fatto scaricando sugli agenti economici il peso di una situazione divenuta insostenibile. Da oltre un decennio il ramo assicurativo della responsabilità civile sanitaria sta registrando, in modo sistematico, ingenti perdite. Tra il 2001 e il 2012 il costo dei sinistri del ramo ha ecceduto i premi raccolti in media del 50% nelle coperture per i medici e del 72% in quelle per le strutture. Per larga parte delle specializzazioni i costi delle coperture per i medici restano infatti accessibili (al disotto dei 1.000 euro per medici dipendenti) con qualche picco per alcune attività in libera professione ad alto rischio. Il costo sinistri per le strutture sanitarie, è consistente: nel 2013 questo era pari, in media, a 107 euro per ricovero. Per l’incertezza di determinare il costo finale dei sinistri l’offerta assicurativa per la copertura dei rischi delle strutture mediche si è progressivamente rarefatta. Molte regioni hanno deciso di gestire il rischio di malpractice ricorrendo alla cosiddetta autoassicurazione. Tuttavia in mancanza di fondi adeguati per coprire il costo futuro dei sinistri (caratterizzati da una lunga latenza) è già possibile prevedere la emersione di un nuovo buco nella finanza pubblica. Le soluzioni di policy da percorrere per mitigare l’impatto del fenomeno dovrebbero mirare a una drastica riduzione dei sinistri intervenendo su più fronti. Nel campo della prevenzione sarebbe opportuno predisporre misure volte a diffondere una maggior cultura del rischio, incentivando l’adozione di protocolli di risk management presso le strutture e i professionisti.

Da più parti si ritiene poi che l’impianto giuridico sottostante necessiti di una profonda revisione partendo da una rivisitazione del concetto di responsabilità, la cui dilatazione ha contribuito non poco in questi anni all’aumento dei costi della malpractice medica. Infine, per ridurre l’alto grado di incertezza sull’entità dei sinistri, sarebbe auspicabile l’introduzione di limiti e la standardizzazione dei danni non patrimoniali, nonché l’incentivazione al ricorso a forme alternative di risoluzione del contenzioso. La recente legge Balduzzi (2012) affronta parte di queste problematiche, benché solo sul piano programmatico. A distanza di quasi tre anni il relativo provvedimento attuativo deve ancora essere emanato. In particolare rimane inapplicata la norma con cui la legge aveva stabilito, per il risarcimento dei danni biologici, il ricorso alle medesime tabelle previste per il pagamento dei danni conseguenti alle lesioni gravi nella r.c. auto. Peraltro si tratta di un adempimento di cui il settore assicurativo attende l’esecuzione a ormai dieci anni dalla sua previsione normativa.

Il testo integrale dell’intervento di Dario Focarelli al convegno “Responsabilità sanitaria: problemi e prospettive” è disponibile alla pagina: http://www.ania.it/it/pubblicazioni/monografie-ed-interventi/Danni/Responsabilita-sanitaria-e-assicurazioni-proposte-e-criticita-Intervento-Focarelli-19.03.2015.pdf 

1 thoughts on “MALASANITA’ E ASSICURAZIONI – La pioggia di denunce contro i medici mette ko le compagnie

  1. Ho talmente tante cose da scrivere e dire ( documentate ) che si potrebbe scrivere un libro su di me , per ( la mia “salute “sono stati spesi più di 54’000,00 euro ( in due anni ) in ospedali più farmaci di tutti i tipi , e sofferenza atroce in più ( non ho potuto lavorare ) quindi altro danno allo stato e a me stesso , e quest’anno non mi sono mosso da casa , per le solite ferie più di due/tre mesi di ospedale . Più visite varie , costi per controlli e visite mediche da Professori e medici vari .
    Stampe ICD come mai non le hanno consegnate ?
    Cosa hanno cambiato a fare il primo ICD se era integro ?
    Vedi referti clinici e medici dei vari interventi e visite ? Ospedali di milano, Bs , Innsbruck , Zurigo e Lugano .
    Tutti i problemi avvenuti per nuovo impianto a monte sia pre che post impianto .
    Scariche ! Ben 40 in tre mesi non sono poche ( penso di essere uno fra i pochi che possono raccontarlo ) .
    Il secondo ICD è stato peggio che il primo !
    Ho rischiato la vita più di una volta , ICD che mi hanno spento a Lugano e istallato un altro temporaneo ( esterno ) che mi doveva salvare la vita in caso di una tachicardia , dopo neanche due/tre giorni è andato a disturbare quello interno ( PACEMACKER ) e così per un mese ci ho rimesso : braccio dx, mano dx e sopratutto il parlare , e a distanza di un mese cammino e parlo “quasi” correttamente ( per non raccontare altro di Zurigo ) .
    Da quando è spento “quasi “del tutto quello interno ( PACEMACKER attivo ) volevano riaccende L’ICD interno , io nel frattempo ho restituito quello istallato a Zurigo che tanti problemi mi ha dato ( altro costo di € 3’700,00 al mese ) un po’ tutti mi obbligavano a riattivare quello interno con lettere e documenti vari .
    In più e non ultimo ho il pacemaker attivato e ad ogni visita ( controllo ) fanno in modo che stia sempre più male cambiando i parametri che più volte sono cambiati ( peggiorati i parametri ) ( vedi varie visite nei mesi ) sopratutto da quando mi hanno dimesso da Bs , e mi vorrebbero fare il trapianto cardiaco , altri soldi ( fra i 50’000,00 / 80’000,00 mila euro ) e magari togliere un cuore a chi ne ha veramente bisogno . Senza interventi vari sempre costosissimi ( testimone anche mia moglie )
    Ho fatto delle pec e richiesto delle visite non hanno manco risposto .
    È tutto dimostrabile con carte stampate.
    La ringrazio per l’interessamento spero di risentirla per me’ , ma sopratutto chi è nelle mie situazione è non sa cosa è meglio fare , grazie .

    Antonio Federici
    Tel 3491297804

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