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M5S, pioggia di “squalifiche” in arrivo alla Camera

In totale 649 giorni di sospensione per i deputati che con risse, parolacce e spintoni si segnalarono durante l’approvazione alla Camera della Riforma del Senato in febbraio. I questori hanno alzato il cartellino rosso per 66 deputati: ben 59 sono del Movimento 5 Stelle – Si va dai 3 giorni per il leghista Allasia ai 24 per il grillino Sibilia

M5S, pioggia di “squalifiche” in arrivo alla Camera

In arrivo una pioggia di squalifiche alla Camera. Sì, avete capito bene: squalifiche. I questori della Camera Stefano Dambruoso, Paolo Fontanelli e Gregorio Fontana hanno proposto all’ufficio di presidenza (che le ha accolte) sanzioni severe dopo la rissa avvenuta in aula durante la seduta fiume dell’11 febbraio, e proseguita nei due giorni successivi, nel corso della discussione sulla riforma costituzionale che rivede il ruolo del Senato e cancella le Province. La notizia è riportata oggi dal Corriere della Sera.

In totale si tratta di 649 giorni di sospensione per 66 deputati, il più significativo provvedimento sanzionatorio mai avvenuto alla Camera. E a farne le spese saranno soprattutto i deputati del Movimento 5 Stelle , i più scatenati in quell’occasione, che totalizzano 602 giorni di sospensione sui 649 totali. Infatti, dei 66 deputati ben 59 sono i rappresentanti del movimento pentastellato, tre della Lega Nord, due sono di Sinistra Ecologia e Libertà, uno del Pd e uno appartenente al Gruppo Misto.

Mano pesante, ad esempio, per il campano Carlo Sibilia. Per lui 24 ‘turni di squalifica’ dopo aver più volte gridato alla presidente di turno Marina Sereni l’epiteto “Serva! Serva!”, mimando gesti più che espliciti nei confronti della presidente. Sono 20 i giorni di sospensione per Gianluca Vacca (M5S) e 18 per due deputati molto conosciuti dalla platea grillina come Carla Ruocco e Alessandro Di Battista. Tantissimi gli esponenti 5 Stelle a ricevere la proposta di stop per 12 giorni e fra gli altri si segnalano Federico D’Incà, Riccardo Nuti, Giorgio Sorial e Diego De Lorenzis che ha definito la presidente una “dittatrice”.

Per quanto riguarda il ristretto panorama degli “altri” si segnalano i 4 giorni richiesti per il leghista Paolo Grimoldi che, durante la seduta, aveva definito “zerbino” il collega di Ncd-Udc Pizzolante. Ci sono poi, infine, i provvedimenti disciplinari nei confronti di due esponenti Sel e di Minnucci del Pd. Il deputato Pd Minucci e quello di Sel Gianni Farina vennero alle mani nel corso di una concitata discussione. A quel punto intervenne anche Giorgio Airaudo (Sel) che, dopo aver fatto lo slalom fra i banchi, inveì contro il Pd Minnucci difendendo il compagno di partito. Risultato? Cartellino rosso per Airaudo e Minnucci in seguito all’episodio. Ora per quell’episodio sono stati chiesti 5 giorni di stop per il Pd Minnucci, 12 giorni di provvedimento disciplinare per Airaudo e ben 15 giorni di squalifica per Gianni Farina.

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