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L’ombra del declassamento di Moody’s per l’ingovernabilità dell’Italia affonda banche e Borsa

La paura di un prossimo declassamento dell’Italia ad opera dell’agenzia di rating Moody’s per l’ingovernabilità del Paese affossa i titoli delle banche e Piazza Affari che perde il 2,5 per cento – Lo spread risale malgrado l’esito positivo dell’asta di Ctz – Male quasi tutti i listini europei: la soluzione di Cipro non basta a tranquillizzare i mercati

L’ombra del declassamento di Moody’s per l’ingovernabilità dell’Italia affonda banche e Borsa

MILANO E MADRID GIU’. INTESA E UNICREDIT A PICCO
L’EUROGRUPPO: “IL MODELLO CIPRO VALE PER TUTTI”

“Se un istituto di credito è in difficoltà il nostro primo interrogativo deve essere: ‘Cosa potete fare voi come banca? Come potete ricapitalizzarvi?’. Se la banca non è in grado di farlo da sola ci rivolgeremo agli azionisti e ai portatori di obbligazioni, domandando loro di contribuire alla ricapitalizzazione, se necessario verranno coinvolti anche i titolari di depositi non assicurati”. Parole del presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroen Dijsselbloem, che in un’intervista a Reuters ha spiegato che il modello Cipro potrebbe essere esteso a tutta l’Eurozona. Insomma, niente più ricorso all’Esm o alle casse comuni: pagano le banche, i loro azionisti ed obbligazionisti. Se non basta, anche i depositi oltre i 100.000 euro.

Queste parole hanno precipitato nel baratro i listini di Milano -2,5% a quota 1564 e Madrid -2,39%. Minori le conseguenze a Parigi -0,88% e Francoforte -0,41%.

Dopo un avvio positivo, anche la Borsa americana ha ingranato la retromarcia. L’indice Dow Jones, che nei primi scambi era salito fino a segnare il nuovo record storico (+0,3% a 14.563 punti), ora scende dello 0,45%.

L’S&P in apertura era arrivato a rasentare il record storico dell’ottobre 2007 (1.565 punti), ma adesso scende dello 0,16%. Il Nasdaq arretra dello 0,37%.

Ad agitare i mercati finanziari è l’indiscrezione che Moody’s si prepari ad annunciare questa sera un downgrade dell’Italia. L’agenzia di rating non ha smentito, limitandosi a dire che non commenta le indiscrezioni.

L’euro ha annullato tutti i guadagni sul dollaro della mattinata e cade a 1,286 da 1,304 di stamattina.

Il rendimento del Btp a 10 anni balza al 4,55% dal 4,44% di stamattina, lo spread risale a quota 320, in rialzo di 8 punti base.

A pagare il prezzo più alto sono, come è ovvio, le banche. A partire dagli istituti più importanti, i primi bersagli di un’eventuale ricetta in salsa olandese: Unicredit -5,81%, Intesa -6,21%.

Perdono colpi anche Pop. Milano -1,58%, Monte Paschi -2,6%. Banco Popolare -5,86%, Credem -4%, Mediobanca -5,3%.

Ubi -4,86% su cui Mediobanca ha abbassato la raccomandazione a “neutral” da “outerform”. Il broker ha tagliato il giudizio sulle banche europee a “underperform” da “neutral”.

Fra le assicurazioni, Generali -3,3%, Unipol -3,3%, Fondiaria Sai -3,6%.

Eni -1,05%, Enel -3,34%, A2A -0,42%.

Telecom Italia arretra del 3,57%. Alla vigilia dei conti Mediaset perde il 4,73%.

Fra i titoli industriali, Fiat -3,29%. Brembo +3,4% resiste in rialzo. Tra le blue chip segni positivi anche per Parmalat +1,69% , Tenaris +0,64% e StM +0,65%. Azimut +0,48% e Diasorin +0,85%.

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