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Lo yen cede ancora, i mercati asiatici salgono

L’indice Msci Asia Pacific ha raggiunto il livello più alto dall’agosto 2011 – La crescita del Nikkei (+0,4%) è alquanto più bassa, ma il progresso segna otto giorni consecutivi, spinto dal deprezzamento della moneta giapponese: lo yen ha superato quota 96 contro dollaro – L’ottimismo è basato soprattutto sulle buone nuove dell’economia americana

Lo yen cede ancora, i mercati asiatici salgono

Il livello più alto dall’agosto 2011 è stato toccato dall’indice Msci Asia Pacific, che nel primo pomeriggio giapponese sta crescendo dello 0,7%. Il p/e dell’indice regionale è salito a 15,1 – un livello ancora non da bolla – contro 14,0 dello S&P 500 e 12,7 per lo Stoxx Europe 600. La crescita del Nikkei (0,4%) è alquanto più bassa, ma il progresso segna 8 giorni consecutivi, spinto dal deprezzamento della moneta giapponese: lo yen ha superato quota 96 contro dollaro. L’indice più comprensivo del mercato azionario giapponese, il Topix, è salito di ben il 41% da quando, a novembre scorso, fu ventilata la politica monetaria aggressiva che la Banca del Giappone, guidata dal nuovo governatore Haruhiko Kuroda, si accinge a mettere in opera (anche con l’acquisto di derivati, ha dichiarato Kuroda).

L’ottimismo è basato soprattutto sulle buone nuove dell’economia americana: la creazione di posti di lavoro accelera e la disoccupazione cala. Il buon umore è stato temperato dai dati sulla produzione industriale cinese, che nei primi due mesi dell’anno (bisogna prenderli assieme dato che la settimana di vacanza del nuovo anno cinese cadde in gennaio nel 2012 e in febbraio nel 2013) è salita del 9,9%: un inizio anno meno vivace rispetto agli anni scorsi, a partire dal 2009.

L’euro è stabile intorno a quota 1,30 e l’oro sui 1580 $/oncia. Stabile anche il petrolio WTI a quota 91,8.


Allegati: bloomberg

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