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Lo spread scende e la Borsa respira

Lo spread Btp-Bund cala anche se resta sopra quota 300 e la Borsa, grazie alla spinta dell’high-tech, dl lusso e del petrolio, respira (+0,2%) – Balzo di Stm e di Buzzi, Tenaris e Poste Italiane, bene anche Eni e Leonardo – Tonfo di Recordati – Male Fca

Lo spread scende e la Borsa respira

Trascinati da Wall Street e da alcune ottime trimestrali, i listini europei si buttano alle spalle l’orribile mese di ottobre recuperando, nell’ultima seduta, un po’ delle perdite accumulate. Francoforte +1,42%; Parigi +2,31% (L’Oreal +6,71% in scia ai conti); Madrid +1% (spinta da Banco Santander +2,92%); Londra +1,3%.

Piazza Affari, +0,27%, 19.050 punti, mette in pancia solo un bocconcino di questo banchetto, frenata dalle preoccupazioni relative alla manovra e al rallentamento economico che si evidenzia in sempre nuovi dati statistici. Dopo la crescita zero del pil del terzo trimestre, oggi emerge che Il tasso di disoccupazione a settembre è risalito di 0,3 punti percentuali su agosto portandosi al 10,1% contro attese del 9,9%. La propensione al rischio frena i Bund e premia l’obbligazionario italiano: il rendimento del decennale scende al 3,43%, mentre lo spread con il Bund si ferma a a 304.90 punti base (-2,24%). Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, però avverte: il rialzo dello spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi riflette il rischio di default e di ridenominazione del debito pubblico e il suo perdurare può avere conseguenze gravi per banche, imprese e famiglie.

È ancora in rally Wall Street, dopo i guadagni di ieri, trascinata dai conti di Facebook e General Motors, mentre domani sarà Apple a rendere noto l’andamento trimestrale. Il Nasdaq, al momento, sale di oltre 2 punti percentuali. Bene il lavoro, con il rapporto ADP, che precede quello governativo sull’occupazione in uscita venerdì: in settembre, nel settore privato, sono stati creati 227mila posti, il dato migliore da febbraio.

L’euro resta debole contro un dollaro che si mantiene sui massimi da 16 mesi contro le altre principali valute. Il cambio è in area 1,131.

Fra le materie prime l’oro è in calo, in zona 1215 dollari l’oncia. Il petrolio invece non risente del dato sulle scorte settimanali Usa, peggiore delle attese. Brent +0,14%, 76,06 dollari al barile.

In Piazza Affari, fra le big cap migliori di oggi, ci sono alcuni titoli petroliferi come Saipem +2,11%, Tenaris +2,98% ed Eni +2,08%.

Blue chip regina è Stm, +4%, che brilla anche sulla borsa di Parigi, in scia al recupero del Nasdaq e in attesa dei risultati del cliente Apple. In denaro Buzzi +2,88%; Poste +2,62%; Leonardo +2,2%

In fondo al paniere principale si colloca Recordati, -3,27%, dopo essere stata fermata in asta di volatilità nel pomeriggio. Le prese di beneficio, i conti nelle attese, le leggera revisione al ribasso delle stime sui ricavi 2018 e i deboli segnali forniti dal management su nuove acquisizioni allo studio, hanno forse determinato il dietrofront del titolo dopo un mese di ottobre in netta controtendenza. Giù Fca, -2,2%. Le vendite colpiscono inoltre Banca Generali -1,96% ed Enel -1,21%.

Fra le banche la peggiore è Intesa -1,96%; il settore perde slancio e alla fine chiude negativo. Sullo Star continua a brillare la stella della Fiera di Milano, +8,83%, dopo i conti e dopo che gli analisti di Banca Imi hanno alzato sia la raccomandazione, a Buy da Hold, sia il target price, a 4,30 euro dal precedente 4,20. Stellare Reno De Medici, +11,73%, che comunica di aver finalizzato l’accordo con il fondo tedesco di private equity Quantum Capital Partners per l’acquisizione del 100% di Barcelona Cartonboard S.A.U., società di diritto spagnolo e settimo player europeo nel settore del cartoncino patinato

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