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Lo spread cala ma Piazza Affari non segue l’onda rialzista di Wall Street

L’ottimismo di Wall Street non contagia Milano, alle prese con le tensioni e le certezze elettorali: Piazza Affari ha ceduto lo 0,47% – Cala però lo spread, poco sopra i 320 pb, segno che resta una certa fiducia nei confronti dei titoli di Stato italiani – In Borsa sale Finmeccanica dopo la commessa per AugustaWestland – Bene anche Italcementi

Lo spread cala ma Piazza Affari non segue l’onda rialzista di Wall Street

L’ottimismo di Wall Street non contagia Milano, alle prese con le tensioni e le certezze elettorali. Mentre il Dow Jones nel pomeriggio ha toccato un nuovo record intraday oltre i 14.300 punti, Milano ha azzerato i guadagni e chiuso in calo dello 0,47% mentre lo spread registra un lieve calo a 321 punti base. Contrastate le altre piazze Europee: Parigi -0,35%, Londra -0,07%, Francoforte +0,62%.

L’Europa ha oggi registrato la seconda stima di Eurostat sul pil in linea con i dati preliminari con la crescita rallentata su base congiunturale dello 0,6% nell’Eurozona e dello 0,5% nell’intera Ue. Ora i mercati guardano domani alla riunione del direttivo della Bce e alle parole di Draghi.

La fiducia sulla piazza americana, all’indomani di una chiusura record degli indici, è stata confermata sulla cia del dato Adp sull’occupazione di febbraio nel settore privato che ha creato più posti di lavoro delle attese e dal dato sugli ordini all’industria di gennaio che sebbene in calo (-2%) ha fatto meglio delle previsioni. Gli operatori ora sono in attesa del Beige Book della Fed, e degli esiti degli stress test su 18 banche Usa di domani. Ma su questa comunicazione è scoppiata la polemica delle grandi banche americane. Secondo indiscrezioni, riporta il Wall Street journal, le banche hanno criticato aspramente la banca centrale e le modalità scelte di comunicazione, ovvero la pubblicazione in due parti: una su come le banche reagiranno in caso di forte frenata economica giovedì dopo la chiusura di Borsa, l’altra su buyback e dividendi la prossima settimana, su cui la Fed potrebbe dare il cia libera alla distribuzione Per i manager delle banche una comunicazione in due fasi rischia di causare volatilità sui titoli.

Intanto continua la ripresa del biglietto verde, con il cambio euro/dollaro sceso a 1,2991 (-0,47%). L’oro resiste e riprende la risalita anche se ormai da livelli sensibilmente inferiori di qualche tempo fa a 1.578,90 (+0,25%).

“Continua la ripresa del dollaro americano che sta mettendo sotto pressione le valute principali e sul fronte delle materie prime, il petrolio – è il commento di Matteo Paganini, Chief Analyst di FXCM Italia – Abbiamo visto un tentativo di rottura ribassista anche sull’oro, che però è andato a girarsi velocemente a rialzo confermando la fase laterale e di incertezza. Comincia a sentirsi il nervosismo per la giornata di domani, dove vedremo Draghi parlare ai mercati, il che potrebbe portare a forti aumenti di volatilità sui mercati. Da notare la forte discesa che ha riguardato il dollaro canadese, dopo la decisione di non muovere i tassi di riferimento, date le difficoltà che sta attraversando il Canada, fortemente esposto verso gli Stati Uniti. Questa sera alle ore 20 verrà pubblicato il cosiddetto Beige Book, l’indagine redatta dai 12 distretti della Federal Reserve che, in caso di buone notizie, potrebbe portare a salite del dollaro americano e delle borse”.

Il petrolio Wti scende a 90,02 dollari al barile (-0,92%) colpito dalle incognite del dopo Chavez.

A Piazza Affari sale Finmeccanica del 2,85% dopo la commessa da 350 milioni per AugustaWestland. In luce sul Ftse Mib anche Enel Green Power +1,15%, Prysmian +0,71%, Intesa +0,56%. Fiat +0,19% dopo che dal Salone dell’auto di Ginevra Sergio Marchionne ha confermato i target 2013.

Italcementi +5,15%: Carlo Pesenti ha anticipato che nel 2013 il gruppo potrebbe tornare in utile.

In fondo al paniere principale Ansaldo Sts -2,66% all’indomani dei conti, Saipem -2,61%, Diasorin -2,48%, Mps -2,46% e Pirelli -2,09%.

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