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Lo scontro tra Lega e Quirinale incendia la via di Conte

Le durissime parole di Salvini contro Bruxelles sulla manovra economica e la dura levata di scudi del Quirinale contro i diktat di Lega e Cinque Stelle sulla blindatura della candidatura di Savona al Tesoro complicano le consultazioni del premier Conte che oggi ha ricevuto tutte le delegazioni delle forze politiche – In serata però il leader della Lega e quello dei 5 Stelle hanno smorzato i toni: “Scelga Conte i ministri, l’importante è partire” – Venerdì incontro Conte-Visco e poi la lista dei ministri.

Lo scontro tra Lega e Quirinale incendia la via di Conte

“Ma quali diktat… la nostra è una proposta, non un’imposizione. Non capisco quale sia la motivazione del ‘no’ a una persona come Savona. Noi andiamo a consigliare, a suggerire e a mettere a disposizione”. Così ha detto Matteo Salvini arrivando alla Camera per il giro di consultazioni col premier incaricato Giuseppe Conte, quasi a voler almeno in parte smorzare la polemica, che si è fatto molto aspra nella giornata di oggi con l’irritazione del Colle sulla candidatura del professor Paolo Savona al ministero dell’Economia. Polemica ulteriormente smorzata in serata, quando uscendo dalle consultazioni Salvini ha fatto un passo indietro, lasciando “al premier incaricato l’onore e l’onore di scegliere i ministri. L’importante è partire”, ha detto il numero uno del Carroccio ai giornalisti.

“Suggeriamo il nome di Savona con massima umiltà”, aveva già precisato nel pomeriggio il leader della Lega, dopo che la blindatura – avvenuta ieri sera subito dopo l’incarico a Conte e condivisa dal capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio – sul nome dell’economista dalle note tendenze euroscettiche non era piaciuta al presidente Sergio Mattarella, che non aveva nascosto la sua irritazione: “Il tema all’ordine del giorno – ha fatto sapere il Quirinale – non è quello di presunti veti ma, al contrario, quello dell’inammissibilità di diktat nei confronti del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell’esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce a tutti due”.

A Mattarella insomma non era affatto piaciuto il pressing, soprattutto da parte di Salvini, e lo scontro era proseguito a distanza anche sul tema – il più sensibile in queste ore – dell’Europa. Nonostante i segnali distensivi mandati ieri da Conte nel corso del suo intervento davanti ai giornalisti, la Lega non sembra disposta a sconti. “L’Europa consiglia o meglio minaccia parlando di una manovra da 10 miliardi? – ha osservato Salvini – Intendo fare l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato ai governanti italiani negli ultimi anni”.

In serata poi la parziale retromarcia, ma la tensione resta alta. Anche il leader 5 Stelle Luigi Di Maio, uscendo dalla consultazione, ha ribadito che “i nomi dei ministri saranno scelti dal presidente Conte”, mentre lo stesso premier incaricato si è poi presentato ai giornalisti dicendo che in serata si appresta a ricevere le delegazioni dei risparmiatori vittime delle banche. “Chi ha subito truffe sarà risarcito”, ha detto Conte, aggiungendo che domani (venerdì) incontrerà il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e in serata porterà una lista di ministri a Mattarella.

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