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Lvmh: utile ko nel 2020, ma la Moda cresce ed è record in Borsa

Il colosso del lusso francese ha chiuso l’anno in netta ripresa, grazie alla Cina e all’e-commerce. La capitalizzazione sfiora i 260 miliardi e nel 2021 il gruppo conterà anche su Tiffany. Dividendo da 6 euro per azione.

Lvmh: utile ko nel 2020, ma la Moda cresce ed è record in Borsa

Lvmh chiude il 2020 con utile e fatturato in calo a causa del Covid, ma non mancano comunque i motivi per sorridere. Intanto, il colosso francese del lusso ha messo a segno un eclatante rally di Borsa negli ultimi mesi, che ha portato la capitalizzazione a crescere di ben 42 miliardi di euro da ottobre: oggi sfiora i 260 miliardi. Poi, nonostante lo stop ai viaggi internazionali abbia fortemente penalizzato il travel retail, ci sono stati buoni segnali di ripresa del business già nel terzo trimestre, e ancora di più nel quarto. Se infatti nell’anno solare, rispetto al 2019, le vendite sono calate del 17% a 44,7 miliardi e l’utile del 34% a 4,7 miliardi, Lvmh ha registrato: la tenuta del cash flow a 6,1 miliardi, una crescita a doppia cifra delle vendite di Louis Vuitton e Christian Dior negli ultimi due trimestri, e in generale una buona reazione tendenziale del comparto Moda nel quarto trimestre, rispetto ai primi nove mesi dell’anno.

Anche il risultato operativo, sceso del 28% nel 2020 a 5,8 miliardi, ha mostrato una crescita del 7% nel secondo semestre. La ripresa, spiega una nota, è dovuta a vari fattori: se è vero che il mercato retail europeo è ancora fermo, hanno invece ripreso vigore quello degli Stati Uniti e soprattutto quello cinese, che viaggia ormai da mesi a pieno regime. Inoltre, nel 2020 c’è stata una forte accelerazione delle vendite online, che ha in buona parte compensato la chiusura dei negozi a causa dei vari lockdown sparsi per il mondo. Se è vero che il settore più resiliente è stato quello della Moda, Lvmh segnala anche l’exploit del Cognac Hennessy, che è andato fortissimo soprattutto negli Usa e soprattutto dall’estate in avanti. Il settore peggiore è stato invece quello di Profumi e Cosmetici, con le vendite diminuite del 22% e il risultato operativo crollato dell’88%.

Un altro motivo per ricordare nonostante tutto il 2020 è stata la finalizzazione dell’accordo, complicato ma alla fine vincente, con la maison di gioielli americana Tiffany: nel 2021 il marchio reso celebre da Audrey Hepburn debutterà in seno al gruppo e questo fa sì che la guidance per quest’anno sia di cauta fiducia, pur sempre “in un contesto ancora molto perturbato”. Infine, il dividendo: il prossimo 15 aprile il Cda proporrà all’assemblea dei soci una cedola da 6 euro per azione, con l’acconto di 2 euro già versato lo scorso dicembre e il resto che andrà in pagamento a fine aprile.

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