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L’Italia batte l’Armenia e va in testa

Finalmente una prova di personalità – Decisivi gli esclusi della Roma di Zeman: le firme sul secondo e terzo gol sono di De Rossi e Osvaldo – Ora gli azzurri sono in testa al girone con sette punti, subito davanti alla Repubblica Ceca, che ha 4 punti ma anche una gara in meno.

L’Italia batte l’Armenia e va in testa

Va bene così, almeno per ora. L’Italia trova una vittoria importantissima sul campo dell’Armenia e si porta da sola in testa al girone B a quota 7 punti (ma occhio alla Repubblica Ceca che insegue a 4, con una gara in meno). Aveva ragione Prandelli nel pronosticare un match difficile, o almeno questo ha detto Yerevan, dove i padroni di casa si sono fatti valere molto più di quanto non dica l’1-3 finale. In una partita rimasta a lungo sul filo del rasoio, la differenza l’ha fatta la qualità del nostro centrocampo, che, è bene ricordarlo, resta uno dei migliori al mondo. Il gol del 1-2, quello che ha spaccato la partita, ne è la dimostrazione più lampante: palla di Pirlo con il contagiri per l’inserimento di De Rossi, colpo di testa e tanti saluti all’Armenia.

Bene così dicevamo, perchè vincere contava più di ogni altra cosa, e perchè qualcosa di meglio rispetto alle due partite precedenti si è visto (ma tutto sommato non ci voleva molto…). Se non altro l’Italia ha messo in campo una foga mai vista a Sofia o a Modena, che l’ha portata a sbloccare il match dopo appena 11 minuti. Ingenuo il difensore Mkoyan a toccare il pallone con il braccio in area, bravo e freddo Pirlo a insaccare il rigore dello 0-1. Gli Azzurri sembrano padroni del proprio destino, ma al 28° il dio del calcio decide di animare un po’ la serata: fallo di Manoyan su Maggio, l’arbitro lascia incredibilmente correre e Mkhitaryan, dopo aver saltato l’immobile Barzagli, batte Buffon. 1-1 e palla al centro, nella bolgia del piccolo stadio di Yerevan.

L’Italia accusa il colpo ed entra nella fase più critica della partita. La palla non scorre più come prima, là davanti Osvaldo e Giovinco la vedono poco e là dietro Bonucci e Barzagli ballano più di quanto l’avversario non giustifichi. Ad inizio ripresa Manoyan sfiora il gol del clamoroso vantaggio (bravissimo Buffon!) e Prandelli capisce che così non va: fuori lo spento Giovinco (per la Formica un’altra occasione sprecata) dentro El Shaarawy. Il Faraone dà un po’ di brio, ma la luce l’accende Pirlo, che, come detto in precedenza, inventa il gol di De Rossi.

Tutti a casa? Non esattemente, perchè l’Armenia ci prova ancora e solo un grande intervento di Maggio su Movsisyan salva gli Azzurri dal 2-2. Serve la rete della sicurezza ed ecco che sale in cattedra Osvaldo, che con un magistrale colpo di testa (su punizione di De Rossi) mette la firma sulla vittoria finale. Ci sarebbe ancora il tempo per il primo gol di El Shaarawy, ma per questa volta va bene così. Un risultato più rotondo sarebbe stato eccessivo per quello che si è visto, che comunque ha soddisfatto Prandelli. “Abbiamo giocato una grande partita – ha commentato a caldo il Ct. – Ho visto una squadra che ha messo in campo tanta personalità, e alla fine siamo stati premiati”. Curioso poi che la vittoria sia stata firmata da De Rossi e Osvaldo, gli “epurati” di Zeman.

L’attaccante italo-argentino ne ha approfittato per mandare un messaggio al boemo: “Sono contento, penso che alla fine il lavoro paghi e si veda sul campo. Però sono dispiaciuto per quello che ha detto mister Zeman, credo di essere uno che si impegna sempre al massimo”. Ma la risposta migliore era arrivata dal campo, e di certo non è passata inosservata.

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