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L’ipotesi di una fusione tra Hera e Iren si arricchisce di nuovi elementi

Roberto Garbati, amministratore delegato di Iren, manifesta segnali di ottimismo. “Non ci sono dossier aperti, anche se di ipotesi se ne fanno in quantità e c’è la volontà da parte di amministratori pubblici di andare verso aggregazioni”. La fusione coinvolgerebbe anche A2A e in questo senso si è mostrato ottimista Tabacci, assessore al Bilancio di Milano.

L’ipotesi di una fusione tra Hera e Iren si arricchisce di nuovi elementi. Roberto Garbati, amministratore delegato di Iren, manifesta segnali di ottimismo. “Non ci sono dossier aperti, anche se di ipotesi se ne fanno in quantità e c’è la volontà da parte di amministratori pubblici di andare verso aggregazioni”, ha commentato in occasione dell’inaugurazione della centrale di cogenerazione di Torino Nord. Sulla possibilità di una fusione tra le due utility si è espresso anche il sindaco di Torino, Piero Fassino. “E’ un progetto che al momento è disegnato in termini generali ed è affidato a molte verifiche sul campo”.

L’idea di base sarebbe quella di effettuare una fusione in due tempi: prima realizzare un merger Iren-Hera per garantire alla nuova azienda di raggiungere una dimensione simile a quella di A2a per poi fondersi con l’utility lombarda, generando così la Rwe italiana. Tuttavia, al momento, i manager non stanno ancora valutando proposte concrete.

Nelle scorse settimane, invece, la Cgil Emilia-Romagna aveva valutato molto negativamente l’ipotesi e aveva giudicato la fusione come un’operazione meramente finanziaria. L’aggregazione potrebbe però coinvolgere anche A2A e in questo senso si è mostrato assai disponibile Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano. In un’intervista rilasciata a Mf-Milano Finanza lo scorso mercoledì 23 aprile ha, infatti, sottolineato che “per il futuro sarebbe auspicabile un’alleanza a tre con Iren e Hera”.

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