L’Inter si cuce addosso un pezzo di scudetto. Quanto grosso lo dirà solo il tempo, ma è chiaro che questa vittoria, per quanto non decisiva, sposta parecchio gli equilibri. L’1-0 di San Siro certifica il primo posto dei nerazzurri, ora a più 4 sulla Juve con una partita in meno: il 28 febbraio, giorno del recupero con l’Atalanta, il vantaggio potrebbe salire a 7, anche se è bene ricordare che prima ci saranno le sfide con Roma, Salernitana, Atletico Madrid e Lecce. L’Inter si prende la copertina, ma la domenica di campionato segnala anche le vittorie di Atalanta e Napoli su Lazio e Verona, per una lotta Champions sempre più avvincente, in attesa del posticipo odierno tra Roma e Cagliari.
Inter – Juventus 1-0: ai nerazzurri basta un autogol di Gatti per andare in fuga
A decidere il faccia a faccia di San Siro è stato un autogol di Gatti, ma questo non significa che l’Inter non lo abbia meritato. Nel complesso, infatti, è stata lei ad avere il maggior numero di occasioni, anche se le più grosse sono arrivate nel secondo tempo, quando la Juve si è sbilanciata alla ricerca del pareggio. L’1-0 finale pesa come un macigno sul campionato, perché se è vero che alla fine mancano ancora 15 giornate (dunque 45 punti), lo è anche che ora la squadra di Inzaghi ha un innegabile vantaggio, complice la partita da recuperare con l’Atalanta.
Le duellanti si sono annusate per una buona mezz’ora, con l’Inter vicina al gol con Thuram (splendida chiusura di Bremer) e la Juve pericolosissima con Vlahovic, sciagurato nello sprecare una grande azione di McKennie con uno stop sbagliato a tu per tu con Sommer. Gol sbagliato gol subito, è così l’Inter è passata al 37’ grazie a un’autorete di Gatti, nel tentativo di anticipare Thuram dopo una mezza girata di Pavard. Nella ripresa la gara, sin lì sul filo dell’equilibrio, si è finalmente aperta: la Juve, del resto, doveva tentare di pareggiarla e l’Inter, si sa, negli spazi va a nozze. I bianconeri hanno creato dei patemi a Sommer con qualche mischia insidiosa, ma le occasioni migliori le hanno avute i nerazzurri, con Szczesny protagonista assoluto grazie alle paratissime su Barella e Arnautovic.
Inzaghi: “Vittoria importante e strameritata, ma il cammino è ancora lungo”
“L’Inter si è presa una vittoria importante e strameritata, siamo molto contenti, anche perché Juve e Milan non molleranno di un centimetro – il commento di Inzaghi -. È stata una bellissima serata davanti ai nostri tifosi, ma è solo una tappa di un percorso ancora molto lungo. Mancano ancora 4 mesi intensi e dobbiamo continuare in questo modo, abbiamo vinto 18 partite su 22 in campionato, eppure siamo solo a +4 dalla Juve e il Milan è sempre lì; altre squadre stanno tenendo una marcia altissima, l’anno scorso il Napoli era molto più avanti. Dobbiamo lavorare, con una Juve che difendeva molto bassa siamo stati bravissimi, forse sulla ripartenza di McKennie dovevamo scappare meglio, ma quando vinciamo e quando perdiamo analizziamo sempre bene le partite per capire dove fare meglio: ad ogni modo il risultato è molto stretto, Szczesny ha fatto due interventi pazzeschi su Barella e Arnautovic”.
Allegri: “Settimana negativa, ora dobbiamo ricompattarci”
“Noi faremo il nostro percorso, ma il primo tempo è stato bloccato e loro hanno trovato il vantaggio su autorete – ha ribattuto Allegri -. Nel secondo tempo la partita si è spaccata con occasioni da una parte e dall’altra, l’Inter in ripartenza è molto precisa. Niente da rimproverare alla squadra, ora mettiamoci alle spalle una settimana negativa per i risultati e ripartiamo. Loro sono abituati a giocare partite a questo livello, mentre noi era da tre anni che non lo facevamo: è stato un passo in avanti che bisognava fare, ora però dovremo essere bravi a ricomporci per il resto del campionato, dobbiamo lavorare e sistemare delle cose. Nessuno si sarebbe aspettato di essere in questa posizione di classifica a febbraio, poi i media giocano su questo duello anche se i percorsi e le aspettative sono diverse. L’Inter è favorita per lo scudetto, ma non è una novità, poi se saremo bravi a starle vicino vedremo, ma dobbiamo fare attenzione al Milan perché gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo”.
Atalanta – Lazio 3-1: De Ketelaere trascina i nerazzurri, biancocelesti dominati
La domenica di campionato sorride anche ai nerazzurri di Bergamo, vittoriosi sulla Lazio nello scontro diretto e sempre più padroni della zona Champions. Un successo nettissimo quello dell’Atalanta, molto più di quanto dica il 3-1 finale: il dominio è stato totale dall’inizio alla fine, tanto che il risultato avrebbe potuto assumere dimensioni decisamente più larghe. Gasperini ha annichilito Sarri con un 4-3-1-2 senza attaccanti di ruolo, ma che ha finito per esaltare le caratteristiche di De Ketelaere, protagonista assoluto del match. L’ex Milan ha offerto una prova di altissimo livello, nella quale ha propiziato l’1-0 di Pasalic (16’), trasformato il rigore del 2-0 (43’, tocco col braccio di Marusic) e realizzato il 3-0 con una splendida azione dalla destra (76’). La Lazio? Poco o nulla, eccezion fatta per il rigore segnato da Immobile (84’) al tramonto della sfida, quando i giochi erano però già fatti.
“De Ketelaere ci mette tanto del suo, ha trovato un ambiente in cui sta bene e la fiducia è cresciuta in maniera esponenziale – lo ha coccolato Gasperini -. Prova giocate non semplici, non perde palloni e li recupera. È il nostro punto di riferimento ed è il mio più grande complimento. Il quarto posto? Siamo tutte lì nel giro di pochi punti dietro a tre squadre che sono più distanti, le altre sono tutte accreditate per giocarselo con noi”.
“Abbiamo sfidato una squadra che in questo momento è in piena salute fisica e mentale, se continueranno così per 3 mesi sarà giusto che ci vadano loro in Champions League – ha replicato Sarri -. Noi abbiamo fatto fatica a uscire, non siamo mai riusciti a rompere la loro pressione. Se mi aspettavo di più dal mercato? Il mio compito è di pensare alla squadra, per il resto mi adeguo…”.
Napoli – Verona 2-1: una magia di Kvaratskhelia ridà fiato a Mazzarri
Nella corsa al quarto posto avanza anche il Napoli, che batte il Verona al termine di una partita soffertissima, nella quale ha rischiato perfino di perdere. Gli azzurri, infatti, si sono ritrovati sotto di un gol al 72’ e hanno letteralmente visto le streghe, prima che salissero in cattedra i giocatori di maggior qualità offensiva. Decisivi i cambi di Mazzarri, visto che la rete dell’1-1 nasce sull’asse Mazzocchi-Lindstrom-Ngonge (classico gol dell’ex), ma anche, se non soprattutto, Kvaratskhelia, autore del 2-1 al minuto 87 con uno splendido destro a giro dalla distanza.
Il Napoli sale così al settimo posto a meno 4 dall’Atalanta, ma ciò non basta a spazzare via i dubbi sulla consistenza della squadra: i problemi a fare gioco restano gli stessi, con una manovra troppo Kvara-dipendente (il rientro di Osimhen, in questo senso, aiuterà), così come gli errori in fase difensiva.
“Quando si fa fatica alla fine c’è più gusto, anche se sarebbe stato meglio aprirla e chiuderla prima – ha sospirato Mazzarri -. Abbiamo fatto la partita, abbiamo creato e poi ci siamo trovati in svantaggio: probabilmente altre squadre avrebbero mollato, noi invece ci abbiamo creduto sempre, combattendo e cercando la vittoria. Sembrava una gara stregata, avevamo schiacciato il Verona nel primo tempo, quello su Kvara è un rigore abbastanza netto però il Var doveva chiamarlo: sono convinto che segnando subito potevamo fare una prestazione ancora più bella. Kvara? È un campione, nel calcio italiano siamo bravi a studiarli e limitarli. Quest’anno ha fatto un po’ più fatica, ma ha una classe immensa e molte volte bisogna farlo giocare centralmente come fa in Nazionale”.
Roma – Cagliari (ore 20.45, Dazn e Sky)
All’appello di questa 23esima giornata manca Roma-Cagliari, diventata ancor più importante dopo i risultati del weekend. I giallorossi, attualmente al sesto posto a meno 4 dall’Atalanta, potrebbero portarsi in piena zona Champions, mentre i sardi, a quota 18 come Empoli e Verona, hanno una chance per uscire dalla zona rossa. I favori del pronostico, com’è ovvio che sia, sono però per la squadra di De Rossi, chiamata a prendersi la terza vittoria consecutiva dopo quelle con Verona e Salernitana: riuscirci sarebbe importantissimo per la classifica, ma anche per preparare al meglio il match di settimana prossima contro l’Inter, quando l’asticella tornerà ad alzarsi vertiginosamente. Il tecnico giallorosso è partito molto forte e non ha nessuna intenzione di fermarsi, anche se pensare di aver risolto tutti i problemi sarebbe sbagliato. Il suo cammino, sin qui, è stato agevolato da un calendario favorevole, ora però è tempo di vedere qualche progresso dal punto di vista del gioco, a tratti piacevole, in altri decisamente no. Il Cagliari, dal canto suo, deve fermare un’emorragia di punti che dura dal 14 gennaio (2-1 al Bologna, dopodiché sconfitte con Frosinone e Torino): riuscirci oggi non sarà affatto semplice, ma Ranieri è pronto a fare uno scherzetto alla squadra del suo cuore.
De Rossi: “Abbiamo lavorato alla grande! Dybala? Voglio che diventi il nostro Totti”
“Mi fa piacere ritrovare Ranieri, a lui mi unisce un bel legame – ha sottolineato De Rossi -. Ho passato i due momenti più emozionanti della mia storia con lui: l’anno che abbiamo sfiorato lo Scudetto e gli ultimi miei mesi da calciatore alla Roma. Ha un’intelligenza acuta, esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui. Noi però veniamo da una settimana molto positiva, abbiamo spinto forte in allenamento e lavorato sia sulla condizione fisica che sulle idee di gioco. Dybala? Lui ha una lettura della giocata e un talento diverso, quindi se si abbassa a prendere la palla qualcuno deve riempire lo spazio. Quando invece sta negli ultimi venti metri può fare come vuole: io ho giocato venti anni con Totti e nessuno gli diceva dove posizionarsi. Quando aveva la palla sapevamo di doverci buttare negli spazi perché poi sarebbe arrivata”.
Roma – Cagliari, le formazioni: De Rossi conferma il 4-3-3, Angelino subito titolare
Il tecnico giallorosso andrà avanti per la sua strada, dunque 4-3-3 decisamente offensivo. Il mercato, del resto, gli ha portato il terzino sinistro che voleva (Angelino) e un trequartista/esterno come Baldanzi, in grado sia di giocare con Dybala che di sostituirlo. Il talentino ex Empoli partirà dalla panchina, mentre il brasiliano sarà gettato subito nella mischia in una linea difensiva con Karsdorp, Mancini e Llorente, il tutto a protezione di Rui Patricio. Per il resto Cristante, Paredes e Pellegrini a centrocampo e il tridente Dybala, Lukaku ed El Shaarawy in attacco. Classico 3-5-1-1 per Ranieri, che risponderà con Scuffet tra i pali, Wieteska, Mina e Dossena nel reparto arretrato, Zappa, Nandez, Makoumbou, Prati e Augello in mediana, Viola alle spalle dell’unica punta Petagna.