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L’Inter sorpassa il Milan e va in testa, la Roma scavalca la Juve

Doppio sorpasso in serie A – L’Inter corona il suo lungo inseguimento e, battendo la Lazio per 3-1, sorpassa i rossoneri e va in testa alla classifica: e domenica prossima l’attesissimo derby della Madonnina – La Roma stende l’Udinese e diventa terza davanti alla Juve

L’Inter sorpassa il Milan e va in testa, la Roma scavalca la Juve

Il sorpasso diventa realtà. L’Inter batte la Lazio e si prende il primo posto in classifica a spese del Milan, in attesa del super derby di domenica prossima, che potrà ribaltare il verdetto, oppure sancire la fuga nerazzurra. Conte centra così un obiettivo che aveva nel mirino da molti mesi, ma che, complice il rendimento dei rossoneri, restava sempre tale: ieri però, di fronte all’occasione gentilmente offertagli dallo Spezia, non ha fallito, azzannando la Lazio sul suo terreno preferito, ovvero le ripartenze. L’Inter infatti l’ha vinta così, difendendo in maniera pressoché perfetta e scatenando le sue punte negli spazi, Lukaku su tutte. Il belga, criticato in settimana dopo la prova incolore di Torino, ha risposto presente, trascinando i suoi con una prestazione da vero leader, condita da due gol e un assist. La Lazio s’è dovuta così arrendere, ma nonostante la sconfitta torna a casa con buone sensazioni: al netto del minor tasso tecnico se l’è giocata alla grande, finendo per perdere soprattutto sugli episodi.

Il primo è arrivato già al 22’ quando Hoedt, schierato in extremis per l’infortunio di Radu, ha steso Lautaro Martinez in area: rigore che Lukaku, con la consueta freddezza, ha trasformato spiazzando Reina, per l’1-0 Inter. Il secondo invece si è materializzato al 45’, proprio un attimo prima che l’arbitro mandasse tutti negli spogliatoi, con il solito belga mandato in porta da un tocco fortuito di Lazzari, che ha reso letale un passaggio senza pretese di Brozovic. Episodio favorevole anche per la Lazio, che al 61’ ha riaperto la partita con un tocco assolutamente involontario di Escalante su una punizione così così di Milinkovic-Savic, ma poi, proprio quando la pressione biancoceleste sembrava sul punto di esplodere, ecco la grandissima giocata di Lukaku a mettere in porta Lautaro, per il definitivo 3-1 (64’).

“Stare in vetta era un obiettivo che stavamo inseguendo da tempo, ma quello di stasera è un punto di partenza e non certo un arrivo – le parole di Conte – Abbiamo giocato contro un’ottima squadra: faccio i complimenti alla Lazio e a Inzaghi, venivano da un filotto di vittorie importante, averli battuti dimostra la nostra forza mentale. Sono molto contento perché è un bene arrivare al derby così, sarà partita bella, tra due squadre che vogliono imporsi”.

“C’è tanto rammarico, potevamo ottenere molto di più – ha replicato Inzaghi – Stavamo dominando, non c’era gara, poi quel rigore ha cambiato la partita. Dopo dovevamo andare avanti e giocare, ma loro sono stati bravi a difendersi bassi e per questo si meritano i complimenti. Ripeto, c’è tanto rammarico ma andiamo avanti e pensiamo alla prossima partita”.

A completare la domenica di campionato sono arrivate anche le vittorie di Roma e Atalanta, pesantissime in chiave Champions League. Diciamo subito che si è trattato di due partite molto diverse: agevole quella dell’Olimpico, dove l’Udinese non è quasi mai riuscita a impensierire i giallorossi, tiratissima invece quella della Sardegna Arena, con i nerazzurri capaci di spuntarla solo all’ultimo respiro.

La squadra di Fonseca si conferma così implacabile con le medio-piccole del campionato, con cui, del resto, ha costruito praticamente tutta la sua classifica. Anche ieri l’approccio è stato quello giusto, come dimostra il doppio vantaggio firmato Veretout (al 5’ di testa e al 25’ su rigore) già nella prima mezzora di partita. Nella ripresa l’Udinese ha provato a fare qualcosa in più, senza però riuscirci: e così, quando al 93’ Pedro ha firmato il 3-0, non c’è stato spazio per nessun tipo di recriminazione.

“Siamo entrati molto bene in campo, sono soddisfatto – il commento di Fonseca – Abbiamo creato molte occasioni, poi abbiamo gestito, facendo bene in generale. Ora dobbiamo migliorare nelle grandi partite, anche se è soprattutto un discorso di risultati: con la Juve, per esempio, avevamo giocato bene”.

Decisamente meno agevole la domenica dell’Atalanta, riuscita a venire a capo del Cagliari solo al 90’ grazie a una grande giocata di Muriel. I bergamaschi sono sembrati sin dall’inizio poco lucidi, fiaccati dalle tantissime partite ad alta intensità, come la semifinale appena vinta contro il Napoli, ragion per cui questo successo ha una valenza ancor più importante del solito. Decisivo, ancora una volta, l’ingresso in campo del colombiano, specialista per eccellenza del subentro a gara in corso. La sua freschezza, oltre ovviamente alla qualità, ha fatto la differenza, facendo saltare il pareggio imbastito da un Cagliari volenteroso e battagliero, ma costretto a fare i conti con un’altra sconfitta, l’ennesima di questa stagione.

“Se non ci fosse stata quella prodezza non avremmo vinto – ha ammesso Gasperini – Loro sono una squadra forte fisicamente, non è facile superarli. Questo è un campionato difficile, anche perché non abbiamo il tempo di pensare a nulla: domenica avremo la partita col Napoli, poi il Real Madrid. E pensare che dopo lo 0-0 con lo Spezia ci avevano criticato…”.

Ora un giorno di pausa, dopodiché sarà nuovamente l’ora delle emozioni europee. Mercoledì la Juventus andrà a Oporto per gli ottavi di Champions, giovedì Milan, Roma e Napoli si misureranno con Stella Rossa, Braga e Granada nei sedicesimi di Europa League. Una bella settimana, insomma, in una stagione che non conosce pause di nessun tipo.

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