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L’Inter e Icardi sprofondano, il Milan vola ed è secondo

IL CAMPIONATO DELLE MILANESI – L’Inter colleziona l’ennesima figuraccia perdendo in casa con il Cagliari (1-2) mentre scoppia il caso Icardi, insultato dagli ultras per la sua autobiografia e messo sotto accusa anche dal club – Il Milan invece espugna Verona battendo il Chievo (1-3) e collocandosi al secondo posto in classifica in attesa di ricevere sabato a San Siro la Juve.

L’Inter e Icardi sprofondano, il Milan vola ed è secondo

Il Milan vola, l’Inter sprofonda. Domenica dai volti decisamente diversi per rossoneri e nerazzurri, i primi lanciatissimi dalla vittoria sul Chievo, i secondi affossati dal clamoroso ko col Cagliari, peraltro condito dall’esplosione del caso Icardi. Sembra incredibile date le premesse di inizio stagione ma a guardare i cugini dall’alto in basso è il Milan, piazzatosi addirittura al secondo posto in classifica, seppur in coabitazione con la Roma. Quello del Bentegodi era un vero e proprio esame di maturità e Montella l’ha superato brillantemente: dovesse fare lo stesso sabato prossimo con la Juve potremmo perfino parlare di laurea.

“Questi discorsi non ci appartengono, dobbiamo mantenere un basso profilo – ha spiegato il tecnico. – L’anno scorso l’Inter è stata prima fino a gennaio, poi sappiamo com’è finita… Il Chievo è partito molto forte invece noi abbiamo avuto qualche problema nella gestione della palla, poi però nella ripresa siamo stati bravi a legittimare la vittoria. E’ stata una gara molto intensa, risultati così aumentano autostima e convinzione”.

Per quasi un tempo i rossoneri sono stati schiacciati dal Chievo, poi però, a pochi istanti dal tè dell’intervallo, Kucka ha pescato il jolly con un gran sinistro da fuori area (45’) e la partita è svoltata del tutto. E quando a inizio secondo tempo Niang ha trovato il 2-0 (46’), la vittoria è diventata sempre più probabile. Non scontata però, perché gli uomini di Maran hanno riaperto i giochi con Birsa (76’, splendida punizione) e il 3-1 finale è arrivato solo in pieno recupero (94’, autogol di Dainelli su tiro di Bacca).

Per un Milan che gongola c’è un’Inter che piange, sempre più prigioniera dei propri limiti. La sconfitta interna contro il Cagliari basterebbe per parlare di crisi, l’esplosione del caso Icardi fa sì che l’intero mondo nerazzurro sia a un passo dall’esaurimento nervoso. Il capitano ha fatto infuriare gli ultras rivangando, all’interno della sua autobiografia, gli spiacevoli episodi di un anno e mezzo fa a Reggio Emilia (duro scontro con i tifosi dopo la sconfitta col Sassuolo), la Curva ha prima chiesto che gli venisse tolta la fascia, poi lo ha contestato duramente per tutto il pomeriggio, infine lo ha aspettato sotto casa per un “saluto” tutt’altro che amichevole.

Episodi da condannare, proprio come le frasi schock dello stesso Icardi nel libro (“porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo” la più dura di tutte). “Prenderemo dei provvedimenti, abbiamo il dovere di salvaguardare la società e far rispettare i tifosi dell’Inter” le parole di Zanetti, “parleremo presto con lui e prenderemo tutte le decisioni del caso” gli ha fatto eco Ausilio. In tutto ciò l’argentino, evidentemente provato dal clima di San Siro, ha offerto una delle peggiori prestazioni della sua carriera, sbagliando anche un rigore che poteva cambiare la storia del match.

Invece a sorridere è stato il Cagliari, presentatosi a Milano senza aver mai raccolto un punto in trasferta e tornato in Sardegna col bottino pieno. Partita orribile quella dei nerazzurri, gestita malissimo nonostante il vantaggio di Joao Mario a inizio secondo tempo (55’). Sembrava fatta, poi è salita in cattedra la squadra di Rastelli che prima ha trovato il pareggio con Melchiorri (71’), poi il gol del clamoroso sorpasso grazie a una goffa autorete di Handanovic (85’). Una sconfitta bruciante, la terza consecutiva considerando quelle di Praga e Roma, che rimette pesantemente De Boer sul banco degli imputati.

“È il momento più difficile da quando sono qui – ha ammesso il tecnico –. Non capisco perché dopo il vantaggio abbiamo smesso di giocare, ancora una volta abbiamo sbagliato l’atteggiamento. Non mi aspettavo questa sconfitta: con tutto il rispetto per il Cagliari queste sono partite da vincere”. Lo pensano in tanti in casa Inter, ecco perché le prossime gare (Southampton in Europa League e Atalanta) dovranno portare risposte decisamente diverse. Altrimenti il progetto olandese potrebbe clamorosamente finire nel cestino.

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