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L’inflazione non fa paura alle Borse: Nasdaq vola, Enel superstar

L’ascesa dei prezzi negli Usa avrebbe dovuto scatenare un’ondata di vendite in Borsa in vista del rialzo dei tassi, ma è successo il contrario e Wall Street ha ripreso il volo – I futures prevedono rialzi a Piazza Affari e, grazie ai conti 2017, Enel è tornata a correre.

L’inflazione non fa paura alle Borse: Nasdaq vola, Enel superstar

Torna a salire l’inflazione e i mercati se ne fanno una ragione. Secondo la logica convenzionale, l’ascesa dell’indice dei prezzi in Usa (+2,1% contro una previsione di 1,9%) avrebbe dovuto scatenare un’ondata di vendite in vista del rialzo dei tassi. Ma i mercati, al solito, non seguono la logica convenzionale. Wall Street, dopo una sbandata iniziale, ha interpretato l’aumento, legato soprattutto ai rincari dell’abbigliamento, come un effetto collaterale della ripresa, che, semmai, cancella l’anomala e misteriosa persistente stagnazione di questi anni.

E così, dopo una giornata caratterizzata da forti oscillazioni, i mercati Usa hanno chiuso in forte rialzo, sotto la spinta degli acquisti sui Big dell’economia digitale, Amazon ed Apple (entrambe +1,8%) e Facebook (+3,7%, in testa). In grande evidenza anche Netflix (+3%) che ha strappato a Fox il produttore Ryan Murphy con un contratto degno di una stella del football.

Performance stellari per Fossil: la griffe degli occhiali per i Millennials mette a segno un rialzo dell’87,4% dopo i conti. Tanti colpi di scena hanno favorito il volo del Nasdaq (+1,86%). Alla fine della giornata, il Dow Jones è salito dell’1,03, l’S&P 500 dell’1,34%. In avvio l’indice aveva accusato un calo dello 0,5%.

Il rialzo dell’inflazione avvicina la stagione dell’aumento dei tassi (forse quattro, più dei tre già previsti). Salgono i rendimenti dei T-Bond ma stavolta, a differenza di quanto successo dopo i dati sull’aumento dell’occupazione, l’indice della volatilità ha chiuso in forte discesa. Il T Bond decennale, trattato ieri al 2,9%, sale stamane in Asia a 2,909%.

S’indebolisce il dollaro, nonostante l’attesa per il rialzo dei tassi. Pesa la prospettiva di un forte aumento dell’indebitamento dei Tesoro Usa a fronte delle spese messe in cantiere dall’amministrazione Trump.

L’euro tratta stamane a 1,2473, lo yen a 106,420 ai massimi da 15 mesi.

L’onda di Wall Street, dopo aver rianimato nel pomeriggio le Borse europee, ha proseguito stamane la corsa in Asia. Hong Kong si congeda prima delle feste per il Capodanno con un rialzo del 2% prima di chiudere i battenti come hanno già fatto ieri i mercati cinesi. Nonostante il rialzo dello yen, salgono a Tokyo sia il Nikkei che il Topix con rialzi superiori all’1%.

La discesa del dollaro ha favorito il rimbalzo del petrolio Brent che ha messo a segno un balzo del 2,6% portandosi a 64,84 dollari il barile. Negli Usa, la scorsa settimana, le riserve sono salite di 1,8 milioni di barili, meno delle attese di +3 milioni di barili. A Piazza Affari Eni +0,9%, Saipem+1,2% e Tenaris +1,3%.

MILANO TORNA A CORRERE, I FUTURES PREVEDONO RIALZI

Pomeriggio di grandi emozioni per le Borse europee che dopo una prima reazione negativa al dato sull’inflazione Usa hanno imboccato, a sorpresa, la via del rialzo in sintonia con Wall Street.

I future anticipano un avvio in rialzo dello 0,8%, che potrebbe allungare il progresso messo a segno nel pomeriggio di ieri. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso la giornata rimbalzando a +1,81% a 22.433 punti. Milano consolida la posizione di borsa migliore d’Europa da inizio anno: +2,8%. Tonici anche gli altri mercati: Parigi +1,3%, Francoforte +1,6%. Londra +0,64%. Fanalino di coda ieri è stata Madrid +0.37%.

ITALIA, PIL +1,4%. IL DATO MIGLIORE DA 7 ANNI

In mattinata sono stati annunciati dati macroeconomici positivi. Sia nell’Eurozona che nell’intera Ue, il Pil nel quarto trimestre è cresciuto dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2016.

In Italia, nel 2017, il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dell’1,4%, il dato migliore dal 2010. La lieve diminuzione rispetto alle stime (1,5%) è probabilmente dovuta ad una flessione dei consumi. Ma la circostanza, per ora, non preoccupa: “Ci aspettiamo che la ripresa della domanda interna prosegua, parallelamente al supporto di una domanda globale in espansione che continuerà ad offrire all‘export”, scrive in una nota Loredana Federico, economista di Unicredit.

LO SPREAD SI RESTRINGE A 130 PUNTI

Il secondario italiano approfitta della debolezza del Bund, più influenzato dal movimento della curva Usa dopo i numeri di inflazione superiori alle attese, per recuperare terreno sulla controparte tedesca. Lo spread si è riportato a 130,3 punti base, dopo una breve volata a 134 centesimi subito dopo la pubblicazione dei dati Usa di gennaio sul costo della vita. La carta italiana ha beneficiato del relativo ritorno della propensione al rischio nelle borse.

L’interesse degli operatori specialisti in occasione della riapertura del collocamento dei Btp sul tratto a 3, 7 e 30 anni si è concentrato sulla scadenza più breve ignorando completamente il 30. Assegnato un totale di soli 537 milioni su complessivi 1,275 miliardi.

BPER GUIDA IL RIMBALZO. CREVAL, NUOVE AZIONI A 10 CENTESIMI

Il rimbalzo del listino italiano non poteva non partire dalle banche, specie da quelle più bersagliate dalle recenti vendite. La miglior blue chip di giornata è stata Bper Banca (+5,19%), premiata per la seconda volta in pochi giorni alla promozione di Kepler-Cheuvreux; il broker ha rafforzato il Buy alzando il target a 5,90 euro da 5,60 euro. A inizio febbraio lo aveva alzato a 5,60 euro da 5,40 euro. La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ha portato la sua partecipazione in al 3,0%.

Recupera Mps (+4,53%) mentre allungano il passo Banco Bpm (+3,90%) e Unicredit (+2,82%). Ubi guadagna lo 0,75%; Socgen ha ribadito la raccomandazione Buy ma ridotto il target price a 5,20 da 5,30 euro.

In controtendenza Creval (-4,34%) in attesa dei dettagli sull‘aumento di capitale approvato ieri dal cda. L’operazione prevede un prezzo unitario di 10 centesimi con uno sconto sul Terp del 16%. Il buon esito dell’aumento iperdiluitivo (7 miliardi di nuove azioni) è garantito dal consorzio di 11 banche d’affari guidato da Mediobanca è che comprende tra gl altri Banco de Santander, Barclays e Citigroup.

MENO DEBITI PER ENEL (+2,71%). STARACE: CONFERMIAMO I TARGET

A dare tono alla seconda parte della seduta hanno però contribuito i risultati preliminari di Enel (+2,71%), che hanno evidenziato un miglioramento oltre le attese del debito.

Tra i dati rilevanti, i ricavi in crescita a 74,7 miliardi di euro (70,6 miliardi di euro nel 2016, +5,8%); Ebitda ordinario a 15,6 miliardi di euro (15,2 miliardi di euro nel 2016, +2,6%) a seguito del maggior margine rilevato prevalentemente in Italia e Sud America, che ha più che compensato gli effetti negativi del deconsolidamento degli asset slovacchi. L’indebitamento finanziario netto è sceso a 37,4 miliardi di euro (37,6 miliardi di euro a fine 2016, -0,5%).

“I solidi risultati dell’esercizio 2017 ci permettono di confermare i target di piano per il 2018, continuando nell’implementazione della nostra strategia per gli anni 2018-2020.” ha spiegato il numero uno del gruppo Francesco Starace. Il titolo ha staccato lunedì 22 gennaio l’anticipo sul dividendo pari a 10,50 centesimi per azione (yield 2% lordo).

IN ATLANTIA ENTRA TCI, LINEA REVOLVING PER LEONARDO

Recordati +4,90%, penalizzata di recente dalle vendite per una guidance 2018 al di sotto delle aspettative. Altro titolo sacrificato nelle ultime sedute è Atlantia, ieri in rialzo del 3,79% sulla notizia dell‘ingresso nel capitale del fondo Tci con una partecipazione potenziale del 5%.

Ben comprata Leonardo (+4,66%) dopo la notizia della rinegoziazione di una linea di credito revolving. che permetterà importanti risparmi sugli oneri finanziari.

Pirelli +2,62%: Morgan Stanley ha confermato la raccomandazione overweight e il prezzo obiettivo a 7,5 euro.

JUVE SOTTO TIRO, EI TOWERS GUARDA ALL’ASTA SU PERSIDERA

Giornata amara anche in Borsa per Juventus: -8,58% dopo che il pareggio interno con il Tottenham in Champions League ha complicato la qualificazione al turno successivo.

Bene Interpump (+1,17%) che ha registrato nel 2017 un utile netto consolidato in crescita del 43,5% a 135,6 milioni di euro, superiore alle attese.

Forti acquisti su Ei Towers (+3,99%): scadono oggi i termini per le offerte vincolanti per Persidera, la controllata di Telecom Italia (ieri +0,58%) che gestisce cinque multiplex digitali terrestri.

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