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L’industria frena ma la Borsa corre con Stm e con le banche

I listini europei dribblano le cattive notizie sulla manifattura. Continuano gli acquisti sui bond governativi – Milano fa meglio delle altre piazze con l’exploit di Stm, Unicredit e Intesa – Bene anche Azimut, continua dil rally di Juventus – Male invece Tod’s

L’industria frena ma la Borsa corre con Stm e con le banche

In attesa delle comunicazioni della Bce, i mercati europei “si consolano” con le pessime indicazioni in arrivo dai dati sulla manifattura del Vecchio Continente: l’indice dei direttori di acquisto a gennaio è sceso a 50,7, il livello più basso da luglio 2013, da una lettura finale di dicembre a 51,1; si tratta di un risultato peggiore anche delle stime più pessimistiche. Il dato autorizza i mercati a sperare in una spinta della Banca centrale in chiave espansiva. Il presidente della Bce potrebbe anticipare l’annuncio del nuovo prestito Tltro: l’euro tratta a 1,136 nei confronti del dollaro.

La Borsa di Milano si rafforza in rialzo dell’1,2% oltre quota 19.600 punti, sostenuta dal rally di Stmicroelectronics (+8,9% a 13,60 euro), che ha dato la spinta al settore tecnologia. In rialzo anche gli altri listini europei: Madrid +0,75%, Francoforte +0,7%, Parigi +0,6%. In terreno negativo Londra (-0,3%).
Prosegue la corsa verso i governativi dell’area euro: nel mese di gennaio 2019 complessivamente la domanda verso i bond governativi di Italia, Portogallo e Spagna si è attestata complessivamente al nuovo record (a parità di stesso mese) a 106 miliardi di euro, risultando in rialzo di circa il 15% rispetto a gennaio 2018.

Il rendimento del Btp 10 anni scende stamane a 2,71%, spread 250 punti base. I tassi del decennale spagnolo trattano all’1,27%, il livello più basso da luglio. Bund tedesco 0,23%.

Il petrolio Brent è scambiato a 61,11 dollari il barile, in calo dello 0,4%, terzo giorno consecutivo di ribasso. Si è esaurito l’effetto delle prospettive di sanzioni sulle esportazioni di greggio del Venezuela da parte degli Stati Uniti. La produzione di Caracas è ai minimi da 70 anni a 1,2 milioni di barili la metà di tre anni fa. A Piazza Affari Saipem -0,4%, Eni +0,2%.

A sostenere Milano è, stata, come già rilevato, la performance di Stm, in rally dopo aver presentato un outlook forte sull’andamento della seconda parte dell’anno. “Considerate le particolarità della nostra azienda, siamo fiduciosi che avremo una forte accelerazione”, ha spiegato il Ceo Jean-Marc Chery. L’azienda prevede una forte richiesta dei suoi sensori per l’industria automotive e dei suoi semiconduttori a energia che compenserà il possibile declino della domanda di chip per smartphone. Il quarto trimestre 2018 si
è chiuso con un reddito operativo a 443 milioni di euro, in rialzo del 7,9% anno su anno, di poco meglio delle aspettative (425 milioni).

In grande evidenza nel risparmio gestito Azimut (+4%), in forte accelerazione dopo aver annunciato che le commissioni fisse, a seguito di un cambio di metodo del calcolo, aumenteranno. Inoltre, la stessa ha sottoposto al regolatore del Lussemburgo una nuova metodologia di calcolo delle commissioni di performance basata su un “calcolo annuale a benchmark più uno spread collegato alle diverse categorie di prodotto”. In terreno positivo anche Banca Generali (+3%) e FinecoBank (+1,6%).

In recupero anche i bancari con l’indice di settore in crescita dell’1,34%. Unicredit +1,9%, Intesa +1,2%. Monte Paschi balza di oltre il 3%.

Pesante Tod’s, anche se recupera dai minimi, con un calo che sfiora il 6,3% dopo i risultati del 2018 chiuso con ricavi, a cambi correnti, in calo del 2,4% a 940,4 milioni sotto le attese degli analisti. Pesa anche il taglio del prezzo obiettivo da parte di Credit Suisse che passa a 43 euro da 57 euro precedente.

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