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Licenziamenti, Bce: “Lo stop sia limitato nel tempo”

Nell’ultimo bollettino mensile, la Banca centrale europea sottolinea che le misure a sostegno dell’occupazione nell’Eurozona “sono state senza precedenti”, ma anche che a un certo punto sarà necessario interromperle

Licenziamenti, Bce: “Lo stop sia limitato nel tempo”

A causa della pandemia, i principali Paesi europei hanno varato misure senza precedenti a sostegno del mercato del lavoro, che sono state fondamentali per la tenuta del sistema; tuttavia, è necessario che questi interventi siano anche limitati nel tempo, così da arginare gli effetti indesiderati. Questa, in sintesi, l’opinione espressa dalla Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino mensile. Una posizione che mete in allarme milioni di lavoratori anche in Italia, dove il divieto di licenziare terminerà a fine marzo e le ripercussioni sui livelli occupazionali saranno inevitabili.

“Le misure mirate al mantenimento dei posti di lavoro hanno raggiunto livelli senza precedenti nei primi mesi dopo l’inizio della pandemia di Covid-19 e pertanto svolgono un ruolo importante nello spiegare gli andamenti del mercato del lavoro in questo periodo”, scrivono gli economisti della Bce, ricordando che ad aprile, quando erano in vigore le prime misure di lockdown, nella maggior parte dei paesi dell’eurozona erano state imposte limitazioni agli orari di lavoro. Se si limita l’analisi ai principali quattro Paesi dell’area valutaria, le restrizioni hanno coinvolto il 15% di tutti i lavoratori dipendenti in Germania, il 34% in Francia, il 30% in Italia e il 21% in Spagna.

“Pur essendo da allora diminuiti, tali livelli restano comunque elevati – si legge ancora nel bollettino – Si prevede che, nel quarto trimestre del 2020, il numero di lavoratori interessati dalle misure finalizzate al mantenimento dei posti di lavoro aumenti in seguito alle nuove misure di lockdown”.

La Bce sottolinea poi che “le misure finalizzate al mantenimento del posto di lavoro contribuiscono a mantenere stabile l’occupazione nel breve periodo, ma è importante che siano pianificate in modo da limitare gli effetti indesiderati. Per tali motivi la loro durata dovrebbe essere limitata nel tempo: al fine di non ostacolare la necessaria ristrutturazione economica, pur restando in vigore per un periodo sufficientemente lungo da preservare posti di lavoro produttivi che altrimenti potrebbero andare persi”.

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