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L’euro scende, lo spread sale, banche e Borse soffrono

Le banche spingono al ribasso Piazza Affari (-0,79%), tra i peggiori listini di giornata – Il rafforzamento del dollaro manda l’euro sotto la soglia magica di 1,12.

L’euro scende, lo spread sale, banche e Borse soffrono

Piazza Affari peggiora nel pomeriggio e chiude in calo dello 0,79%, scendendo a 21.724 punti. Si accentua la correzione al ribasso delle banche, cominciata ieri e questo affossa il listino principale. Ubi lascia sul terreno il 3,58%; Intesa -1,98%; Unicredit -1,86%. In maglia nera però è ancora una volta la Juventus, -5,56%, che non trova pace dopo la sconfitta con l’Ajax in Champions. Il record di 1,7 miliardi di capitalizzazione raggiunto solo dieci giorni fa sembra un lontano ricordo. Male Diasorin -2,33%. Peggiora ulteriormente Telecom, -1,7%. Anche il settore energetico è debole, penalizzato dalle prese di profitto dopo i guadagni di ieri, Tenaris -2,15%. Deludono gli utili di Eni nel primo trimestre, anche se la società conferma gli obiettivi di crescita della produzione 2019. Il titolo del cane a sei zampe perde l‘1,57%. Le prospettive annuali spingono invece Stm, +5,05%, nonostante un primo trimestre con utili in calo. Bene Atlantia, +1,38%; Prysmian +1,65%; Buzzi +1,16%.

Wall Street, dopo un avvio incerto, cerca di consolidare o aggiornare i record della vigilia e sta soppesando nuove trimestrali come quella di Boeing (+1,14%) e Caterpillar (-2,6%), in attesa di ulteriori incontri sui dazi in Cina la prossima settimana. Chiudono contrastate le altre piazze europee. Sono negative Parigi -0,28%; Madrid -0,76%; Londra -0,66%. In rialzo Francoforte, +0,59%, trascinata da Wirecard (+8,22%), dopo l’investimento da un miliardo dal colosso della tecnologia giapponese SoftBank, e da Sap (+12,04%) che ha presentato profitti trimestrali in crescita. Frazionali guadagni a Zurigo, +0,24%, con i conti di Credit Swiss (+0,07%) e Novartis (+2,44%).

L’euro s’indebolisce contro le principali valute e continua a soffrire contro il dollaro, scendendo sotto 1,12. Sulla moneta unica pesa l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche, sceso inaspettatamente a 99,2, sotto le attese pari a 99,9, ennesimo segnale di un’economia relativamente debole nell’area. Poco mosso l’obbligazionario: il rendimento del decennale italiano è 2,63%, lo spread con il Bund è 263.80 punti base (-0,15%).
Il petrolio prende fiato. Brent -0,03%, 74,49 dollari al barile. Il Wti, 68,87 dollari (-0,68%) arretra con maggior convinzione dopo il dato settimanale sulle scorte Usa  superiori alle stime. Timido scatto dell’oro, intorno a 1277 dollari l’oncia (+0,36%). 

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