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Leonardo crolla (-21%) e zavorra la Borsa, Bot ai minimi storici

La caduta dei ricavi per la crisi del settore elicotteristico e gli alti debiti affondano Leonardo in Borsa anche se Profumo rassicura sul futuro – male anche Azimut, Banco Bpm e Brembo: Piazza Affari al palo – In controtendenza Unicredit, Generali, Stm e Italgas – Nell’asta del Tesoro i rendimenti dei Bot segnano il minimo storico

Leonardo crolla (-21%) e zavorra la Borsa, Bot ai minimi storici

La peggior seduta di novembre e la peggior settimana da tre mesi: le Borse europee chiudono in rosso anche oggi, mentre Wall Street prosegue le contrattazioni a passo lento, nella giornata semi festiva, dopo un’apertura sottotono. In generale i listini restano vicini ai massimi da due anni, ma qualcosa in questi giorni scricchiola.

Piazza Affari archivia la seduta a 22,560 punti, -0,36%, condizionata da molti risultati trimestrali. Il Ftse Mib è trascinato in rosso da Leonardo -21,55%, che non riesce ad arginare le vendite sul titolo dopo i conti presentati ieri e gli obiettivi rivisti al ribasso. Male anche Telecom, -1,66%, in altalena con la trimestrale e il ceo Amos Genish che afferma: “Tim sarà proprietaria della rete oggi e in futuro” ed esclude la cessione di Tim Brasil. 

Le banche chiudono contrastate: Banco Bpm, dopo il recupero della vigilia e conti in linea con le previsioni, lascia sul terreno il 2,77%. Creval -10,87%, non trova il fondo. Al contrario Unicredit guadagna l‘1,93%. Le vendite si concentrano su Brembo -3,2%; Azimut -2,29%; Ferragamo, -2,22%. 

Gli acquisti premiano Stm +2,3%; Generali +1,55%; Italgas +1,08%; Moncler +1,1%.

Piazza europea peggiore è Londra, -0,68%, nel giorno in cui Theresa May fissa data e ora della Brexit: 29 marzo 2019, alle 23. La sterlina perde leggermente quota contro la moneta unica (-0,36%). 

Frazionali cali per Parigi -0,5%; Francoforte -0,42%; Madrid -0,48%.

I principali listini di New York si muovono in territorio negativo, con la questione della riforma fiscale che tiene banco, poiché le versioni di Camera e Senato divergono su un punto cruciale, ovvero i tempi per l’abbassamento dell’aliquota corporate dal 35% al 20%. La fiducia dei consumatori inoltre risulta in calo nel mese di novembre e peggio di quanto atteso, secondo i dati preliminari elaborati dall’Università del Michigan. 

L’euro resta in area 1,165 sul dollaro.

Positivo il petrolio, Brent 64,08 dollari al barile, +0,23%.

Sul secondario la carta italiana cambia segno nel corso della seduta. Il rendimento del Btp 10 anni sale all‘1,9%, mentre lo spread con il Bund si allarga a 148.30 punti, +1,99%. Gli investitori tendono ad aggiustare le posizioni in vista della prossima settimana, una delle più ricche di impegni per l’intera zona euro, con un’offerta complessiva sui 30 miliardi di euro.

Intanto in mattinata sono stati assegnati Bot annuali per 5,5 miliardi a un nuovo minimo storico. Il rendimento ponderato semplice è stato di -0,395%, sei punti base inferiore all’asta precedente.

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