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Legge elettorale, 5 voti di fiducia

Per evitare la trappola dei voti segreti, il Governo pone 5 volte la fiducia sul Rosatellum al Senato e per protesta l’Mdp di Bersani esce dalla maggioranza

Ancora polemiche sulla nuova legge elettorale. Per evitare la trappola dei voti segreti, ieri nell’Aula del Senato il governo ha posto cinque questioni di fiducia su cinque dei sei articoli del Rosatellum. Un provvedimento che ha scatenato le proteste di Mdp e M5s. 

“Noi votiamo contro queste fiducie e quindi come Mdp usciamo anche formalmente da questa maggioranza”, ha annunciato la capogruppo di Articolo 1-Mdp, Cecilia Guerra, lasciando la conferenza dei capigruppo.

I senatori grillini hanno indossato delle bende bianche sugli occhi per manifestare il proprio dissenso.

“Mettere la fiducia è un atto assolutamente legittimo e questa legge elettorale permetterà ai cittadini di scegliere i parlamentari. Il resto è discussione autoreferenziale e lontana dai problemi delle persone – dice il segretario del Pd Matteo Renzi interpellato a bordo del treno Dem – Siamo lontani centinaia di chilometri dal chiacchiericcio della politica romana. Mi sto occupando di cose concrete”.

La capogruppo di Sinistra italiana, Loredana De Petris, al termine della seduta al Senato, ha occupato la sedia del presidente del Senato Pietro Grasso, in segno di protesta contro la scelta di porre la fiducia sulla legge elettorale. In seguito, otto senatori di M5S si sono seduti ai banchi del governo.

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