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L’effetto serra riscrive la geografia dei laghi tibetani

Il riscaldamento globale sta cambiando molte cose nel nostro pianeta e, fra l’altro, anche gli atlanti: l’ultimo esempio è il Tibet.

L’effetto serra riscrive la geografia dei laghi tibetani

Il riscaldamento globale sta cambiando molte cose nel nostro pianeta e, fra l’altro, anche gli atlanti. Per esempio, le carte del Polo Sud devono essere riviste ora che grossi pezzi dei ghiacciai antartici si staccano dal continente e vagano per il mare lentamente sciogliendosi. Un altro effetto è manifesto nel Tibet. Il più grande lago tibetano era finora il Namtso Lake, di 1920 Kmq (per un confronto, il lago di Garda copre 370 kmq), ma le misure più recenti danno il primato al lago Serling Tso, che a giugno è risultato coprire 2391 Kmq (ambedue i laghi sono salati). La radida espansione dello Serling Tso è dovuta sia alle pioggie che allo scioglimento dei ghiacciai nell’altopiano tibetano. La superficie del lago in dieci anni è aumentata di ben 535 kmq., un terzo della grandezza precedente. L’espansione del lago ha inondato parecchie aree a pascolo, ma ha anche migliorato l’ecologia dell’area, secondo i funzionari della Xainza e Bangoin Counties nella Prefettura di Nagqu. A causa dell’effetto serra, i ghiacciai della regione hanno ridotto la loro estensione del 15% negli ultimi 30 anni. L’acqua che fluisce dai ghiacciai è aumentata, nello stesso periodo, da 61.5 miliardi di metri cubi a 79.5 miliardi.

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