Condividi

Le turbolenze Usa spingono le Borse ai realizzi

Lo scontro tra la Casa Bianca e la Corporate America, le divisioni della Fed sul rialzo dei tassi e i contrastanti bilanci aziendali (Alibaba su, Wal-Mart giù) aprono la strada ai ribassi a Wall Street e sulle Borse europee: Piazza Affari, che nei giorni scorsi ha corso di più, perde maggiormente (-0,89%) – In calo soprattutto le banche – In controtendenza il Made in Italy da Recordati a Moncler e Campari – Ok anche Mediaset e Snam.

Le turbolenze Usa spingono le Borse ai realizzi

Dopo tre giorni di guadagni, in borsa prevalgono i realizzi e i listini europei chiudono in rosso, zavorrati soprattutto dalle banche. Nel corso della seduta gli investitori devono digerire i verbali delle ultime riunioni delle banche centrali, europea e americana, entrambi improntati alla prudenza. La Bce esprime anche “preoccupazioni circa il rischio di un eccessivo rialzo dell’euro nel futuro”. 

Piazza Affari, reduce da due sedute brillanti invece di tre, per lo stop di Ferragosto, si ferma in calo dello 0,89%, 21.788 punti. Fiat mette la retromarcia, -1,1%, seguita dalla galassia Agnelli (Exor -1,79%, Ferrari -1,06%), mentre dalla Cina continuano ad arrivare smentite sulle avance dai costruttori chiamati in causa dai giornali. L’andamento è simile nelle altre piazze continentali: Madrid -0,95%; Londra -0,61%; Parigi -0,57%; Francoforte -0,49%. 

Wall Strett apre stonata e accelera al ribasso nella prima parte della seduta. Prevale l’incertezza sui tempi della Fed, dopo la pubblicazioni dei verbali dell’ultima riunione, con il board diviso sulle dinamiche inflative e su un nuovo rialzo dei tassi nel corso dell’anno. Desta preoccupazione anche l’amministrazione Trump. Trader e gestori temono uno stallo ulteriore dell’agenda pro-crescita e pro-business promessa dal presidente americano. Fra i titoli svetta Alibaba, che tocca nuovi record dopo la pubblicazione di una trimestrale oltre le attese.

Dai verbali della riunione del 20 luglio della Bce invece emerge che l’inflazione rimane il problema principale dell’Eurozona e i governatori vedono la necessità di continuare a garantire “un progresso convincente” su questo fronte prima di pensare a un cambio significativo di rotta. Eurostat conferma che l’andamento dei prezzi è stabile all’1,3% a luglio. 

La Bce è preoccupata dal supereuro, ma nella seduta odierna  la moneta unica perde terreno nei confronti del dollaro, cross 1,174 (-0,24%). In controtendenza il petrolio, Brent +1,11%, 50,83 dollari al barile. Oro in rialzo, +0,37%, 1285,69 dollari l’oncia. Sul secondario il Btp 10 anni mantiene un rendimento del 2,02%, lo spread col Bund si allarga dello 0,38%, ma resta sotto 160, a 159.00 punti. 

Sul Ftse Mib i titoli migliori sono Moncler +1,88%; Recordati +0,77%; Ynap +0,77%; Mediaset +0,53%; Campari +0,33%. Saipem cede lo 0,43%, nonostante l’aggiudicazione di un contratto in Kuwait da 850 milioni di dollari. Debole Cnh, -0,15%, anche se JP Morgan alza il target price a 11,5 da 10 dollari. Perdita dello 0,69% per Enel, che pure annuncia di avere siglato un accordo di tax equity del valore di circa 340 milioni di dollari per il progetto del parco eolico Red Dirt, in Oklahoma, da 300 MW. In fondo al paniere, si collocano Ubi -2,62%; Unicredit -2,05%; Finecobank -1,8%. Seduta pesante per Ferragamo -1,98%.

Commenta