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Le proteste in Francia: Macron cerca di riportare l’ordine ma la rivolta fa crescere Le Pen e l’ondata xenofoba

Francia sotto pressione da ormai quasi una settimana: i numeri diminuiscano, ma la tensione resta e favorisce Le Pen e la destra xenofoba

Le proteste in Francia: Macron cerca di riportare l’ordine ma la rivolta fa crescere Le Pen e l’ondata xenofoba

Il presidente francese Emmanuel Macron si affida alle forze dell’ordine per ripristinare l’ordine dopo quasi una settimana di sommosse in tutto il paese scatenate dall’uccisione di un adolescente da parte di un agente di polizia. Faticosamente il clima migliora e la sesta notte di proteste ha attenuato gli scontri che però stanno portando ad un risultato politico: quello di rafforzare la Destra di Marine Le Pen e l’ondata xenofoba. Tutto ciò anche spiega la prudenza di Macron nel gestire l’emergenza in modo equilibrato e fare rientrare le manifestazioni in tutto il Paese.

Quasi una settimana di proteste: la situazione sembra migliorare 

La sesta notte di proteste è passata con più calma, si segnalano 157 arresti in tutto il paese domenica, un numero significativamente inferiore rispetto ai 719 arresti del giorno precedente. Il ministro dell’Interno ha annunciato questa mattina che un vigile del fuoco è morto durante la notte nei pressi di Parigi mentre cercava di spegnere veicoli in fiamme, ma non è ancora chiaro se l’incendio fosse collegato alle sommosse in corso. Complessivamente, più di 3.000 persone sono state detenute dall’inizio delle proteste. 

Il presidente si mobilizza per calmare le tensioni 

Macron si è incontrato con importanti ministri del governo fino a tarda serata di domenica nel suo ultimo tentativo di formulare una risposta alla violenza, che sta mettendo alla prova la sua autorità e la sua capacità di attuare riforme.

Sono stati schierati circa 45.000 agenti di polizia, forze speciali e veicoli blindati per contenere gli scontri che hanno causato danni o saccheggi a centinaia di edifici pubblici e negozi in città come Parigi, Marsiglia, Lione e Strasburgo.

Sebbene le tensioni si siano attenuate durante la notte di lunedì, l’uccisione di Nahel, un ragazzo di 17 anni di origine nordafricana, rimane un punto di crisi legato al razzismo e all’ineguaglianza in Francia, che sta suscitando confronti con la reazione americana all’omicidio di George Floyd nel 2020. 

Macron incontrerà martedì circa 220 sindaci francesi per discutere della situazione, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Agence France-Presse dopo le consultazioni del governo. È possibile venga dichiarato lo stato d’emergenza

Rivolte e fratture sociali che durano ormai da mesi 

Questa è un’altra mina politica per Macron, dopo che ha fatto approvare un aumento dell’età pensionabile in Francia, preceduto da mesi di scioperi e proteste. 

Le rivolte, principalmente compiute da giovani provenienti da quartieri lavoratori, stanno mettendo ancora una volta a nudo le fratture della società. Alcuni degli scontri più violenti si sono verificati nella città portuale di Marsiglia, che Macron ha visitato la scorsa settimana promettendo aiuto per progetti comunitari.

La nonna di Nahel ha lanciato un appello alla calma domenica, dichiarando a BFM TV che i rivoltosi stanno usando la sua morte avvenuta il 27 giugno come “pretesto”.

Il portavoce del governo francese, Olivier Veran, ha affermato che “non c’è alcun messaggio politico” nel saccheggiare un negozio durante la notte. “Non chiamo questi scene di saccheggio un movimento”, ha detto alla radio France Inter.

Aggiornato alle 12:19 di lunedì’ 3 luglio

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