Condividi

Le pagelle della A: Inter, che flop! La sconfitta con l’Udinese spegne i sogni. A gennaio si cambia

LE PAGELLE DELLA A – Inter bocciatissima a San Siro – Lo scivolone interno con l’Udinese (che balza in cima alla classifica) semina amarezza e delusione tra i nerazzurri – Ranieri: “Impossibile per ora parlare di obiettivi” – Tutti gli occhi sulla rivoluzione di gennaio

INTER, ALTRO CHE RIMONTA SCUDETTO!
A SAN SIRO VINCE L’UDINESE, PAZZINI SBAGLIA ANCHE UN RIGORE AL 90°.
RANIERI AMARO: “PARLARE DI OBIETTIVI ORA E’ IMPOSSIBILE…”.

VOTO:  4,5

Lo avevamo detto in fase di presentazione, se l’Inter voleva battere l’Udinese doveva decisamente cambiare registro rispetto alle ultime partite. Perchè un conto è affrontare Cagliari e Siena, un altro è vedersela contro la squadra di Guidolin. I bianconeri, a quota 27 punti (a pari merito con il Milan e, al momento, a più 1 sulla Juve), sono un gruppo solido e ricco di qualità, privi di qualsiasi timore reverenziale. Ma l’Inter non ce l’ha fatta, e a condannarla, ancora una volta, è stato il fisico. Spiace dirlo, ma questa squadra riesce più a tenere certi ritmi per 90 minuti. La benzina di solito dura un tempo, un’ora al massimo e poi finisce. Per gli avversari con una certa qualità, battere i nerazzurri è fin troppo facile, come dimostrato ieri dall’Udinese. La squadra friulana, tra l’altro in versione “normale”, ha aspettato l’Inter per un tempo, facendola sfogare (?), poi nella ripresa ha alzato i ritmi, e la vittoria è arrivata in modo quasi naturale. E mentre i bianconeri sbagliavano uno, due, tre gol, i nerazzurri arrancavano sul campo, con l’orgoglio di chi ha vinto tutto e non vuole proprio arrendersi al tempo. Più che il destro di Mauricio Isla, a condannare l’Inter è stato Ranieri stesso, ma per nobili motivi: il cambio Faraoni – Zarate, pochi minuti dopo aver tolto Alvarez per inserire Nagatomo, era una dichiarazione di guerra all’Udinese. Che però non si è spaventata, anzi ha vinto la partita: “Quando si è fatto male Faraoni ho inserito Zàrate, pensando di poter vincere la gara – ha detto il tecnico nel post partita – ma l’Udinese è stata brava. Adesso, senza piangerci addosso, dobbiamo lottare e a fine anno vediamo cosa riusciamo a fare. Sarebbe stata la partita della svolta, perché ci avrebbe fatto prendere tutta l’autostima che stavamo mettendo su”. Aveva parlato di rimonta scudetto Ranieri, ma ora nemmeno lui, inguaribile ottimista, ci crede più: “Non dirò più lottiamo per lo scudetto ma partita dopo partita, ma finché la matematica non dice che siamo fuori non mi arrendo, è il mio carattere e quello dei miei giocatori. Siamo lontani ma continuiamo a lavorare, spero che anche con i giocatori infortunati al rientro potremo ritrovare una certa compattezza, una fluidità di gioco”.

Ora bisogna ripartire, e obiettivamente non sarà facile. Nulla gira per il verso giusto, neppure la sorte. Eppure la dea bendata sembrava aver strizzato l’occhio ai nerazzurri: prima Julio Cesar parava un rigore a Di Natale (a proposito, prima espulsione di Zanetti in 16 anni di Inter), poi Milito se ne procurava uno proprio al novantesimo. Ma l’errore di Pazzini, scivolato sul dischetto (!) al momento del tiro, faceva capire a tutti che proprio non è stagione.

Nel dopo gara, un Massimo Moratti scurissimo in volto chiudeva il tecnico nello spogliatoio per un summit d’emergenza (presenti anche il ds Ausilio e il dt Branca) che faceva pensare a clamorosi risvolti. Per una volta invece ha vinto la logica, e il presidente ha ribadito a Ranieri la totale fiducia. Da adesso si penserà solo ed esclusivamente al mercato di gennaio, che dovrà per forza di cose rivoluzionare l’Inter. Lo chiede Ranieri, ma soprattutto lo pretendono i tifosi. Il credito per il triplete è finito, così come la pazienza del popolo nerazzurro.

Commenta