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Le pagelle degli anticipi: superpromosse Juve e Milan che liquidano Inter e Roma, inciampa il Napoli

LE PAGELLE DELLA A – Promosse a piene voti la Juve, che sbanca San San Siro superando l’Inter, e il Milan che espugna l’Olimpico mandando in crisi la Roma – Conte e Allegri festeggiano, Ranieri e Luis Enrique si disperano – Fatale il turnover al Napoli che ha già la febbre da Champions ma cade a Catania -. Oggi tocca a Lazio e Udinese

Le pagelle degli anticipi: superpromosse Juve e Milan che liquidano Inter e Roma, inciampa il Napoli

VUCINIC – MARCHISIO, LA JUVE SI PRENDE SAN SIRO! LA VITTORIA CONTRO L’INTER RIBADISCE IL PRIMATO IN CLASSIFICA. CONTE SE LA GODE: “QUESTE SONO GRANDI SODDISFAZIONI” VOTO: 7,5

Si dice che tutte le vittorie siano uguali perché portano solo 3 punti. Niente di più sbagliato. Ci sono successi che valgono più di altri, perché incidono sul morale in maniera pesantissima. Quella raccolta ieri sera dalla Juventus, è una di queste. Perché battere l’Inter è sempre stata una priorità per la Vecchia Signora, tanto più da dopo Calciopoli. La Juve si è ripresa il campionato, perché essere imbattuti dopo 9 giornate significa aver cambiato la mentalità provinciale (Conte dixit) degli ultimi anni. Certo, cantare vittoria sarebbe l’errore più grave che i bianconeri potrebbero commettere, ma in questo senso la presenza del pragmatico Conte è quasi una garanzia: “Sono tappe importanti che devono aiutarci a crescere. Questa squadra sta facendo dei passi avanti, è una vittoria importante che ci porta a diciannove punti e in testa alla classifica. Questo è un premio per i ragazzi e una grande soddisfazione”. Decisivo, ai fini della vittoria, l’ottimo primo tempo, nel quale la Juve ha avuto il merito di aggredire l’Inter, anche dopo aver subito il gol del pareggio. Se l’arbitro Rizzoli poi, avesse fatto il suo dovere (c’era rigore su Marchisio, oltre che l’espulsione di Castellazzi), forse avremmo assistito ad un successo ancora più schiacciante. Invece è finita 2 a 1, come l’ultima volta che la Juve aveva vinto a San Siro (22/3/2008, reti di Camoranesi e Trezeguet con Ranieri in panchina) e come l’ultimo incontro prima di calciopoli (12/2/2006, gol di Ibrahimovic e Del Piero, Capello allenatore). Ricordi importanti, ma quel che più conta è il presente, che vede la Juventus in testa alla classifica, indipendentemente da ciò che faranno oggi Udinese e Lazio. Ora i bianconeri dovranno resettare in fretta la vittoria di San Siro, perché domenica prossima saranno attesi dalla difficilissima trasferta di Napoli. Il San Paolo in questi anni ha riservato sempre brutte sorprese, ma la sensazione è che la ruota sia girata. La Juve c’è, e ora se ne sono accorti davvero tutti quanti.

IL MILAN SBANCA L’OLIMPICO E RILANCIA LA SFIDA ALLA JUVE. DOPPIO IBRA, NESTA E UN SUPER ABBIATI SCONFIGGONO LA ROMA. ALLEGRI GONGOLA: “VITTORIA IMPORTANTISSIMA” VOTO: 7,5

L’altra grande che sorride a 32 denti, è il Milan di Allegri. I rossoneri dovevano vincere per non perdere terreno dalla Juve capolista, e per far capire al campionato che i campioni sono ancora loro. Il successo sulla Roma vale doppio, perché fa morale (stesso discorso già fatto per la Juve) e perché allontana, forse definitivamente, i giallorossi dalla lotta per il titolo. Analizzando la prestazione dell’Olimpico, il Milan non ha brillato, ma ha avuto il merito di colpire la Roma proprio quando stava giocando meglio. D’altronde, quando in campo c’è un giocatore come Ibrahimovic, gli equilibri per forza di cose si spostano, e così può capitare di vincere una partita nella quale il migliore in campo è stato il portiere (finalmente Abbiati ha tirato fuori una grande prestazione). Da segnalare anche il gol di Nesta (cuore laziale a segno sotto la curva Sud) e le espulsioni di Boateng (riuscito nell’impresa di farsi cacciare durante la sua sostituzione!) e di Allegri, piuttosto nervoso per tutto il match. Le escandescenze di un tipo tranquillo come lui, la dicono tutta su quanto il match fosse sentito dal Milan. Ora, i rossoneri dovranno sperare nei passi falsi di Udinese e Lazio e nel prossimo turno, che sulla carta sembra essere favorevole rispetto alla Juve. I bianconeri andranno a Napoli, mentre il Milan ospiterà il Catania a San Siro. I siciliani sono in forma smagliante, ma i rossoneri potrebbero avere la grande occasione di andare al comando del campionato. Allegri lo sa, ecco perché dopo la partita sembrava davvero sollevato: “E’ stata una vittoria molto importante, Ibra e Abbiati hanno fatto due grandi partite, ma tutta la squadra ha fatto bene. Abbiamo preso due gol ma oggi l’importante era vincere e ce l’abbiamo fatta”.

INTER, L’ORGOGLIO NON BASTA… I NERAZZURRI PERDONO ANCORA E LA CLASSIFICA E’ QUASI DRAMMATICA. RANIERI NON DEMORDE: “HO VISTO UNA BUONA SQUADRA, CI RIPRENDEREMO” VOTO: 5,5

Quando l’orgoglio non basta più. I nerazzurri ce l’hanno messa tutta per battere la Juve, o perlomeno per non perdere, ma alla fine si sono dovuti arrendere all’evidenza. Intendiamoci, la partita di San Siro non ha messo in luce una superiorità schiacciante dei bianconeri, come invece la classifica farebbe pensare. L’Inter ha avuto le sue chance, e un errore arbitrale (stavolta a favore) gli ha permesso di restare in partita fino al 94esimo. Ma i nerazzurri non hanno più benzina nelle gambe, come ha dimostrato il secondo tempo, nel quale i padroni di casa non sono riusciti a creare una palla gol degna di essere definita tale. Resta l’orgoglio di aver tenuto testa alla capolista, per il resto in casa Inter la depressione è arrivata a livelli preoccupanti. D’altronde la classifica non autorizza pensieri positivi: a 8 punti (meno 11 dalla Juve, meno 9 dal Milan) con davanti 16 squadre, la zona retrocessione è a un passo, e se oggi chi sta dietro dovesse vincere, la situazione diventerebbe tragica. Ecco perché Ranieri, consapevole che la psiche può fare brutti scherzi, prova a trovare il buono nel momento dell’Inter: “Lo avevo detto ieri, non dobbiamo guardare la classifica, ci sono 84 punti ancora in palio e lo ribadisco, il Milan l’anno scorso ha vinto il campionato a 82. Questa sera torno a casa con in bocca un sapore amaro e nello stesso tempo dolce. Amaro per la sconfitta, dolce per la prestazione”. Che però non consola affatto i milioni di tifosi interisti, a questo punto davvero preoccupati per la stagione che si sta delineando.

ROMA, ORA SI FA DURA! LA SQUADRA GIOCA, MA I RISULTATI NON ARRIVANO. LUIS ENRIQUE SINCERO: “TROPPA LA DIFFERENZA TRA NOI E IL MILAN” VOTO: 5,5

Se l’Inter piange, anche in casa Roma c’è poco da ridere. La sconfitta di ieri contro il Milan, è la terza nelle ultime 4 giornate, la quarta dall’inizio del campionato. Il progetto Luis Enrique non decolla, perché se è vero che la squadra gioca un buon calcio (e spesso dà l’idea di poter vincere le partite) è altrettanto vero che i risultati non arrivano. Contro il Milan la Roma ha creato tantissimo, ma alla fine non ha portato a casa nemmeno un punto, e questo non può che essere fonte di preoccupazione per il tecnico spagnolo: “Non abbiamo avuto la cattiveria necessaria per vincere una partita come questa. La verità è che c’è troppa differenza tra noi e il Milan campione d’Italia. Prendete il gol di Nesta: tutta la settimana abbiamo provato le marcature e poi lui salta libero come se fosse casa sua”. La sincerità di Luis Enrique va apprezzata, ma è giusto analizzare quelle che sono le sue responsabilità. Il tecnico spagnolo non ha colpe se i suoi sbagliano gol già fatti (Osvaldo su tutti) ma stravolgere la formazione ogni domenica di certo non aiuta. Anche ieri, Luis Enrique ha stupito tutti, lasciando fuori Borriello e Bojan per Borini, che poi è stato costretto ad uscire per infortunio. Non c’è ancora chiarezza nelle gerarchie della squadra, ed il primo a non avere certezze è proprio l’allenatore. Che ora, dovrà essere bravo a tirarsi fuori da una situazione che su sta facendo sempre più difficile.

NAPOLI, IL TURNOVER E’ ANCORA FATALE! SULLA GARA PESA L’ESPULSIONE DI SANTANA. MAZZARRI POLEMICO: “DA OGGI PARLERO’ SOLO DOPO LE SCONFITTE”VOTO: 5

La Champions colpisce ancora. A tre giorni dalla sfida di Monaco, il Napoli si è presentato a Catania con le seconde linee, e il risultato è stato più che negativo. Vincere in Sicilia avrebbe significato secondo posto assieme al Milan (almeno fino a oggi), con la possibilità di giocarsi la vetta settimana prossima contro la Juventus. Invece il Napoli ha perso, e al di là delle polemiche arbitrali (che Mazzarri solleva solo quando gli fa comodo) gli azzurri devono capire che così non va. Va bene che mercoledì ci sarà il Bayern, ma andare al “Massimino” con Fideleff, Fernandez e Santana a centrocampo significa osare un po’troppo. Mazzarri aveva provato un simile turnover anche a Verona, e le cose andarono male. Sfortuna poi ha voluto che proprio Santana sia diventato il protagonista negativo della giornata: la sua espulsione (forse un po’ “tirata”, ma comunque non scandalosa) ha finito col condizionare pesantemente la partita del “Massimino”, che il Napoli aveva cominciato benissimo andando in vantaggio con Cavani dopo appena 30 secondi. Il rosso di Santana è arrivato quando la gara era in parità, e questo spiega (in parte) la reazione di Mazzarri nel post partita: “Fino all’espulsione di Santana eravamo padroni del campo, e anche in 10 abbiamo giocato benissimo. Non meritavamo di perdere, ma preferisco non commentare l’operato dell’arbitro” ha detto il tecnico, degnatosi di tornare a parlare con la stampa dopo i silenzi della scorsa settimana. Mazzarri però ha voluto ribadire le sue ragioni: “Mercoledì sera qualcuno mi ha mancato di rispetto (si riferisce ai colleghi di Sky, rei di averlo fatto aspettare un po’ prima di intervistarlo, ndr), quindi ho deciso che verrò in sala stampa solo dopo una sconfitta, giusto per metterci la faccia”. Riusciremo mai a sopravvivere senza le conferenze di questo “signore”?

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