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Le memorie di Vasari: che flop il film rinascimentale

Documentario sulla vita di Giorgio Vasari, pittore e architetto, con la regia di Luca Verdone. Noto sopratutto per la celebre opera Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori è stato una figura di primo piano tra i grandi artisti italiani del ‘500.

Le memorie di Vasari: che flop il film rinascimentale

L’arte ha bisogno del cinema e viceversa. Il grande schermo ha offerto spesso la possibilità di approfondire e conoscere temi e personaggi rilevanti in questo variegato mondo. Posto che, comunque, anche lo stesso cinema è considerato a ragione la settima arte.

Approfittando del periodo estivo, per il prossimo 26 e 27 giugno, viene proposto nelle sale italiane il film evento Le memorie di Giorgio Vasari, di Luca Verdone. La pellicola riporta sul grande schermo le vicende del grande pittore e architetto del Rinascimento italiano, noto più per la sua opera Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori che non per le sue innumerevoli tavole e progetti.  Il film vorrebbe rendere giustizia attraverso le immagini ad uno dei più rilevanti protagonisti di quel secolo d’oro per l’arte, la letteratura e la scienza del nostro Paese.

Purtroppo, l’operazione non sembra riuscita nel migliore dei modi. Il cinema ha una grande forza narrativa ed è in grado di suscitare forti emozioni quando gli elementi che lo compongono sono utilizzati correttamente. Non sembra questo il caso. Alla presentazione dell’anteprima, il regista giustifica la produzione in inglese perché il mercato italiano non meriterebbe un prodotto del genere nella sua lingua originale. Sarà anche vero che nel nostro Paese è difficile proporre un film di questo genere con la speranza di vederlo apprezzato correttamente.

È anche vero, al contrario, che proprio l’esperienza dei “film evento” (vedi l’esempio di Van Gogh) ha dimostrato che seppure per pochi giorni, il pubblico apprezza e gradisce la qualità. Si può anche comprendere la necessità di produrre avendo in mente il mercato internazionale dove il Bel Paese, la sua arte, la sua storia, sono sempre e comunque apprezzati. Però, difficile comprendere la scelta di compiere il percorso inverso: produrre in lingua originale e sottotitolare nella lingua di destinazione. In questo caso, è stato proposto un ibrido che, in sala, non sembra essere stato molto apprezzato.

La scelta del cast: con tutto il rispetto per il lavoro degli attori, ma in molti passaggi sono apparsi del tutto privi di guida, con l’assenza completa di direzione artistica, lasciati in balia della loro (breve) esperienza. La regia non regge i tempi, i ritmi, i ruoli dei vari protagonisti. Spesso incappano in lungaggini inopportune, del tutto irrilevanti nell’economia generale del racconto. La sceneggiatura è apparsa spesso sommaria, per non dire della colonna sonora inesistente come pure delle luci e delle scenografie.

Non si capisce come collocare la pellicola: non è un documentario perché sono ben pochi gli aspetti della vita del Vasari utili a conoscere e comprendere meglio il personaggio nel suo contesto storico e artistico (perché non viene approfondita la sua importante esperienza nella produzione architettonica?). Non è un film biografico perché sembrano carenti molti elementi importanti della sua vita (il suo rapporto con Michelangelo, in alcuni passaggi, sembra quasi una gag comica).

Rimane poco da salvare: solo la meritevole intenzione di proporre un tema, un argomento che solitamente riscuote consenso e attenzione e solo per questo vale la pena andare al cinema.

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