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Le Borse chiudono con il brivido dazi Usa-Cina

Si spengono i riflettori dopo una giornata piatta sui listini europei che accentuano le vendite dopo nuove bellicose dichiarazioni di Trump – Spread in lieve ripresa – In controtendenza le utility. Bene Enel, Terna, A2A e Italgas

Le Borse chiudono con il brivido dazi Usa-Cina

Chiusura in rosso per i listini europei, che nel pomeriggio soffrono l’opening bell stonata di Wall Street, nonostante gli utili record di Bank of America. I mercati americani restano prossimi ai massimi storici, ma non trovano al momento ragioni per riprendere la corsa, con Donald Trump che riporta in vita lo spettro dei dazi e agita quello di Google, dove si sarebbero infiltrate spie cinesi. Su Amazon invece accende un faro l’Antitrust europeo. Si attende inoltre la pubblicazione del Beige Book nella serata a stelle e strisce.

Piazza Affari perde lo 0,56%, 22.079 punti base, allineandosi al resto d’Europa e al calo generalizzato dei titoli oil. Il petrolio, prima in frazionale rialzo, peggiora la sua performance nella mattinata americana dopo la pubblicazione delle scorte settimanali Usa, in calo, ma in misura minore di quanto previsto. Il Brent cede lo 0,44% e scende a 64,07 dollari al barile. Male i finanziari e il settore auto, con la frenata delle immatricolazioni a livello continentale. Fca evita però le vendite sul titolo, +0,07%. Si apprezzano le utility, titoli tradizionalmente difensivi.

Sul secondario lo spread fra decennale italiano e tedesco resta sotto i 190 punti base, pur risalendo dell’1,55% a 189,5 punti; il rendimento del benchmark tricolore resta a 1,6%.

Gli altri listini europei fanno peggio: Francoforte -0,72%; Parigi -0,76%; Madrid -0,98%; Londra -0,58%.

La sterlina continua a perdere terreno e si muove su record negativi degli ultimi 27 mesi nei confronti del dollaro, mentre è stabile contro l’euro, con il cambio in area 0,9. La moneta unica recupera leggermente sul biglietto verde e si porta in zona 1,226. Il Fondo monetario ritiene che il dollaro sia sopravvalutato mentre euro e yen sarebbero in linea coi fondamentali economici e mette in guardia Trump dalle tensioni commerciali. 

A zavorrare l’euro, secondo Reuters, sarebbe l’aspettativa di nuove misure di stimolo da parte della Bce (che si riunisce la prossimi settimana). “Il mercato monetario scommette su due nuovi tagli da 10 centesimi, da qui a fine anno, sul tasso di riferimento dei depositi attualmente pari a -0,4%”. Le probabilità sarebbero cresciute dopo i deludenti numeri di ieri sullo Zew tedesco, trascurabile invece la reazione del mercato alla revisione in lieve rialzo dell’inflazione di giugno operata stamane da Eurostat, che ha corretto l’indice annuo a 1,3%. 

L’oro ricomincia a salire e corre verso 1425 dollari l’oncia.

Tornando in Piazza Affari, le big cap che registrano i rialzi maggiori oggi sono Enel +0,96%; Prysmian +0,84%; Terna +0,56%; Unipolsai +0,46%; Italgas +0,32. Telecom sale dello 0,3%, dopo che La Repubblica ha scritto che il gruppo studia un piano di dismissioni da 2 miliardi di euro che “verosimilmente” dovrebbero perfezionarsi tra fine 2019 e inizio 2020.

Le vendite sono massicce su Tenaris -3,83%; Saipem -2,71%; Eni -1,72%. Fra i finanziari il rosso è acceso per Finecobank -2,24%; Azimut -1,95%; Ubi -1,66%. Pirelli -3,42%, in scia a Michelin (-3,95%) a Parigi.  

Sull’Aim debutto in grande stile per Pattern, +14,92%. Recupera anche Marzocchi Pompe, +3,62%, dopo il deludente esordio di ieri. 

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