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Le blue chips frenano la Borsa ma Atlantia controcorrente

Le vendite su Pirelli, Telecom Italia, Leonardo e Saipem frenano il Ftse Mib, anche se Atlantia, Stm, Cnh mettono a segno buoni rialzi

Le blue chips frenano la Borsa ma Atlantia controcorrente

Pausa di riflessione per Piazza Affari, che chiude piatta (+0,07%) una seduta contrastata a livello europeo, mentre Wall Street si muove in progresso e si riscopre ottimista sul piano di aiuti per famiglie e imprese, tormentone che sta scandendo il ritmo della borsa americana da alcune settimane.Se l’azionario italiano languisce, l’obbligazionario invece fa scintille e il tasso del decennale tocca un nuovo minimo storico a +0,71%, mentre lo spread con il Bund di pari durata arretra a 125 punti base (-2,97%). Merito anche del positivo andamento dell’asta dei Bot annuali.

In particolare sono stati piazzati 7 miliardi di euro di buoni, a fronte di richieste per oltre 12 miliardi. Il rapporto di copertura è stato pari a 1,72, mentre il rendimento lordo è risultato negativo come nelle aste precedenti: -0,436%.Nel resto d’Europa: Francoforte -0,01%; Parigi +0,71%; Madrid -0,61%; Londra +0,65%. Da segnalare che Lse guadagna lo 0,4% a Londra, mentre Euronext perde il 4,4% a Parigi, nel giorno in cui è stato raggiunto un accordo per la vendita di Borsa Italiana. Piazza Affari passa infatti al consorzio paneuropeo di cui fanno parte anche Cdp Equity e Intesa Sanpaolo (+0,21%).

Lse ha accettato di vendere l’intera partecipazione a Euronext per un valore patrimoniale di 4,325 miliardi di euro, più un importo aggiuntivo che rifletta la generazione di cassa da completare. Un prezzo che Credit Suisse giudica “superiore alle previsioni”. Sul mercato valutario l’euro risale oltre 1,181 contro il dollaro, mentre fra le materie prime l’oro torna a correre e cresce dell‘1,7% a 1926,3 dollari l’oncia; debole il petrolio, con il Brent in calo dello 0,3% a 43,21 dollari al barile.Si viaggia dunque in ordine sparso, con un occhio rivolto alla pandemia e al rischio di nuovi lockdown soprattutto in Europa e l’altro alle ingenti masse di denaro che governi e banche centrali stanno mettendo in circolo per contrastare la recessione.

Negli Usa l’appetito potrà essere soddisfatto da ulteriori misure di stimolo fiscale, mentre cresce l’attesa per le elezioni e, insieme a essa, le probabilità di una netta vittoria di Joe Biden, che avrebbe il merito di risparmiare agli Usa una fase di grave incertezza politica. Mentre i listini europei hanno toccato ieri i massimi da metà settembre, la borsa americana si avvia oggi a chiudere la seconda settimana di seguito in rialzo.Sul fronte macroeconomico ci sono buone notizie per l’Italia, visto che la produzione industriale di agosto è tornata sui livelli pre-Covid segnando un rialzo del 7,7%. Fitch però invita a volare bassi. Secondo l’agenzia di rating la ripresa dell’economia italiana è l’unico strumento per la riduzione del debito pubblico, ma procederà a ritmo meno spedito di quanto prevedano le stime ufficiali del governo, appena aggiornate dalla Nadef.

In aiuto dovrebbero arrivare i fondi messi a disposizione dalla Ue con il Recovery Fund, ma i tempi sono molto incerti. Facendo di nuovo zoom su Piazza Affari: la seduta è in grande recupero per Atlantia +3,57%, con il mercato che scommette su una ripresa delle trattative con il governo. Secondo Reuters il Tesoro ha mandato una lettera alla holding chiedendo nuove proposte per risolvere la disputa sulla sua concessione autostradale. Gli acquisti premiano inoltre Cnh, +2,58%; Stm +2,7%; Diasorin +3,01%. Ben comprato il risparmio gestito dopo che l’acquisizione di Eaton Vance da parte di Morgan Stanley) ha riacceso il fermento di consolidamento del settore. Si apprezzano Azimut +2,07%, Banca Mediolanum +2,25%; Banca Generali +1,79%; Anima Holding +4,69%.

Banche deboli. Fa un rimbalzino Bper, +0,5%, ma Mps perde il 4,12%, a seguito di notizie stampa secondo cui il Tesoro starebbe pensando di chiedere alle autorità europee una proroga per l’uscita dal capitale dell’istituto senese. Male Unicredit -1,68%. I ribassi partono da Pirelli, -3,46%, dopo il balzo della vigilia. le vendite penalizzano Telecom -3,01%; Leonardo -2,56%: Saipem -1,92%; Nexi -1,58%; Fiat -1,39%. Benino Cattolica +0,62%, dopo che anche l’ostacolo recesso è stato superato nel percorso verso la trasformazione in Spa e l’ingresso nel capitale da parte di Generali (-0,6%).

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